I ROSSOBLU PIEGANO IL BARCELLONA 79-75 SUL CAMPO NEUTRO DI PATTI. Sotto di 10 lunghezze all’intervallo e ancora di 8 al 34’ i lodigiani stringono le maglie in difesa e s’impongono grazie alle giocate finali di Young e Sant-Roos

PATTI A porte chiuse, nel freddo del “PalaSerranò” scaldati dai battiti del cuore. Sono quelli che scandiscono, accelerando nella seconda parte di serata, il forte desiderio dell’Assigeco di centrare il terzo successo “on the road” della stagione. I rossoblu bissano il successo ottenuto domenica scorsa contro Trapani replicandone anche il copione: la grande sofferenza nella prima parte, vissuta restando sempre nelle pieghe della contesa, sfuma progressivamente sull’incremento dell’intensità difensiva che manda fuori giri i meccanismi degli avversari e nel contempo agevola il miglioramento del gioco in attacco, che vale il sorpasso di slancio all’ultimo giro di lancette.

Nella parte settentrionale della Sicilia la squadra di Andrea Zanchi certifica un’ottima tenuta mentale, perché il gruppo non si disunisce nelle difficoltà, abbinata alla capacità di riprendere il filo del discorso tenendo la rotta nei momenti caldi. Senza pubblico, a causa della mancata concessione della licenza temporanea dovuta a motivi di sicurezza, e in campo neutro (dove però Barcellona ne ha vinte sei su sette in attesa di riavere l’agibilità del “PalaAlberti”) e contro la voglia della banda di Giovanni Perdichizzi di dimostrare professionalità e attaccamento alla maglia isolandosi dalle difficoltà economiche del club: l’Assigeco riesce a superare l’impatto con la difficile cornice psicologica affidandosi alle proprie caratteristiche difensive.

La chiave del successo sta esclusivamente nel minimo comune denominatore del gioco rossoblu, che prende energia dalla capacità di togliere i riferimenti del proprio canestro al mirino degli avversari. Nella prima parte (20-13 all’8’del primo, 41-28 al 6′ del secondo quarto) i lodigiani vacillano sotto il peso delle iniziative di Shepherd (5/10 dal campo 6/7 ai liberi, 3 rimbalzi, 3 assist) e Garri (3/4, 9 rimbalzi) supportati dalle puntate di Da Ros (4/11, 9 rimbalzi) e Kelley (4/9, 3 assist). Buona circolazione, uso intelligente del “pick&roll”, abilità di distribuire le giocate dentro e sul perimetro e fisico a rimbalzo (36-29 per i siciliani): Barcellona vola al massimo vantaggio punendo le scelte difensive “soft” dell’Assigeco, che cambia però decisamente volto dopo l’intervallo lungo (55-50 al 5′, 61-58 al 9′).

La vitalità di Donzelli (6/8) scuote i rossoblu che, concedendo ai siciliani solo 13 punti, ritrovano la mira di Ricci (6/14, 4 rimbalzi) da affiancare alla solidità di Poletti (5/9, 3 rimbalzi) scatenando il crescendo di Sant-Roos (6/11 al tiro, 7/8 in lunetta, 8 rimbalzi, 4 assist), un “fattore” nel secondo tempo. L’Assigeco abbassa anche il quintetto: Vencato (3/6, 2 assist) va insieme a Saccaggi (4 rimbalzi, 5 assist) appena arrivato ma già a suo agio. Il gioco scorre più fluido come la circolazione di palla. È così che l’Assigeco assorbe il nuovo allungo locale (68-60 al 4′) propiziato dall’esperienza di Maresca.

Young (4/9) scalda la mano iniettando fiducia nei compagni con una tripla da urlo (72-74 a 1’06″) che firma il sorpasso rossoblu. Barcellona non ha più ossigeno in attacco, Sant-Roos schiaccia di prepotenza (72-76 a 22″) ipotecando con i successivi liberi l’importante vittoria dell’Assigeco.

SIGMA BARCELLONA 75
UCC ASSIGECO 79
(27-18; 48-38; 61-60)
SIGMA BARCELLONA Kelley 9, Spizzichini 3, Shepherd 17, Da Ros 12, Garri 12; Maresca 11, Borra 6, Fiorito 3, Marchetti 2. Ne: Leonzio. All.: Perdichizzi
UCC ASSIGECO Saccaggi, Young 10, Sant-Roos 20, Ricci 15, Poletti 12; Donzelli 14, Vencato 8, Alessandri, Carrizo. Ne: Costa, Spissu. All.: Zanchi
Arbitri Beneduce di Caserta, Cappello di Porto Empedocle, Scudieri di Maserada sul Piave
Note Tiri liberi: Sigma 21 su 27; Assigeco 11 su 16. Tiri da tre: Sigma 6 su 22; Assigeco 8 su 24. Usciti per cinque falli: nessuno

 

Il dopopartita/ Andrea Zanchi si gode il colpo: «Una grande prova»

Mal comune (nel senso dei problemi di palazzetto) in questo caso non vale il mezzo gaudio. «Spiace giocare in un ambiente anomalo – afferma Andrea Zanchi, coach dell’Assigeco -. Non è un grande momento, tra club che chiudono o non pagano, per il basket Italiano: è triste per noi appassionati. Più che soldi servono le persone giuste in ogni sede». Nonostante l’assenza del pubblico l’Assigeco festeggia una vittoria che conta, soprattutto alla luce della revisione della classifica attesa a seguito della rinuncia di Forlì. I rossoblu, a 10 con Jesi, agganciano la stessa Barcellona e Napoli, che perderanno i punti vinti con i romagnoli, allontanando ulteriormente Veroli. «Abbiamo vinto una partita arrivata al termine di una settimana difficile a causa di qualche problema fisico – aggiunge il tecnico veneziano -. È una grande prova che conferma quello che possiamo e non possiamo fare. Non possediamo le caratteristiche di andare al ritmo del “ciapa e tira”, soprattutto con avversari che hanno punti per le mani, come abbiamo fatto nel primo tempo. Meglio nella ripresa quando siamo partiti dall’energia in difesa per alzare le percentuali offensive, la nostra squadra deve fare così, facendo pure circolare la palla. Se difendiamo coma sappiamo diventiamo un ostacolo ostico per tutti». Il fattore vincente dei rossoblu è proprio l’intensità difensiva: «Nel primo tempo abbiamo fatto tante scelte sbagliate perdendo pure tanti palloni (8 dei 12 totali) con il risultato di subire troppo gli avversari – spiega Zanchi -. Nel secondo tempo abbiamo registrato la fase difensiva beneficiandone di conseguenza in attacco: oggi meglio di altre volte con più convinzione e decisione».

Giovanni Perdichizzi è sconsolato, non solo per il ko: «La partita è forse l’ultimo dei problemi che abbiamo al momento – sottolinea il coach della Sigma -. Lavoriamo da professionisti e vorremo continuare a farlo ma non ci è permesso. I ragazzi si sono allenati con volontà anche nel periodo festivo. C’è un limite a tutto. Spiace perdere una gara così per come l’abbiamo giocata. L’energia è però andata scemando, specie nell’ultimo quarto dopo il buon primo tempo. L’Assigeco ha meritato, non si è mai disunita, Sant-Roos e Young hanno deciso la partita».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi