L’estate sta finendo…e il basket torna qua: una frase con doppi, tanti sensi, per chi ama il basket, vive a Napoli, e non ha dimenticato le avventure degli ultimi anni. Puntualmente i motori si accendono, ma c’è sempre stato qualcosa che non andava: il carburante economico, o i cilindri dell’organizzazione, sta di fatto che la macchina puntualmente s’inceppava, e la rimessa delle esclusioni, delle radiazioni e dei ritiri in corsa era l’unica strada da imboccare.

Oggi però si riscende in pista, e in tutti i sensi, perchè messa a punto la macchina con il nuovo patron (Maurizio Balbi) e scelti i piloti (Demis Cavina e Antonio Mirenghi nella nuova e meritata veste di GM), bisogna cominciare con la messa a punto, sistemare i bulloni della chimica, provare la tenuta di qualche primo schema da abbozzare, iniziare a capirsi, e capire così punti di forza e di debolezza di una squadra che stando alla carta, è stata fatta con un budget di peso, può sfidare tutte a testa altissima, e sin dalle prime giornate cercherà di respirare l’aria pulita dell’alta classifica. Certo, di smog ce ne sarà agli inizi, con 16 pretendenti sulla griglia tutte appaiate allo start, ma per il momento l’aria è tutt’altro che pesante per l’Azzurro, anzi.

Amici e colleghi della buona concorrenza agganciano il n.1 del sodalizio, e si annuncia finalmente lo sblocco per l’utilizzo del PalaBarbuto, e già a partire da domani, senza piani ferie o altro che possa intralciare il lavoro della comitiva partenopea: confermato quindi l’impegno nel catino flegreo con Matera del 1° settembre, regolarmente in agenda. Schiarite anche sul fronte dei lavori per la tensostruttura di Fuorigrotta, con spogliatoi già sotto i ferri, e la speranza di iniziare al più presto interventi più strutturali per parquet, copertura tetto, nonché lo sfizio-lazzo della tabellonistica a firma Deltronics, schermo circolare compreso.

Intanto, dopo sette giorni di preparazione, ci si guarda dentro, e lo si fa con un avversario come Ferentino: una che nella splendida struttura di Ariano Irpino (1.700 posti, sede di numerosi raduni delle nazionali femminile) non poteva non essere il primo, giusto ostacolo sulla via che porta al 6 Ottobre. Un avversario interessante e adeguato gli amaranto, e che nonostante il lusso di un investimento triennale come quello del nazionale U20 Paesano, assieme a due “chiamati a crescere” come Parrillo e Rosignoli, vuole andare avanti senza avventure, confermare la tranquilla stagione scorsa. Inevitabile allora optare per l’usato sicuro, soprattutto per limitare i danni di eventuali scommesse perse ma inevitabili, anche causa budget. Ecco allora il senso di una strategia precisa e ambiziosa, nel collaudatissimo duo Betti-Gramenzi, al bis in ciociaria: un vero e proprio colpo come quello di Rodney Green, tutto punti e fisicità, già vaccinato dall’ottima esperienza di Casale in duo con Casperino Ware, mentre a rifinire ci pensa l’atletisimo straripante di una ciliegina sulla torta come “Mr. Stoppate” Will Mosley , uno degli artefici del miracolo Biancoblù sfumato ad un passo dai play-off…proprio per colpa di Ferentino, vedi le coincidenze. Insomma giovani, americani…e a chiudere il cerchio un trio Bucci-Pierich-Guarino a fare da chioccia e coprire le spalle…una buonissima quadratura del cerchio, non c’è che dire.

La formazione gigliata (come gli azzurri) ha completato con oggi la prima settimana di preparazione, e solo nei prossimi giorni i due stranieri si aggregheranno alla comitiva, il che sminuisce un tantino la qualità del test. Com’è poi normale che sia le prime sedute sono sempre caratterizzate da carichi di lavoro atletico notevoli e dispendiosi, e sul campo si sentono tutti, specie nei quarti centrali. I nomi però c’erano, ci godiamo uno scrimmage che definire di tutto rispetto è riduttivo, e per quanto si tratti di primo con formula da punteggio azzerato ogni 10′, e di primo impegno stagionale, con tutte le attenuanti del caso, gli avversari non hanno mai mollato, sfruttando anche una difesa convincente solo nei quarti esterni, non a caso decisivi: 73-64 comunque, e per quanto questo finale vada preso tutto con le molle e i benefici del dubbio, con tante defezioni su entrambi i fronti, l’importante per Cavina e co. è che si sia partiti, e con un successo.

LA CRONACA

La FMC, come già annunciato, si affiderà a un roster tutto italiano, senza Green e Mosley, attesi per la prossima settimana: si parte quindi con Bucci, Giuri, Duranti, Pierich e Rosignoli. Anche sul fronte Napoli ranghi ridotti: Malaventura svolge in riscaldamento allenamento differenziato (per lui affaticamento muscolare in via di risoluzione), ma anche ad Allegretti tocca il riposo precauzionale: starting-five azzurro composto da Black, Ceron, Weaver, Brkic e Sylvere Byan.

Quintetto quindi piccolo e d’emergenza per gli amaranto, che però su un buon raddoppio difensivo con persa di Ceron parte bene, firmando i primi punti dello scrimmage in transizione made by Ryan Bucci; dall’altra parte però la mobilità dei lunghi è un fattore, ed è Weaver a chiedere spesso spazio nelle situazioni offensive, forzando anche con qualche jumper e peccando in qualche infrazione di passi fisiologica per chi arriva direttamente dagli States. Brkic nel frattempo cerca di farsi largo nel pitturato, anche come torre che valorizzi i tagli dei piccoli, mentre Black mostra tutta la sua verve, la sua velocità, la sua propensione offensiva, e alla prima sgusciata primo fallo subito, nonché primi due personali dalla lunetta per l’ex Anversa. Difficile del resto per le seconde linee FMC tenere la maggiore qualità degli avversari, anche se sul back-court Giuri e il “piccolo” Duranti si difendono egregiamente, in difesa e nell’uno contro uno: è così vantaggio amaranto a 6’38” dalla prima sirena (4-6). Pochi secondi però ed è ancora Black in cattedra a risolvere, prima con un coast-to-coast e poi una conclusione dai cinque metri in angolo, rispondendo alla cecchinata di Bucci, a cui fa seguito Giuri: c’è da lavorare sui cambi e sui raddoppi, ma in sofferenza sale finalmente di tono l’approccio della squadra, stringendo le maglie e portando il gioco sui binari della velocità. Ad approfittarne Marco Ceron, con una tripla pulita, e costruita: la stessa che firma nel possesso successivo Kyle Weaver, su extra-pass di Brkic, ma in evidenza c’è assolutamente Sylver Bryan. Già tonico a rimbalzo e sempre pronto sulle linee esterne a offrire blocchi e liberare i compagni, è dell’ex Reyer la conclusione in transizione verticale, rapida, e suo anche l’appoggio quasi indisturbato che dà forza al parziale con protagonista sempre Ceron, e sempre in contropiede: 20-12, entrano per Gramenzi Guarino e Paesano allo scopo di dare fiato, ma è sempre Bucci con un forzato dai sei metri a dare i primi punti in controbreak. Ultimi scampoli con il solito Black in scorribanda (altri due liberi), e con l’ingresso di Jac Valentini, 22-14 per il primo tempino.

Si parte per i secondi 10′, con Valentini in spot di guardia, e protagonista di un buonissimo scivolamento difensivo, a farne le spese la volpe Guarino; peccato l’appoggio sbagliato in corner dell’ex Sant’Antimo, punito poco dopo dal piazzato di Paesano, su cui però grava la tegola Bryan: il dominicense infatti non esita a sfruttare l’occasione dell’ex stellino (comunque reattivissimo, nel gioco), e arriva a stretto giro il fallo in post con 1/2. Weaver nel frattempo esita ancora a buttarsi dentro , ma con grande altruismo cerca i compagni, e riapre per Motano assai efficace in arcobaleno (3-2 a 8’12” dalla pausa lunga); Brkic nel frattempo sgomita benino, e anche per lui c’è la gita in lunetta al 50%, intanto Ciccio Guarino perdona lo smacco della persa in apertura con due triple comode, delle sue, punendo la zona nell’area presidiata da Valentini; intanto Weaver sul tagliafuori offensivo finalmente mostra la sua combine di agilità e atletismo, e senza troppa fatica appoggia (6-8 a 6’07”), ma Ferentino pare in equilibrio con il quintetto più basso dell’Azzurro, pare aver arginato il gioco frizzante, rapido e veloce della truppa di Cavina, almeno per qualche minuto. E così, in uscita dal time out chiamato da coach Gramenzi, e con Black assente dall’altra parte, torna in campo Pierich: l’ex Casale trova qualche spazio nella zona e piazza una tripla in punta, e nella situazione successiva Giuri appoggia al vetro sulla palla recuperata; da quel momento un minuto in puro stile NBDL, con tanti ribaltamenti di fronte: così Weaver scalda ancora la mano con quattro punti di fila, e il suo sorriso andando in panca dà fiducia (12-12 a 3’58”), ritorna quindi nella mischia Bucci, e con lui a corto raggio Duranti e Rosignoli, richiamando Paesano e un Pierich con poco carburante salvo qualche occasione dalla lunga. La zona Azzurra intanto torna poco dinamica, e con Duranti da tre Ferentino ritrova il vantaggio: immediato a questo punto il cambio di’impostazione per Cavina, mentre in attacco Ceron estrae in finta e tiro il suo canestro puro ossigeno, e sotto si trova sempre qualche punto facile (vedi Valentini indisturbato per il 18-18 a 43”). Negli ultimi secondi taglio furtivo di Bucci dalla rimessa sul fondo, “Ave Maria” da centrocampo di Black, parziale giusto per il secondo tempino in archivio.

Appena 10′ per rifiatare, senza lasciare le panchine, e di nuovo in campo con i quintetti di partenza. In attacco non si parte con fluidità per l’Azzurro, il peso dei minuti comincia a farsi sentire, ma anche per Ferentino, salvo una buona tripla costruita (e sbagliata) per Bucci, in extra-pass di Guarino, sulla riapertura dal fondo di Pierich, non brilla. E in questo clima molto più statico, da calo fisiologico, Bryan cerca di farsi largo in post guadagnando pitturato e centimetri su Rosignoli, sempre bravo però in attacco a restituire il favore, tenendo così vivo il confronto sotto le plance: sarà l’unico degno di nota nella prima metà di un quarto molto sterile dal punto di vista realizzativo. E tra un possesso e l’altro, con attacchi che restano macchinosi, chiusi spesso da soluzioni forzate da entrambe le parti, anche Brkic ritrova la sua manina per la prima tripla del match, in punta d’arco (7-2 a 5’40” dall ‘ultima pausa). Ceron poi non è da meno, approfitta dei vuoti difensivi ad uomo, e torna alla ribalta appoggiando in totale squilibrio. Ferentino si vede soprattutto con Simone Pierich, marcatore di punta con falli subiti e liberi, uomo o zona che ci sia in difesa, e all’opposto rispetto alle prime due frazioni; di risposta Black torna funambolo, e toglie sempre la pinella dal mazzo con penetrazioni di qualità e trovate a centro area: 11-9 a 3’18”, giusto parziale, e Montano tornato in campo riceve istruzioni continue e precise da Cavina, aiutato dai compagni. Nel frattempo rientra Paesano cambiando l’ottimo Rosignoli, restano Giuri e Bucci nel back-court, ma l’ex Biancoblù recepisce al meglio i consigli, e con due falli subiti (prima in attacco e poi difesa) risale la china. Il tempo scorre, ed è tutto a zona in difesa negli ultimi 180”, con maglie strette per stemperare il ritmo: Weaver e Paesano però cercano il contatto, Pierich attacca a centro area, e le gite in lunetta sono assicurate (1/2 per i primi, 2/2 per l’ex Junior). Ultimo possesso FMC, a rimorchio del jumper forzato di Black: troppa circolazione, estenuante, alla fine Giuri estrae dalla spazzatura l’offensivo del 12-14, ancora equilibrio al termine del terzo tempino.

Siamo al rush finale, e c’è spazio anche per Duranti tra i ciociari, quintetto invece invariato per l’Azzurro, con tutti e tre i coloured a disposizione sul parquet. Ad aprire le danze il buon lavoro difensivo di Bryan su Paesano, Pierich intanto resta la spina nel fianco della difesa partenopea, con un 1/3 dai liberi e un’altra tripla (stavolta insaccata) dall’angolo; Black però è decisamente il più fluido in ball-handling, e resta senza se e senza ma il primo terminale azzurro, optando per un mis-match in appoggio sul cambio del già citato Paesano (buon rendimento il suo a rimbalzo), e a ruota lo segue Ceron, che sfodera spesso l’uno contro uno per rompere il ghiaccio contro Duranti. Due punti facili anche per Montano, e in transizione (tantissimi i time-out on court per lui con coach Cavina), ma sono ancora l’ex Monchengladbach e Recanati a dettare i tempi con buone iniziative in proprio: è il parziale decisivo, 15-5 Napoli, con Ferentino già in bonus (a 4’02”), e l’Azzurro convince grazie ad una difesa alternata efficace (tanti gli aiuti a zona e frequenti i raddoppi a uomo): solo Giuri tra gli amaranto reagisce per il controbreak, prima con un appoggio fortuito dal rimbalzo offensivo, in piena terra di nessuno, poi sfruttando il cambio mancato da Izzo per il lay-up in scioltezza, quindi completando l’opera una tripla con le mani in faccia di Montano, che risponde dai liberi per 21-12 a 1’27”. Siamo ormai in dirittura, Rosignoli si concede un semigancio di buona fattura ai piedi dell’ultimo minuto, e anche Bucci rimpingua il bottino per il -5; il garbage time è ormai di casa, le gambe sono pesanti, tanto tempo palla in mano per Guarino e Ceron, gli ultimi 60” scivolano via in puro stile playground: 21-16, Azzurro in crescendo, si torna a Napoli, ora sotto con Matera.

AZZURRO NAPOLI BASKET – FMC FERENTINO 73-64 (scrimmage) (PARZIALI: 22-14; 18-20; 12-14; 21-16)

NAPOLI: Black 16, Ceron 18, Valentini 2, Bryan 13, Weaver 10, Montano 6, Izzo 4, Brkic 4. All. Cavina.