GZC Veroli, rivelazione della Dna Adecco Gold

GZC Veroli, rivelazione della Dna Adecco Gold

Quattro partite di campionato e la stagione delle due ciociare sembra già indirizzata su percorsi opposti. Dopo aver vinto in modo esaltante anche con l’ex capolista imbattuta Brescia, la GZC Veroli si gode la vetta della classifica insieme ad altre cinque compagne di viaggio. Dopo aver perso anche a Capo d’Orlando, la Fmc Ferentino è ultimissima perché l’unica ancora a secco di vittorie. Tra le due cugine ci sono già 6 punti di differenza, un divario precoce che parrebbe designare un’annata con ruoli ribaltati rispetto alle previsioni di inizio campionato. Non va dimenticato, tuttavia, che di tempo per cambiare le cose ce n’è ancora moltissimo, chiaramente.

Ad esempio il calendario, dopo averla penalizzata fin qui, darà adesso una mano alle chance di recupero di Ferentino, attesa in questa settimana da due sfide sulla carta meno difficili di quelle di Veroli, proprio alla vigilia del derby della settima giornata dove potrà sfruttare il fattore casalingo per avvicinarsi ulteriormente. Addirittura, facendo gli iper ottimisti per Ferentino e gli iper pessimisti per Veroli, nella serata di domenica 10 novembre le due squadre potrebbero ritrovarsi spalla a spalla in classifica. Questo in teoria. Ma la realtà, l’unica che come sempre conta, ha detto tutt’altro fin qui.

VEROLI DA COPERTINA.  Non è solo la classifica ma anche quanto fatto vedere come gioco a far pendere la bilancia della supremazia ciociara tutta a favore dei verolani di Ramondino, che hanno avuto come unico neo la trasferta di Trapani, persa comunque di misura. Se continueranno a mettere in difesa la brutale intensità attuale e in attacco la capacità di variare soluzioni e protagonisti in continuità, questa GZC sarà una brutta gatta da pelare per tutti, non solo per Biella, Napoli e Brescia, seppellite sotto una media di quasi 14 punti di scarto. La conquista dei playoff, un autentico miraggio poche settimane fa, pare ora magicamente il traguardo minimo per una squadra dal basket così efficace.

In difesa Sanders e compagni hanno fatto 100, che è la somma dei punti concessi nelle due gare casalinghe a Napoli e Brescia (47+53), due ottime squadre, mica pizze e fichi. Una delle migliori difese del torneo – seconda solo a Trento e solo per un’inezia – è figlia dei ritmi bassi che piacciono al quintetto giallorosso ma anche della capacità di costringere gli attacchi avversari a percentuali realizzative deprimenti, come testimonia il 42% complessivo dal campo delle sue avversarie nelle 4 gare.

In attacco è la condivisione delle responsabilità il segreto. Ad ogni partita escono fuori protagonisti diversi, con Brescia è stata soprattutto la volta di Cittadini, top scorer verolano con 14 punti e autore principe del primo e decisivo break del match nel secondo quarto, dove la sua decisione di attaccare in palleggio il più statico Cuccarolo ha portato la torre dei lombardi a caricarsi di falli e a non entrare  di fatto mai in partita. Oppure i 7 punti segnati in 8’ dall’under Giammò, che dopo il Memorial Zeppieri del precampionato torna a far vedere di avere personalità e punti nelle mani, senza dimenticare il consueto contributo al microonde di Blizzard in uscita dalla panchina (12 punti e 23 di valutazione in 19′) e un Casella ormai abituato alla doppia cifra. Ma il dato che evidenzia la portata della travolgente prova anti-Brescia è che la partita era già decisa quando la coppia USA di Veroli aveva segnato appena 2 punti a referto. Sanders e Samuels non hanno dato il solito apporto realizzativo, ma soprattutto il primo si è rifatto in difesa: sue le 3 stoppate siderali (una delle quali ai 220 cm di Cuccarolo) che nel terzo periodo hanno ricacciato indietro l’unico tentativo di rimonta degli ospiti. A proposito, Veroli non sa soltanto vincere ma anche offrire spettacolo: nella top ten degli highlights del quarto turno curata dalla Lega Nazionale Pallacanestro, la GZC ha conquistato il 4° posto con quella stoppata di Sanders e il 1° con l’imperiosa schiacciata in tap-in di Casella nel corso del secondo quarto.

Il Ponte Grande, giovedì Ferentino ospita Imola

Il Ponte Grande, giovedì Ferentino ospita Imola

RIALZATI FERENTINO. Visto che la classifica fa piangere, per ritrovare il sorriso la Fmc deve ripartire dal finale di gara di Capo d’Orlando. Quel 14-0 che ha messo a rischio la vittoria sicura dei siciliani di Pozzecco e portato Green addirittura con palla in mano, poi persa, per il canestro che avrebbe rimescolato tutto, è ciò a cui gli amaranto di Gramenzi devono aggrapparsi per risollevarsi al più presto. In fondo, su 4 ko ce n’è stato soltanto uno senza l’onore delle armi, il -31 in casa con Trento, per il resto Ferentino ha lottato per limare il suo grande difetto di questo avvio stagione, le lacune sottocanestro. Sta qui l’alibi per l’ultima piazza della classifica, ma forse anche l’errore più grande del mercato amaranto: aver aspettato troppo a lungo la risposta di Ekperigin in estate. Una volta che l’obiettivo numero uno per il ruolo di pivot non ha dato la sua disponibilità a restare a Ferentino, è entrata in gioco anche la sfortuna, travestita dai problemi al ginocchio di Mosley, il ripiego dopo il no dell’anglo-americano. Pierich è un “4” atipico che più di tanto come impatto in area non può dare per caratteristiche fisiche, Rosignoli e il gettonaro Mortellaro stanno faticando nel mettere una pezza e così Gramenzi ormai si affida più all’under Paesano, ventenne lungo che rappresenta l’unica nota lieta in casa amaranto dopo che pure in Sicilia ha sorpreso con una buona prestazione (9 punti+8 rimbalzi in 31’, 18 di valutazione). Ma appare chiaro come il club amaranto sia ormai arrivato ad un bivio complicato: decidere di aspettare ancora Mosley oppure tornare sul mercato, perché un altro mese, almeno, in queste condizioni di classifica è difficile da sopportare. E un’indiscrezione dell’ultimissima ora sembra aver risolto il dilemma a favore della seconda opzione: viene infatti dato in arrivo in maglia amaranto il 30enne ex nazionale Luca Garri, rimasto a piedi dopo l’esperienza dell’anno scorso a Trento, certamente un innesto di valore per il quintetto ferentinate. In attesa dell’ufficialità di Garri, anche il settore esterni non viaggia secondo le previsioni, esclusi Bucci e parzialmente Green dagli altri sul perimetro ci si aspetta di più. Intanto, bisogna ringraziare il -2 affibbiato in estate a Forlì, se Ferentino non si ritrova desolatamente sola a quota zero in graduatoria.

PROSSIMI TURNI. Il tour de force delle due gare restanti per questa settimana sorride più a chi è maggiormente in difficoltà delle ciociare. Ferentino ospita giovedì sera l’Aget Imola di Enzo Esposito – avversaria alla portata, che peraltro dovrebbe presentarsi al Ponte Grande meno affamata dopo essere appena riuscita a strappare la prima vittoria stagionale – e poi domenica va a Biella, parquet tutt’altro che facile ma nemmeno proibitivo da espugnare, come hanno mostrato i cugini ernici al debutto. Veroli, al contrario, è attesa da due match temibili, si comincia in mezzo alla settimana a Casale Monferrato, con la squadra dell’ex Bruttini e del mancato giallorosso Cutolo in cerca di riscatto dopo il -11 di Imola, si finisce domenica ricevendo a Frosinone Trento, il team da trasferta per antonomasia della DNA Gold con il 3/3 collezionato fuori casa. Chissà se davvero il 10 novembre Ferentino e Veroli si giocheranno nel derby un riaggancio in classifica oggi arduo da prevedere.

Paolo De Persis