Poco più di due mesi fa, dopo sei giornate di campionato, i ragazzi dell’Aprile CAP, sconfiggendo Casale, raggiungevano il primato in classifica nel campionato di DNG, guardando al futuro con ambizione e con il sogno, più che mai concreto, di raggiungere un traguardo importante.
Oggi, dopo quattro giornate nel girone di ritorno, l’Aprile CAP occupa il nono posto in classifica, fuori da tutto, sprofondata di posizione in posizione e nel gioco, dopo aver regalato anche la differenza canestri in due scontri diretti di importanza capitale.
Anche preventivando dei momenti di difficoltà, nessuno, dopo quell’inizio, avrebbe pronosticato un crollo così verticale, che al momento condanna il CAP a dover inseguire per ritornare ad occupare quelle posizioni che permettano ai ragazzi di prolungare la stagione oltre Aprile.

Aprile CAP Genova – UP Mobile Biella 47-65 (23-32)

Aprile CAP: Macrì 8, Ferri, Zaio, Baiardo 2, Giordano 6, Coltro, Bianco 9, Meroni 2, Caversazio 14, Boddi, Paloscia, Baldini 6.
All: Rocco – Toselli – Pozzi

Up Mobile Biella: Blotto G. ne, Dotti 14, Visconti 5, Maffeo, Pollone 8, Manavella 2, Giacomelli 20, Singieli, Gonzato, Chiavassa, Slanina 17, Calabrese 9.
All: Danna – Nardelli

In un PDB gremito per sostenere la squadra, nel primo quarto regna l’equilibrio.
Biella si dimostra squadra superiore fisicamente e tecnicamente, ma i biancoblu tengono botta.
Il primo allungo piemontese arriva nella seconda frazione, ma Genova è brava a rintuzzare difendendo e segnando con un paio di contropiedi primari, costringendo coach Danna al timeout.
Immediata la reazione biellese, che con un parziale di 7-0 si porta sul +11, con Macrì che riesce a riportare i suoi compagni sotto la doppia cifra di vantaggio prima dell’intervallo.
Al rientro dagli spogliatoi non cambia il leit-motiv della partita, Biella fa valere la propria superiorità sotto i tabelloni, costringendo la difesa a collassare e costruendo buoni tiri sul perimetro, tuttavia Genova grazie soprattutto a Giordano riesce a rimanere dentro la gara.
E’ un peccato però, che ogni buona azione offensiva venga vanificata nella metàcampo opposta con banali errori difensivi, che non permettono ai padroni di casa di riavvicinarsi concretamente nel punteggio.
Biella chiude così la frazione sul +12, e nel quarto periodo chiude la pratica senza faticare troppo.

La partita di ieri è lo specchio del momento negativo della squadra, Biella era superiore su tutti i fronti, e il CAP per poter vincere avrebbe dovuto giocare la partita perfetta, il problema è che ogni singolo errore commesso dai genovesi ha portato al risultato finale, ovvero una gara conclusa con 18 punti di scarto tra vincitore e sconfitto.
Errori come la mancata finalizzazione di ben otto contropiedi, terminati con cinque palle perse, due stoppate subite e un canestro sbagliato, e che non hanno premiato il buon lavoro difensivo.
Errori come la mancata applicazione di determinate indicazioni tecniche, con Baiardo, Meroni e Baldini incapaci di ascoltare coach Rocco che per quaranta minuti li ha invitati ad utilizzare finte di tiro per far saltare i difensori biellesi per prendersi eventuali falli o crearsi migliori tiri.
Errori difensivi commessi da Macrì, che sommato a Coltro non riesce a dare più di dieci minuti di qualità alla squadra, con quest’ultimo che, nonostante le indicazioni tecniche ricevute, tiene troppo la palla in mano fermando l’attacco.
Errori come quelli di Giordano, che non premia le buone giocate offensive rimanendo sempre al palo in difesa, o di Bianco, che ha il problema opposto.
Ma i problemi sono anche negli atteggiamenti di molti giocatori nel momento in cui si va in difficoltà.
Non è possibile incaponirsi e prendersi tiri senza logica e senza ascoltare le parole del coach, come ha fatto Baiardo, o tornare in panchina prendendosela con i compagni dopo un errore personale, come Meroni o Baldini.
Non è possibile tutto ciò, perchè anche nel momento in cui giocatori come Caversazio o Paloscia giocano una partita all’altezza della situazione, tutta la squadra non è in grado di supportarli e tenere il loro atteggiamento positivo.

Parte tutto da qui, dal voler superare i propri limiti in questi situazioni difficili, dal prendersi le proprie responsabilità e non addossandole ai compagni lamentandosi continuamente!
Nel momento in cui si realizzerà che è necessario cambiare atteggiamento se si vuole uscire da questo momento di estrema difficoltà, allora non si continuerà a sprofondare, perchè la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti.
Noni, fuori dall’interzona, con due vittorie nelle ultime nove partite, con la differenza canestri persa negli scontri diretti, con entrambi i piedi nel baratro, solo due decisioni possono essere:
Reagire, risalire la china, ripartendo dalle basi, ricominciando a lavorare come una squadra per un’unico obiettivo, insieme, oppure continuare a cadere, pensando ognuno per sè, attribuendo le responsabilità agli altri e non a se stessi, come se questo fosse sufficiente per salvare la stagione, anche se non è così, perchè se non fosse ancora chiaro, in questo momento, siamo tutti noni.

Addetto stampa CAP Genova