MACCABI TEL AVIV

La Stagione 

Dopo aver visto il titolo israeliano “cucirsi” sulle casacche dei rivali storici di Haifa, il Maccabi Tel Aviv 2013/14 ”risorge” dalle proprie ceneri costruendo un team che possa ambire a riportare i colori che da sempre vengono associati al basket israeliano ai vertici sia in ambito nazionale che in territorio europeo. Partenza in Eurolega nel gruppo D, da condividere con il Panathinaikos e la sorpresa Kuban, ma gestito e conquistato in maniera relativamente comoda dagli israeliani, che riescono comodamente ad approdare alle Top16.

Qui il Maccabi si confronta con la realtà del Real, altra presente alle Final Four in programma dal 16 al 18 maggio al Forum di Assago, perdendo in entrambe le occasioni ma crescendo di partita in partita, come successivamente dimostrato contro Milano nei playoff utili per l’accesso alle F4. Qui, infatti, e fondamentalmente in Gara-1 al Forum, gli israeliani comprendono che quanto costruito sino ad ora lungo questa stagione è più che sufficiente per garantire loro un posto tra le migliori quattro d’Europa, ribaltando in poco più di novanta secondi un parziale di meno 12 all’EA7 e sancendo (come ribadito nelle successive gare disputate) la manifesta superiorità del quintetto in giallo rispetto agli avversari italiani. La semifinale li vedrà opporsi al CSKA; di certo la squadra più complicata da gestire per Blatt e i suoi, ma come visto durante tutta la stagione, il Maccabi può affrontare e confrontarsi con qualsiasi team in ambito continentale, traendo il meglio nelle situazioni più complicate.

Il Roster – Il Quintetto

Fondamentalmente arrivano alle Final Four i quattro roster più completi, ed il Maccabi non è assolutamente inferiore alle super potenze spagnole e ai russi del CSKA. Età media di 28 anni per gli uomini a roster europeo, con la presenza di vari nomi altisonanti tra i quali di certo scintillano e brillano quelli di Hickman, Smith, Ingles e Schortsanitis. Esperienza, tanta, soprattutto in Europa, garantita dalla presenza dei sovracitati Ingles (due stagioni al Barça con sei titoli portati a casa per l’australiano) e Schortsanitis (esperienze italiane a Cantù per BabyShaq, che ha calcato i campi di Panathinaikos e Olympiakos, squadra dalla quale rientra al termine della scorsa stagione), oltre che dagli americani tra i quali spiccano Hickman e Smith (dal passato italiano entrambi ed entrambi determinanti in tutto l’anno e specialmente nella serie contro Milano), Rice e Tyus. A completare il Roster, con Shawn James quasi mai in campo da febbraio ad oggi causa infortunio, sostituito dall’acquisto di Zizic, classe ’80 che spesso parte in quintetto salvo poi essere sostituito per lasciare il posto a Big Sofo, ci sono i “soliti” uomini in missione made in Israele: Pnini e Ohayon su tutti, ma anche se non soprattutto David Blu, rientrato dopo un anno sabbatico in USA per terminare gli studi. Il quintetto proposto da Blatt, salvo potenziali adeguamenti all’avversario, vede quasi sempre la presenza di Hickman in posizione di point guard, coadiuvato da Ohayon, con Blu e Smith nelle interscambiabili posizioni di 3 e 4 e Schortsanitis sotto canestro. È chiaro che spesso non sono questi i titolari scelti da Blatt, ma difficilmente i cinque in precedenza menzionati sono assenti nei momenti clou, con la possibilità di vedere  sul parquet Tyus (per Schortsanitis) e Rice (per Hickman o Ohayon), o Ingles in alternativa alle due ali.

L’Allenatore

Nell’olimpo del basket made in Europe, David Blatt ormai è presente da anni. Ex playmaker statunitense, sceglie la nazionalità israeliana e la vita in Israele dopo aver studiato per anni nei college USA. Gran conoscitore del gioco e da sempre rispettato nell’ambito cestistico, deve la sua “fortuna” agli anni da vice di Gershon proprio sulla panchina del Maccabi a cavallo degli anni duemila, dove conquisterà una Euroleague ai danni della Fortitudo Bologna e successivamente il titolo di Head Coach proprio sulla panchina degli israeliani. Esperienze in ambito europeo anche in italia (Benetton Treviso), Russia (Dinamo Mosca, Nazionale Russa) Turchia (Efes Pilsen) e Grecia (Aris), ritorna in Israele nel 2010 e riprende la guida del Maccabi per riportare in auge i gialloblù.

foto euroleague.net

La vera forza di questo Maccabi è sicuramente un gruppo cementatosi nel corso della stagione (foto euroleague.net)

Come Gioca

Fondamentalmente, il Maccabi è un team offensivamente dinamico e continuo, che più di una volta ha tirato oltre il 55% dal campo in questa edizione, soprattutto tra le mura amiche. Con al proprio servizio un numero di tiratori pressocchè “infinito” (Hickman, Smith, Pnini, Ohayon, David Blu, ma anche l’ex Bayern Rice e Ingles, se in giornata), Blatt ha costruito tanto sulla minaccia dalla lunga dei suoi, per garantire anche palle appetibili per gli uomini in post (Tyus con il suo dinamismo ma soprattutto Schortsanitis con i suoi 208 cm e 150 kg!), e garantendosi alternative valide sia nei tiri dalla media che nel pitturato. Ago della bilancia sono sicuramente le prestazioni di Hickman e Smith, binomio sino ad ora vincente che garantisce ai gialloblu israeliani qualcosa come 24 punti, sette rimbalzi e otto assist di media; a loro va aggiunta la poliedricità di Blu, che Blatt gestisce in maniera parsimoniosa e che spesso (per mischiare le carte in gioco) il coach ex-Treviso utilizza da finto lungo. Saranno fondamentali le percentuali dalla lunga nella sfida contro il CSKA, perché senza canestri dalla lunga distanza, il Maccabi potrebbe essere limitato da una squadra che sotto canestro ha due giocatori come Kristic e Kaun.

Vincerà Perche…

Le opportunità il Maccabi le ha, e se le giocherà tutte grazie all’apporto del pubblico (il più colorato e rumoroso d’Europa) e all’esperienza di Blatt, capace di portare alle Final Four una squadra che, indubbiamente, nonostante il roster e alcuni dei propri nomi a referto, non presenta altisonanti giocatori tra le sue fila, o almeno non i Fernandez, Tomic, Teodosic, Khryapa, Rodriguez, Llull e così proseguendo, come per le altre tre rappresentanti. Vincerà il Maccabi perché Big Sofo Schortsanitis difficilmente riesce ad esser limitato se non dalla sua testa, così come Hickman e Smith; ma soprattutto vinceranno gli israeliani perché dopo aver recuperato quel parziale in Gara-1 proprio al Forum, la consapevolezza, determinazione e conoscenza dei propri punti di forza ha migliorato e maturato gli uomini in maglia Electra.

Il Maccabi era stata l’ultima squadra a vincere per due anni di seguito l’Eurolega, prima che ci riuscisse l’Olimpiakos. Nel video l’ultimo trionfo di Mosca nel 2005 contro il Tau Vitoria.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati