Dj Gay sarà la nuova PG di Imola? ( Harry How/Getty Images North America)

In queste giornate di fine estate  l’Aget Imola è attiva su più fronti:  la palestra, la “questione Whiting” e il mercato.

Il primo fronte è certamente il più importante in quanto, è il campo e non il mercato a decidere le sorti finali di una squadra. Nel “vecchio” PalaCattani, Masoni e compagni sudano, agli ordini di Coach Fucà e del preparatore atletico Sabattani. Presenti sia in nuovi Maestrello, Valenti e Chillo, sia i i “senatori” Foiera e Masoni,  con l’aggiunta dei giovani del settore giovanile e degli aggregati Michelon e Corcelli.

Il secondo tavolo aperto è quello riguardante la questione Whiting. Il giocatore dello Utah ha il contratto, ma come ha detto Vecchiato non rientra più nei piani tecnici della squadra di via Valeriani. La questione è anche e (soprattutto) economica. Il contratto del mormone è troppo pensante per le casse del club imolese. Si attendono sviluppi a giorni, sperando di trovare una soluzione che soddisfi (almeno in parte) tutti.

Il terzo fronte è il mercato. Sembra molto vicino il play Darnley Earl “DJ” Gay classe 1989 l’anno scorso in Slovenia al Helios Domžale dove nella Lega Adriatica ha prodotto 12.7 punti col 50% da due  il 40% da tre punti e il 75% ai liberi. L’allenatore dell’Helios è Zmagoslav Sagadin uno dei santoni del basket sloveno allenatore di grande esperienza che certamente di giocatori se ne intende.

Tornando a Gay il nativo di  Sun Valley in California, ha chiuso la carriera high-school a Francis John H. Parker Polytechnic  a 29.9 punti e 5 assist di media. Nonostante queste sue buone cifre, Dj ha ricevuto grosse attenzioni dalle università americane, fatta eccezione per l’allenatore di San Diego State Steve Fisher che decise di sceglierlo.

Da freshman produsse 5.8 punti di media, cresciuti a 6.0 l’anno successivo, mentre da Junior i punti salgono in doppia cifra a 10.5. Nell’ultimo anno diventano 11 i punti messi a segno a partita con il 37% dal campo (tirando circa 10 volte a partita) e il 36% da tre conditi con 3 assist.

Descritto dal suo allenatore dell’high-school come un giocatore “col fuoco dentro” e con un grande cuore, Gay ha sempre lavorare duro per affermarsi e rispondere alle perplessità altrui. Certamente. Dj è infatti uno che parla poco e lavora molto e il suo coach dell’università è sicuro che qualsiasi squadra vorrebbe uno come lui in squadra.