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Howard Sant-Roos, ancora tra i migliori dell’Assigeco

CODOGNO -Riflessioni cestistiche notturne lungo il nastro d’asfalto dell’A14 che scorre sotto gli pneumatici del pullman del “driver” Danilo di ritorno al “Campus”: l’Assigeco rientra dalla trasferta di Roseto degli Abruzzi con un pizzico di rammarico per l’esito della sfida ma con qualche certezza in più dal punto di vista caratteriale e un paio di aspetti tecnici sui quali lavorare. Positivo sicuro l’impatto dei giovani con l’appassionato ambiente rosetano: la squadra è rimasta nella scia della partita fino alla fine, nonostante l’assenza di “Pippo” Ricci, elemento di sostanza sia fisica che tecnica.

I rossoblu hanno sfruttato a dovere i propri punti di forza, Chiumenti, Sant-Roos e Bonessio, alternando le difese per mettere la giusta intensità nel gioco. Rimane da registrare la mira dall’arco e puntare a evitare i cali, come quello dei 4 minuti a cavallo della terza sirena, che possono incidere sull’esito dell’incontro. L’Assigeco ha fatto vedere dei passi avanti e alcuni punti da sistemare. «Avevamo preparato la gara di Roseto puntando parecchio sulla fase difensiva: la nostra è una squadra che deve iniziare da lì per costruire le opzioni d’attaccoafferma Howard Sant-Roos, capace di firmare 16 punti (4/9 da due, 1/6 da tre) conditi da 4 rimbalzi, 1 assist e 3 recuperi in 36′ passati sul parquet -. Voglia e concentrazione sono gli aspetti principali, soprattutto quando giochi fuori casa. L’ambiente di Roseto? Un palazzetto con tanta gente è molto bello da trovare: i giocatori di casa si possono gasare di più, ma anche chi viene da fuori trova stimoli per dare il massimo».

L’Assigeco ha fronteggiato bene la forza degli avversari: «Il nostro gruppo sta crescendo tanto in ogni fase del gioco – continua la 22enne ala cubana -. Bisogna migliorare nella gestione della gara nei momenti difficili, come è capitato domenica sul finire del terzo periodo. Sono situazioni sulla quali è fondamentale migliorare impegnandosi al massimo ogni giorno in palestra. A testa alta, come dice il nostro coach».

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Sant-Roos sfrutta il suo atletismo

Il match con Roseto è girato appena prima della terza sirena: cosa avrebbe potuto fare l’Assigeco in quel frangente? «A mio avviso abbiamo calato la fase difensiva: se è vero che è la nostra forza, avremmo dovuto stare più concentrati e dare il massimo da questo punto di vista – spiega Sant-Roos -. In attacco può capitare, specialmente quando non siamo al “Campus”, di incappare in errori, ecco che serve dare di più dietro. Roseto? Sono stati bravi a giocare con calma girando bene la palla fino a trovare la soluzione migliore per colpire».

La prova di Sant-Roos è stata importante nell’economia del copione dell’Assigeco. «Mah, il mio gioco prende forza dalla difesa: avrei potuto fare di più soprattutto a rimbalzo – si rammarica il giocatore rossoblu -. Inoltre è importante che faccia del lavoro specifico in palestra perché è un periodo che la metto poco da fuori. I nostri giovani? Hanno talento da vendere, entrano e fanno bene. Non sono sorpreso, non fanno parte della squadra per caso. Non c’è giovane o vecchio: bisogna farsi rispettare dimostrando il proprio valore in campo».


Luca Mallamaci (Il Cittadino di Lodi)