Axpo Legnano – Azimut Bergamo 92-87
Torna a sorridere l’Axpo Legnano, che vince e convince a sorpresa contro la seconda in classifica Bergamo al termine di una gara combattuta e divertente. Dopo tre partite, l’innesto di Charles Thomas (25 punti e 4 rimbalzi) inizia a dare i frutti sperati: l’americano, oltre che qualitativamente una spanna sopra l’ex Makinde London, da una parte ha dato una dimensione interna ai giochi offensivi di Legnano, che prima viveva e moriva con il solo gioco perimetrale; dall’altra, ha tolto pressione all’altro americano Anthony Raffa (32 punti con 8/15 al tiro, 5 rimbalzi e 3 assist), che non è costretto a forzare un’azione sì e l’altra pure e, soprattutto, arriva carico e lucido nei finali di partita. Inoltre, la maggiore varietà offensiva crea tiri migliori anche per il supporting cast, come dimostra la prova maiuscola di Michele Serpilli (16 punti con 4/7 da tre, più 10 rimbalzi), uno che vive di tiri piedi per terra nati da un’efficace circolazione di palla.
L’altra grande novità legnanese nella partita contro Bergamo è stata la difesa: può sembrare un paradosso, visto che gli 87 punti subiti non sono certo pochi, ma al di là del fatturato degli avversari la nota positiva è stato l’atteggiamento, perlomeno a tratti. Dopo il solito inizio soft, con l’ex di turno Giovanni Fattori a segnare addirittura 13 punti senza errori nei primi tre minuti e mezzo (18 alla fine), e in cui l’Azimut è volata a +14 dopo i primi 7 minuti di gioco, qualcosa è cambiato nell’applicazione difensiva dei Knights, che nei due quarti centrali hanno tenuto gli avversari a 32 punti totali. Soprattutto, merita una menzione Michele Ferri, che nel secondo tempo è stato l’ombra di Terrence Roderick (che ha comunque chiuso con cifre mostruose: 25 punti, 19 rimbalzi, 6 assist), tenendolo a 0/5 dal campo nel terzo quarto con una difesa a dir poco ruvida, e che è entrato soprattutto nella testa dell’americano di Bergamo, facendolo innervosire e spingendolo ad alcune forzature ed errori grossolani nel finale di gara: dolorosissimo, per esempio, l’errore in sottomano, da solo, a 12 secondi dal termine sul -4, dopo aver rubato palla sulla rimessa legnanese.
Al di là delle difficoltà di Roderick e dell’altro americano Taylor, piuttosto sottotono (8 punti e 7 assist con 3/8 al tiro), le grandi colpe di Bergamo, secondo il suo coach Dell’Agnello, sono da ricercare nella metà campo difensiva: «È la prima partita che sbagliamo dall’inizio dell’anno; una su 18 direi che può succedere. Il problema è che non abbiamo difeso e siamo entrati in campo con un atteggiamento mentale sbagliato, noi di solito non giochiamo così».
Infine, vogliamo dare un simbolico titolo di MVP ad Andrea Casella, non tanto per la buona partita disputata (14 punti e 6 rimbalzi), ma per un episodio avvenuto a poco più di un minuto dalla sirena finale: sul +3 per Legnano, Ferri passa a Raffa, Casella la tocca e la palla esce. L’arbitro, lontano non più di un metro e mezzo, assegna la rimessa a Bergamo (sorvoliamo, ancora una volta, sulla qualità dell’arbitraggio, e non solo per questo episodio), ma l’ala di Bergamo non esita e alza la mano, ammettendo di aver toccato la palla. Dopo la rimessa, Legnano trova Serpilli in angolo e infila la tripla del +6. Senza quel gesto di grande sportività la partita avrebbe probabilmente preso tutt’altra piega. Chapeau!