FERENTINO – Come sappiamo è durata appena cinque mesi l’avventura di Federico Fucà sulla panchina della FMC Ferentino ma, aldilà della notizia analizziamo la situazione.
I ciociari erano partiti in maniera decisa in questo campionato, con sei vittorie ed due sconfitta rimediate ad Agropoli e a Biella, poi qualcosa si è rotto: Tortona, Casale Monferrato, Casalpusterlengo e Latina. Quattro partite storte, particolari ed arcigne eppure sembrava che quel secondo tempo di Tortona fosse solo un classico incidente di percorso poi però sono arrivati gli infortuni e la situazione si è fatta complicata: gli allenamenti si facevano sempre meno intensi con rari cinque contro cinque e da queste basi che è nata la netta sconfitta casalinga contro Casale Monferrato, una squadra che ha tentato in tutti i modi di tenere le redini del match ma già nei primi cinque minuti sono arrivati segnali di frustrazione e nervosismo. Una settimana dopo al Ponte Grande arriva Casalpusterlengo e qui ci si aspettava una reazione contro una squadra come quella di coach Alessandro Finelli, talentuosa ma alla portata del roster gigliato. Ancora una volta però la spuntano gli ospiti, questa volta allo scadere con il nervosismo che sale e le prime critiche dei tifosi, rivolte in particolare a Tim Bowers. Infine arriva il derby, un’altra sconfitta forse la più prevedibile ma anche la più sofferta vista la rivalità tra la provincia di Frosinone e quella di Latina e in società qualcosa si è rotto, definitivamente. Concludiamo il quadro sinottico con due date molto ravvicinate: 18 dicembre e 21 dicembre 2015. Sono rispettivamente i giorni in cui Fucà ha allenato Ferentino per l’ultima volta, ottenendo anche una vittoria sulla Paffoni Omegna per 81-75, e quella dell’epilogo spiacevole di uno dei progetti più interessanti della A2.
Ora cerchiamo di analizzare più approfonditamente la faccenda di questo esonero per certi versi
particolare. Ci sono da sottolineare alcune cose ovvero come la squadra, nella prima parte della competizione, giocasse una pallacanestro corale in cui tutti, chi più chi meno, erano coinvolti sia in fase offensiva, dove erano caratteristici i molti passaggi per cercare l’uomo libero, sia in fase difensiva in cui tutti si aiutavano. Poi sono arrivati gli stop di Saverio Mazzantini, out per quattro mesi a causa di una frattura da stress al piede, quello di Angelo Gigli, che ha saltato il match contro Casale Monferrato ed ha giocato quello successivo senza essersi allenato per tutta la settimana, senza dimenticare il problema fisico rimediato da Andrea Benevelli. Ma non possono solo queste sconfitte ad aver scatenato questo putiferio di conseguenza crediamo che le possibili cause dell’esonero siano due. La prima, la meno plausibile, riguarda la possibile rottura dei rapporti tra i giocatori ed il capo allenatore che, dopo questo momento di difficoltà potrebbero aver deciso di abbandonare le idee del coach ex Imola. La seconda invece riguarda una possibile chiusura dei rapporti tra il patron Vittorio Ficchi ed il coach bolognese verificatasi a causa di un episodio che non è emerso negli ambienti vicini alla società di Via Aldo Moro. Questa ipotesi è alimentata dal fatto che l’attuale vice presidente del Frosinone Calcio è un personaggio molto esigente sui risultati della squadra, atteggiamento dimostrato già l’anno scorso con una striscia di cinque sconfitte consecutive subita dalla squadra allora allenata da Franco Gramenzi, e, avendo una personalità simile a quella di Fucà, non è da escludere che ci sia stato un attrito incolmabile. Infatti nelle ultime ore è circolata la voce che il favorito per la panchina è l’assistente Luca Ansaldoni, prova che conferma come Ficchi sia comunque convinto del progetto triennale iniziato con Fucà e ciò rafforza la tesi del possibile litigio tra il capo dello staff tecnico ed il patron. Riuscirà Ferentino a risollevarsi da questa situazione paradossale? Solo il tempo lo dirà…
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