siena vs milano gara6 25 giu 2014 (6)

I tifosi a giugno 2014 promettevano a Ricci “di essere vigili come mai prima d’ora”…forse non è andata proprio così

Ci risiamo. Non troviamo altre parole per inquadrare quello che in questi giorni (e nei prossimi sette) i tifosi senesi di basket ma anche gli addetti ai lavori ed i dirigenti del nostro basket, si trovano (e si troveranno) a vivere. Si perché nonostante i tentativi di trasparenza e di controllo, come ogni anno a febbraio ci troviamo di fronte all’ennesima possibile società messa in liquidità e quindi con la possibilità dell’ennesimo campionato falsato.

Non c’è che dire la Siena del basket è decisamente finita sulle prime pagine dei giornali in questa settimana. Prima dal punto di vista sportivo, con le 5 vittorie consecutive della squadra di coach Ramagli che hanno proiettato i biancoverdi a ridosso delle prime nel girone Ovest di A2, subito dopo per aspetti di cronaca, con i quattro consiglieri della neonata Mens Sana Basket 1871 dimissionari per “impossibilità di proseguire il mandato in assenza delle risorse necessarie a una corretta gestione. Nonostante gli sforzi della Polisportiva e dell’intero cda non è stato individuato alcun soggetto candidato a candidarsi come main sponsor della società né a rilevarne parte delle quote sociali”. Uno stringato comunicato che ha messo alla luce del sole una situazione che a Siena sembra conoscessero molto bene in molti. Il fatto curioso, infatti, di questo ennesimo fallimento del nostro movimento, e purtroppo sarebbe il secondo in 3 anni per il basket a Siena, è che a differenza di altri recenti fatti (vedi Lucca nella stagione 2013/14, Napoli l’anno successivo, Forlì e Veroli la scorsa stagione) i problemi finanziari erano sotto gli occhi di tutti ed infatti fino a venerdi scorso il presidente dimissionario Lorenzo Marruganti (che purtroppo rischia di vivere il terzo fallimento, dopo Teramo e Lucca) ha cercato in tutti i modi partner commerciali per cercare di arginare una tracimazione che oggi ammonta a circa 400 mila euro, ma che si stima possa arrivare sopra gli 800 mila euro entro fine stagione.

Roberts - Mens Sana Basket 1871 (2015 © Foto Alessio Brandolini)

Chris Roberts, pagato in diamanti! (2015 © Foto Alessio Brandolini)

Il problema, infatti, come scrive molto bene il giornalista senese della Gazzetta dello Sport Giuseppe Nigro nel suo blog, era noto sin dall’estate scorsa, quando la nuova società fu messa in piedi ed a Lorenzo Marruganti, direttore sportivo in serie B, fu anche affidata la carica di presidente. A fronte di un solo contratto in essere, con Alex Ranuzzi che l’anno precedente aveva firmato un biennale, e con lo sponsor Gecom che già aveva salutato la compagnia, si valutò in circa 400-500 mila euro l’esborso fino al termine dell’anno solare, con la necessità quindi di reperire un main sponsor che potesse quanto meno coprire metà o buona parte delle spese. Di fatto squadra e staff tecnico, nonostante le parole del presidente Marruganti a giugno, sono stati messi insieme senza l’adeguata copertura finanziaria, incluso il contratto triennale a coach Ramagli. E per fortuna che un partner commerciale è venuto incontro alla società pagando in diamanti il contratto di Roberts! Nonostante tutto, però, le spese di gestione della squadra sono solo una goccia nell’Oceano di perdite che la nuova società ha accumulato in soli 8 mesi e mezzo di vita, con la Polisportiva nella persona del suo presidente (ormai dimissionario) Ricci alla finestra, ma ben conscia di cosa stava accadendo nella sua sezione basket, se è vero che è stato proprio lo stesso Ricci a giugno a spingere per andare avanti nonostante fosse ben chiara a tutti quella che era la situazione in essere e quali potevano essere le conseguenze nel corso della stagione. Un retroscena che in parte è lo stesso sindaco di Siena a mettere in evidenza, richiamando l’attenzione sulla necessità “di programmare più attentamente gli obiettivi, anche per evitare di coinvolgere economicamente quel grande patrimonio cittadino che è la Polisportiva Mens Sana“, mettendo poi un accento sullo “squilibrio fra i programmi già in atto e le risorse economiche effettivamente disponibili“, che avrebbe dovuto consigliare la predisposizione di “budget realistici per evitare di incorrere nei problemi del passato“. Insomma la famosa frase “ero all’oscuro di tutto” pronunciata due anni fa nel momento in cui venne scoperchiato il calderone Montepaschi, questa volta non è stata rispolverata, lasciando il posto ad un lungo comunicato in cui si annunciano dimissioni abbastanza inutili, visto che il mandato si sarebbe concluso tra poco più di due mesi.

Alessandro Ramagli durante un time-out (2015 © Foto Alessio Brandolini)

Coach Ramagli e la squadra cercano di restare concentrati sul campo  (2015 © Foto Alessio Brandolini)

Aldilà delle lotte di contrada già in atto a suon di comunicati e di scarica-barile, con istituzioni e cda dimissionario separatamente a lavoro per trovare una soluzione (ed ergersi probabilmente a salvatori della patria), la domanda fatidica che tutti si fanno non solo a Siena è: cosa accadrà? Di certo c’è solo una data, quella del 18 febbraio in cui l’assemblea dei soci si riunirà nel consueto semestrale facendo i conti in tasca e, stante l’attuale situazione, non potrà che dichiarare la messa in liquidità della sezione basket e della società Mens Sana Basket 1871. Il buco da oltre 400 mila euro, in previsione, dovrebbe aggirarsi intorno agli 800-900, tenendo conto dei costi di gestione da qui a fine anno a cui andrebbero sottratti circa 200 mila euro di entrate, più circa 150 mila che la stessa Polisportiva si prenderebbe in carico di coprire con una piccola ricapitalizzazione, ma solo a fronte di un qualche munifico investitore (forse Santo) che fosse in grado di farsi avanti in questi 7 giorni garantendo la copertura necessaria per far (soprav)vivere il basket a Siena almeno fino a giugno.

(2015 © Foto Alessio Brandolini)

A pagarne le conseguenze, come sempre, saranno i tifosi (2015 © Foto Alessio Brandolini)

Ma le domande più difficili, e che probabilmente resteranno senza risposta, sono quelle dei tifosi, sia quelli fiduciosi che senza se e senza ma hanno sposato la politica della nuova società, sottoscrivendo abbonamenti e ritornando sulle tribune di Viale Sclavo, ma anche quelli che qualche domanda in più a giungo se la sono posta, che sono rimasti con le antenne ritte e che ora gonfiano il petto al grido “io ve l’avevo detto”. Poi ci sono quelli per cui il basket a Siena è morto a giugno 2014 e che quasi con disincanto guardano a tutta questa situazione considerandolo l’ennesimo teatrino che un basket incapace di darsi regole, e di seguirle anche quando riesce a scriverle, sta mettendo in piedi.

In tutto questo c’è come sempre il campo, una squadra che è diventata anche vincente con il passare della stagione e che ora, pur nel momento di difficoltà, prova a restare concentrata, a “fare quadrato” come si dice in questi casi, ed andare avanti, pur sapendo che probabilmente non vedrà più una mensilità da qui alla fine del campionato e che, pur andando avanti magari con le penalità che la giustizia sportiva dovrà prima o poi sancire per il mancato raggiungimento di qualche parametro, a giugno tutto si concluderà con un fallimento. Una storia purtroppo già vista. A Siena. Due anni fa.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati