Muggia. 30 anni, triestina, una vita sui campi da basket e da anni colonna dell’Interclub Muggia. Stiamo parlando di Annalisa Borroni, capitano della Querciambiente 2013/2014, squadra inserita nella conference Nord-Est della serie A2 femminile.

Ciao Annalisa, grazie per la tua disponibilità. Nome, cognome, ruolo e numero di maglia?

Annalisa Borroni, guardia-ala, n. 5

Annalisa Borroni, 30

Annalisa Borroni, 30

Come ti sei avvicinata al basket?

All’eta’ di 5 anni seguendo l’esempio di mia sorella Nicoletta.

Una vita “cestistica” spesa nell’Interclub Muggia, tranne una piccola parentesi a Marghera: c’è un motivo particolare in questa scelta?

Ho scelto di dare priorita’ ad altre cose e di non puntare tutto sulla pallacanestro

Ora sei anche il capitano, una responsabilità in più?

Di certo e’ un ruolo che sono onorata di ricoprire, soprattutto a Muggia! e’ un piacere e un onore capitanare un gruppo come il nostro. Qualche responsabilità in più c’e’ di sicuro, ma sono stata ben istruita dai miei due predecessori Elisa Gherbaz e Nicoletta Borroni.

Fai parte di una squadra tutta italiana, con la maggior parte delle giocatrici cresciute nell’Interclub: credi che questo possa aiutare?

In questo momento storico è diventata una necessità puntare sul settore giovanile, chi è bravo a sfruttare e a lavorare sulle giovani avrà sicuramente vita lunga e raccoglierà risultati. Le altre società potrebbero incontrare grosse difficoltà dipendendo dall’economia. Quest’anno non abbiamo una straniera, ma non credo sia un grosso problema se la squadra é coperta in ogni ruolo da buone giocatrici: e credo che la nostra squadra lo sia!

Siete considerate una delle big della conference Nord-Est: come spieghi i due k.o. –inaspettati- delle ultime due giornate dopo un inizio scoppiettante con le due vittorie contro le formazioni sarde?

Le sconfitte non sono semplici da spiegare! Sicuramente le assenze di Samantha Cergol dall’inizio del campionato e quella di Lara Cumbat proprio nelle due sconfitte sono state pesantissime…2 rotazioni in meno, ma soprattutto la mancanza di 2 giocatrici cardine per la squadra sono un gran problema nei match, ma anche nella preparazione delle partite. A parte questo a noi e’ mancata un po’ di cattiveria e furbizia: quando si giocano delle partite punto a punto contano tantissimo gli episodi, i dettagli e non siamo state brave a farli ricadere a nostro vantaggio.

Ora il turno di riposo: è arrivato nel momento migliore?

Sicuramente è arrivato nel momento giusto: di solito è importante potersi riscattare subito, ma nel nostro caso credo ci serva un attimo per riordinare le idee ed essere più pronte per le prossime partite.

Una tua previsione per il prosieguo della stagione: cosa ti aspetti, a livello di squadra e dal punto di vista personale?

Sono convinta che possiamo fare bene quest’anno, la squadra è buona e la voglia di lavorare è ben radicata nel gruppo. Mi aspetto un continuo miglioramento, che la squadra diventi più matura e consapevole dei propri difetti e pregi ad ogni partita. Secondo me è l’unico modo per migliorarsi e per progredire cestisticamente. Dal punto di vista personale cercherò di dare il mio apporto alla squadra, attivamente in campo e mentalmente al di fuori.

(foto by Sergio Verzier)

(foto by Sergio Verzier)

Miglior realizzatrice della conference (23 punti di media), seconda rimbalzista (10.5 a partita, dietro la tua compagna Romagnoli), seconda negli assist (2.3 a gara, dietro l’algherese Azzellini): Annalisa Borroni giocatrice a tutto campo…

Negli anni ho dovuto imparare a giocare in vari ruoli; sono stata aiutata anche dalla mia altezza che mi permette di avvicinarmi a canestro pur non essendo una lunga di ruolo.

Il tuo movimento d’attacco migliore?

L’arresto e tiro.

Il fondamentale su cui senti di dover lavorare maggiormente?

In generale la manualità sul lato sinistro…

Spesso alle donne che praticano sport viene riconosciuta poca femminilità: cosa ti senti di dire? 

In alcuni casi può essere vero: dipende dall’importanza che la persona da alla femminilità. Ma questo è un discorso fatto a prescindere dallo sport, semplicemente nella pallacanestro e’ più evidente.

Sei legata ad un numero di maglia in particolare? Se si, perché?

Ho praticamente da sempre il n. 5, le origini di questa scelta non le ricordo con esattezza.

Com’è Annalisa Borroni fuori dal campo? Interessi, hobby?

Fuori dal campo mi piace passare del tempo con la mia chiassosa famiglia e divertirmi con gli amici più stretti. Mi piace molto la fotografia e in generale l’arte. Vorrei poter viaggiare di più e spero di trovare il tempo per farlo.

Concludiamo con un saluto ai lettori, ai vostri tifosi ed un invito a seguirvi sempre più numerosi

Raccomando di seguirci numerosi, Trieste è una città innamorata della pallacanestro. L’entusiasmo è contagioso e l’importanza del “sesto uomo” in campo è un fattore importantissimo.


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