Erica Caracciolo non è solo la capitana dell’AS VELCO Vicenza che veste la maglia numero 11 ma è soprattutto una giocatrice di elevata esperienza.

Erika Caracciolo (foto A. Busato)

Erika Caracciolo
(foto A. Busato)

Erica, giochi per l’AS VELCO Vicenza dal 2010, sei passata per il Marghera, il Bolzano, Montigarda, tra l’A2 e l’A3 e  hai giocato per lo Schio nella stagione 2004/2005 in  A1. Hai fatto moltissima esperienza prima di approdare a Vicenza, cosa ti piace di questa squadra?

Questo è il mio terzo anno qui. Ho legato con le ragazze, scherziamo e ci troviamo bene. Cerchiamo sempre di affrontare le cose col sorriso anche davanti alle difficoltà. Mi piace il fatto che ci sia sempre impegno, voglia di lavorare e di migliorarsi. Abbiamo fatto passi avanti rispetto all’ inizio dell’anno e sono sicura che ne faremo molti altri e questa secondo me è una cosa importante. Ognuna di noi ha avuto la propria esperienza e ha contribuito al raggiungimento  dell’obiettivo comune

La partita contro il Paddy Power ha mostrato una VELCO molto determinata, cosa è cambiato nell’atteggiamento mentale della squadra?

Sapevamo di giocare contro una squadra forte e organizzata che dall’inizio del campionato non aveva mai perso. Non avevamo nulla da perdere! Ci stiamo allenando bene e intensamente. Abbiamo messo in pratica ciò che avevamo provato in allenamento portando in campo grinta e cuore.. purtroppo ci hanno strappato la vittoria all’ultimo secondo. E’ stata comunque una grande gara. Secondo me abbiamo dimostrato di essere una buona squadra e di non essere arrivate ai play off per caso!

Se si presentasse l’opportunità torneresti a giocare in A1?

Non è più il mio primo obiettivo dato che ora vorrei trovarmi un lavoro e crearmi una famiglia .Giocare in A1 significherebbe rendere difficile la realizzazione di ciò. Ho avuto la fortuna di vivere un’esperienza in A1 nel Famila all’età di 18 anni ed è stato un anno bellissimo, ricco di grandi emozioni. Vedere e allenarsi con giocatrici così forti è stato per me un grande onore e lo porterò per sempre con me.

Oltre a giocare a basket cosa fai nella vita ?

Mi sono laureata in psicologia e sono alla ricerca di un lavoro. Per ora mi dedico a dei bimbi a cui faccio ripetizioni. Mi piacerebbe molto lavorare con loro perchè mi mettono un sacco di allegria. Sto costruendo un futuro col mio fidanzato con cui vorrei formare una famiglia, magari continuando ,se possibile , a giocare a basket a livelli meno impegnativi in modo da poter lavorare e nello stesso tempo giocare.

Erica detta “Zippo”, da cosa deriva questo tuo soprannome? 

Da piccola ho giocato nel settore giovanile del Famila e lì nell’ A1 giocava Anna Zimerle che è diventata pian piano il mio idolo. Dal suo cognome le mie amiche mi hanno trovato un soprannome per ricordarmi sempre di lei…. ZIPPO.. ed ora mi ritrovo a giocare con lei …chi l’avrebbe mai detto?!

Hai mai dedicato una vittoria a qualcuno ?

Si, l’anno scorso abbiamo giocato la finale per la promozione il giorno dopo che è morta mia nonna.. la vittoria l’ho dedicata a lei, lo sapevo che mi avrebbe aiutata!!!

La Lega Basket Maschile, in queste settimane, ha attivato una raccolta firme da inviare alla RAI per chiedere una maggiore visibilità del basket in televisione. Cosa ne pensi dell’iniziativa?

Sono d’accordo, purtroppo nel nostro paese il basket è molto sottovalutato, esiste e si parla solo di calcio,calcio e ancora calcio!! Ci sono un sacco di altri sport belli e appassionanti come il basket, il rugby, la pallamano. Soprattutto lo sport a livello femminile è un sacco sottovalutato! LARGO ALLE DONNE

Il palazzetto in occasione delle partite di basket e’ e puo’ diventare, ancor di più, luogo di incontro tra le famiglie e gli appassionati di basket . Cosa faresti per invitare le persone a vedere una partita della VELCO Vicenza?

Innanzitutto penso che la passione per il basket vada coltivata sin da bambini per cui è molto importante il settore giovanile. Da lì, anche le mamme e i papà, iniziano ad appassionarsi vedendo i propri figli giocare. La presenza dei bimbi è molto importante per noi dato che sono i nostri primi tifosi! Magari sarebbe bello, durante il secondo e terzo quarto, organizzare per loro dei giochi, tipo tiro da metà campo con eventuali premi simbolici.

In questi giorni ha aperto la nuova mostra in Basilica Palladiana, ti piace l’arte? Hai un pittore preferito?

Purtroppo non seguo molto il mondo dell’arte, infatti non ho un pittore preferito. Anche a scuola, quando si andava nei musei, il mio livello di attenzione era abbastanza basso.. Però mi piacciono molto i tatuaggi. Secondo me anche quelli sono una rappresentazione artistica. Ne ho 4 e mi sa che mi fermo anche se continuerei all’infinito, forse anche per colpa della mia amica Anna Colombo che fa la tatuatrice =)

Dove ti piacerebbe arrivare con la VELCO Vicenza ?

Penso che siamo state grandi a raggiungere l’obiettivo prestabilito: in due anni abbiamo conquistato una promozione e raggiunto i play off. Ci stiamo allenando forte e ci stiamo impegnando tanto quindi le soddisfazioni non mancheranno. Ora non abbiamo nulla da perdere quindi tutto ciò che viene in più, ben venga.

A cosa non rinunceresti mai prima di una partita? 

Al mio i pod ormai mi accompagna da quando ho iniziato a giocare. La musica mi da carica e mi fa scordare l’agitazione.,. che è sempre molto alta. Quindi direi che l’ho portato un pò ovunque e senza musica non si può giocare!

Qual è il tuo motto?

Se facciamo tutto quel che è nelle nostre possibilità non avremo rimpianti.


Dr. Giulia Franchini Ufficio stampa AS VELCO Vicenza