Tezenis Verona – Basket Veroli 94-68 (28-22; 18-10; 25-18; 23-13)

TABELLINI
Tezenis Verona: Umeh 20; Rimb. 45 (Gandini 10); Ass. 18 (Monroe 6).

Angelico Biella: Radic 27; Rimb. 28 (Radic 16); Ass. 8 (Grande 3)

 

VERONA – E’ una sfida agli antipodi quella che si consuma al PalaOlimpia. Da una parte la Tezenis Verona capolista, con la sua solidità difensiva e la sua regia svizzera, dall’altra la giovane Veroli dell’ex di turno Alessandro Grande, applaudito con calore dal pubblico. La Tezenis parte a giri ridotti, conducendo la gara senza fretta, e mettendo pian piano una decina di punti di vantaggio fra sé e Veroli. Gli ospiti, per contro, sembrano molto più esaltati dalla sfida, e fanno vedere parecchie cose interessanti. In difesa, Veroli fatica a contenere la spinta dei gialloblù, ma in fase di attacco dimostra una coordinazione eccezionale, grazie soprattutto a Shaw e a un Radic molto efficace al tiro.

L’impressione, insomma, è quella di una partita più equilibrata di quanto i punti in classifica non dicano. La superiorità della capolista si esprime più a livello tecnico che di marcature, almeno nella prima parte del match. Ma i ritmi più rilassati garantiscono anche più spettacolo, più schiacciate, più divertimento. La Tezenis detta il ritmo e le regole del gioco, che Veroli però riesce a seguire, mantenendosi aggrappata attorno ai -10 punti. Che la scuola Tezenis abbia fatto bene ad Alessandro Grande si vede dalla freddezza con cui gestisce la regia dei suoi. Dall’altra parte, si alternano De Nicolao e Giuri, entrambi brillanti a condurre il gioco.

Davide Reati (fonte Ufficio Stampa Tezenis Verona)

Davide Reati (fonte Ufficio Stampa Tezenis Verona)

Si va a riposo sul 46-32, in una gara che non ha moltissimo da dire. La Tezenis trascinata dal capitano Boscagin concede spazio di manovra a Veroli con la difesa a zona, ma non sembra negligenza questa, per la squadra di Ramagli, quanto più una volontà di razionare un po’ le forze. Veroli, dal canto suo, non smette mai nel credere in un’impresa disperata, e sfrutta tutta la resistenza che tanti elementi giovani possono dare per continuare l’inseguimento. La Tezenis, però, semina altri punti fra sé e gli ospiti. Grande sul ponte di comando, Radic a concretizzare con punti e rimbalzi, ma non basta: Veroli comincia a mostrare le sue fragilità, soprattutto in difesa. E la Tezenis dilaga: 87-66 quando mancano due minuti alla sirena finale, e la Tezenis che gioca quasi da sola. Tanto tournover, a quel punto per i padroni di casa, con Bartolozzi e Mazzantini che entrano per un paio di minuti per far rifiatare Boscagin e gli americani. Si chiude sul una partita che non ha mai avuto veramente storia, ma che ha regalato, un po’ inaspettatamente, degli scorci di spettacolo di alto livello. E il saluto di Alessandro Grande a una curva che lo ha applaudito come se fosse ancora uno dei suoi.