libertasl140

Due squadre, due impostazioni, due stili di gioco e pure due obiettivi diversi. La sfida tra Napoli e Bologna vede in campo quelle che, sulla carta, sono formazioni davvero agli antipodi l’una rispetto all’altra. Napoli con Pastore-Dacic, un asse play pivot da serie A1, attorniato da un paio di giovani di alto livello come Cupido e Bocchetti e due atlete di grande fisicità e qualità come Mitongu e Gross. Ruotano a sei, con la sola eccezione di Raffaella Costa che si prende un minuto di qualità, tipo Magro agli europei. Bologna con la linea verde che più verde non si può, per parafrasare lo slogan di un noto detersivo. Nove decimi della squadra che vedono regolarmente (e abbondantemente) il campo. Una squadra corre per fare il salto di categoria, una corre e basta, perché quando sei giovane alla fine è la cosa che in teoria ti riesce meglio.

Date le premesse pare facile intuire che sarà un mezzo massacro, con Napoli che arriva imbattuta e vogliosa di andare a caccia della prima della classe, Vigarano. Bologna però ha stupito per tutto l’anno, e anche stasera non vuole fare eccezione. Scanzani preferisce De Pretto a Crudo nel quintetto di partenza a causa di qualche fastidio accusato dalla ligure in settimana. Orlando inizia senza sorprese, con Mitongu da primo cambio. Le padrone di casa partono subito forte in difesa, con Tassinari che recupera e fa subito 2-0. Tocca ad Ale Tava occuparsi della lunghissima Dacic, mentre De Pretto è sulle piste della miglior realizzatrice avversaria, Bocchetti. Le due ex spezzine tengono molto bene le avversarie, ma in generale è tutto il quintetto che lavora con grande intensità, capitalizzando anche in attacco dove sono sempre le due sopra citate a dare il la al primo break del match: Tava da tre e De Pretto con una stoppata e un canestro su assist della compagna fanno 7-1, tanto che Orlando richiama Dacic in panchina dopo tre minuti per catechizzare la propria lunga e cercare di dare una scossa alla squadra. Napoli rimane attaccata alla gara quasi esclusivamente grazie ai rimbalzi in attacco che Bologna concede ripetutamente. Gross ne porta a casa cinque nel solo primo quarto, in cui Napoli arriva in doppia cifra nella speciale statistica. Chiaro che con tante seconde o terze opportunità di tiro, per le ospiti è un attimo tornare a contatto, e quando Dacic rientra dopo tre minuti di panchina le partenopee sono avanti 8-7. Col rientro del proprio totem Napoli va subito a zona 2-3, ma Bologna è estremamente efficace dalla lunga distanza (4/5 da tre a fine periodo) e con la complicità di un pessimo 1/6 dalla lunetta delle avversarie resta avanti. Il primo quarto è molto frizzante e vivace, le squadre rispondono colpo su colpo incluso il finale, quando un tiro da tre un po’ fortunoso di Bocchetti entra dopo aver ballato sul ferro e dall’altra parte Tava infila la sua seconda tripla sulla sirena per il 19-17. Napoli domina sotto le plance, e il dato dei rimbalzi non lascia dubbi (18-4 per le ospiti). Bologna con sette recuperi e il tiro da fuori però regge l’urto.

Anche il secondo quarto viaggia su buoni ritmi. Napoli continua a banchettare a rimbalzo (sarà 33-10 all’intervallo), Bologna invece perde la mira e chiuderà il quarto con un terribile 1/11. Dacic realizza dieci punti sfruttando la sua stazza e qualche sbavatura difensiva delle felsinee, ma nonostante tutto sul rimbalzo offensivo e canestro di Cordola, Bologna è ancora avanti 30-28 a due dalla pausa. Solo un paio di ingenuità (fallo a metacampo col bonus già acceso e due tiri affrettati con palla in mano a 25” dalla fine) permettono a Napoli di allungare sul 32-36, lasciando intuire che la partita sarà ancora lunga e tutta da giocare. Il terzo periodo non gode purtroppo, almeno all’inizio, della buona vena realizzativa vista finora, tanto che il primo punto (su tiro libero) si vede solo a 6’14” dalla fine. Scanzani mette in panchina le due lunghe titolari dopo un paio di minuti, e va con Cordola e quattro esterne per alzare ritmo e circolazione di palla contro la zona. La ricetta da i suoi frutti grazie soprattutto a Cabrini e De Pretto, che con tre punti a testa più un libero della vicentina riportano la Meccanica Nova in parità e costringono al time out la Dike. Gross e la solita Dacic ridanno sei lunghezze di vantaggio alla loro squadra, ma ancora Cabrini dalla lunetta e De Pretto su assist di Santarelli lasciano il discorso apertissimo, chiudendo il quarto sul 43-48, che per Bologna, senza quattro delle cinque titolari in campo per tanti minuti, sembrerebbe un mezzo miracolo, ma che come detto all’inizio è invece proprio la forza di questa squadra.

Ultimo quarto dunque, con tutto ancora da giocare. Scanzani riparte con Tava Nori e Landi in campo, mentre Orlando ritrova Cupido uscita nel terzo quarto per una botta alla gamba. Dopo un minuto e mezzo però il coach bolognese chiama time out (tripla di Pastore) perché evidentemente vede qualcosa di troppo che non gli piace e non vuole che sul meno otto il match gli sfugga di mano. Buona mossa perché con Tava e Nori le rossoblù tornano a cinque lunghezze, costringendo le avversarie a fermare la partita. Per due volte Bologna sbaglia il tiro del meno quattro, anche in maniera sfortunata quando la tripla di Cabrini entra ed esce letteralmente dal ferro. Dacic e Cupido ridanno nove lunghezze di vantaggio a Napoli, e con solo tre minuti sul cronometro Scanzani si gioca l’ultimo time out. Il finale è vibrante. Crudo prima segna il suo settimo punto, poi sull’azione successiva recupera palla ma in contropiede va a commettere sfondamento (dubbio) e conseguente quinto fallo. Bologna non ha nemmeno il tempo di protestare perché c’è ancora da difendere. Protesta invece Dacic dopo un’infrazione di 24” e si becca un tecnico (compensazione?). Tava fa 2/2 e meno cinque ma Bologna non segna sull’azione seguente. Lo fa invece Pastore, nel modo più doloroso possibile, con tre punti di tabellone allo scadere dei 24”. Cabrini risponde con un altro tiro da tre a 50” dalla fine, ma ancora Pastore, con tutta la sua esperienza e freddezza, infila il canestro da due che vale la partita. Il tempo di aggiungere due liberi per fissare il punteggio sul 62-53 e la sirena suona la fine. Bologna cede quindi solo nelle ultime curve del match col pieno onore delle armi ad una Dike che ha saputo capitalizzare al massimo sulla classe e l’esperienza di Pastore (8 punti nel quarto quarto sui 14 totali della sua squadra) e sulla presenza di Dacic sotto canestro (22 punti e 14 rimbalzi). Bologna si consola con le prove positive delle ritrovate Cabrini e De Pretto (18 in coppia e davvero tanta difesa) e con la solida prestazione di Tava (12 punti, 3 rimbalzi, 3 recuperi e 2 assist), oltre ad una difesa ed una prova corale a cui manca davvero poco per poter centrare il primo successo della poule promozione.