Libertas Bologna

Palaverde Gianni Brera, cornice di pubblico favolosa con almeno quattrocento anime stipate dentro il palazzetto, tamburi, gruppo ultrà che non smette mai di cantare e due squadre che rendono ampiamente onore ai presenti. Bologna arriva qui sull’onda delle tre vittorie in fila, ma con la tegola dell’infortunio ad Alice Nori di giovedì: una caviglia che per colore e dimensioni sembra il copertone di un camion, ma stringe i denti e gioca. Di là d’altronde ci sono Laterza, Zampieri e Bona, giusto le tre migliori realizzatrici della squadra, che giocano vicino a canestro. Regali nel reparto Bologna non ne può fare. Insieme a Nori, De Pretto e soprattutto Alessandra Tava, nata a un tiro da tre punti da qui e praticamente di ritorno a casa, tanto che si ritrova pure la “claque” di giovanissime della sua vecchia società in rigorosa tuta da gioco a sostenerla. Spettacolo nello spettacolo.

Partita ad alto punteggio, e dalle due migliori difese del girone ci si aspetterebbe tutto meno che questo. Ma tant’è. È Bologna che cerca di partire forte con cinque punti di Crudo e due liberi di Tassinari, ma dall’altra parte Accini vede una vasca da bagno al posto del canestro, e in un amen Broni è di nuovo a meno due. Sul 5-7 con 6’23” ancora da giocare, Tava commette il suo secondo fallo, e da lì la OMC innesca un break lungo tutto il quarto, nonostante Nori abbia subito grande impatto sulla partita con un canestro più fallo e un assist per Tassinari. La Libertas mantiene ancora un vantaggio minimo con un libero di De Pretto e poi un canestro di Crudo (14-15 a 3’dalla fine), ma il pressing delle padrone di casa ordinato da Giroldi appena Tassinari va a rifiatare in panchina, scava il primo solco del match, aperto dalla tripla della solita Accini e concluso da un libero di Carù che chiude il quarto sul 23-17.

Nel secondo quarto Tava, rientrata, risponde al canestro di Laterza mantenendo il distacco invariato, ma poco dopo commette un ingenuo quanto sanguinoso terzo fallo con ancora più di otto minuti sul cronometro, costringendo di nuovo Scanzani alla sostituzione. Bologna perde fiducia, rinuncia a buoni tiri e subisce il contropiede delle biancoverdi e la fisicità di Laterza sotto le plance, incassando un parziale di 12-3 con l’unico canestro rossoblù su una tripla di De Pretto. Broni tocca il massimo vantaggio sul 37-22 prima del 39-25 di metà gara, e se non fosse per la scarsa percentuale dalla lunetta (9/18) ci sarebbe già da mettere tutto in archivio.

Negli spogliatoi Scanzani dice probabilmente due paroline di un’ottava sopra il normale, e ottiene in risposta almeno un po’ di energia e vitalità dalla sua squadra, recuperando con Nori e Tava schierate insieme più solidità sotto canestro e in attacco riuscendo ad innescare Crudo e la stessa Tava autrici di sedici dei venticinque punti di Bologna. I problemi di falli poi arrivano anche per Broni, col terzo e quarto di Laterza, costretta ad uscire dopo meno di quattro minuti. Bologna torna a meno dieci con Tava, ma ogni tanto la sfortuna ama accanirsi, e poi Broni ha oggettivamente più assi nelle sue maniche, quindi in sostanza prima Zampieri si carica la squadra sulle spalle e mette un canestro da dove conta tre per il +13, poi sull’azione seguente si fa male Tassinari, anche lei alla caviglia, ed è costretta ad uscire. Altro colpo per la Libertas, che incassa e va giù come un piombo fino al 57-40. Finita sul serio stavolta? Non proprio. Bologna riprende a giocare di squadra e Sara Crudo segna sette punti consecutivi su tre assist al bacio di Landi e Tava (2) che poi chiude con un canestro il parziale di 9-2. Bologna, galvanizzata dal recupero, è però freddata a fil di sirena da una tabellata fortunosa sempre di Zampieri. Conta tre anche quella, ma psicologicamente vale almeno il doppio.

Si avverte però che la gara è viva. Tassinari per fortuna rientra. Scanzani non fa prigionieri e riduce a sette la sua rotazione (Landi 20′ Crudo e Tava 18′ nella ripresa). Landi recupera di tutto (6 recuperi alla fine) anche se ogni tanto disfa manco fosse Penelope (4 perse). Tava gioca come se non ci fosse un domani (9 nel quarto quarto), evidentemente corroborata dall’aria di casa. Per Broni a rispondere ora è Bona, a testimonianza di quante alternative valide abbiano le pavesi in attacco. Bologna arriva fino a meno otto, costruisce un eccellente tiro per Nori ma la palla beffarda entra ed esce. Broni riparte, e cinica come le grandi squadre sanno essere piazza un tremendo 7-0 che uccide la partita. Mancano 2:42 da giocare. Si lotta per la differenza canestri, che nella seconda fase conterà, per cui il gioco si rallenta molto col fallo sistematico delle bolognesi che con due triple tornano di nuovo a meno dieci. Bergante però dalla lunetta è glaciale, e sul suo unico errore per giunta Bologna si lascia sfuggire il rimbalzo. È il segnale che è finita per davvero. Broni accede ai play off con merito, sfruttando ottime percentuali dall’arco e una difesa attenta e molto organizzata. Bologna esce dal campo a testa alta dopo aver lottato fino alla fine, ma dovrà decidere una grossa fetta del suo futuro nella prossima trasferta di Ferrara.


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