foto di Luca Mallamaci

Carrizo (foto di Luca Mallamaci)

CODOGNO – Alcune emozioni, come certi amori, sono per sempre. Altre, come suggerisce Antonello Venditti, fanno giri immensi e ritornano regalando brividi inediti che, anche se trasportati su un campo da basket, hanno il potere di mettere l’animo in subbuglio. Si può immaginare l’accelerazione dei battiti del cuore di Manuel Carrizo alla vigilia della sfida con Ferentino, mix di recente passato cestistico e presente realtà di vita. «Non è stato facile gestire i giorni prima della partita tanta era l’ansia che mi saliva nel petto: era la mia prima volta contro la squadra della città dove abito. Ero sinceramente emozionatoconfida la 34enne ala rossoblu che in Ciociaria ha trovato l’amore, oltre che casa -. Avrei voluto vincere, come mi auguro sempre quando entro sul parquet. Ma non c’è una ragione speciale per farlo contro Ferentino: sono sempre un tifoso che si augura che la squadra vada bene. Finita la gara resta il rammarico per aver perso una sfida importante con l’amarezza di aver lasciato due punti: non è positivo perderne due di fila in casa».

Il dolce abbraccio di Martina, a fine serata, serve a dimenticare la sconfitta di misura: «Lei è la donna della mia vita, l’ho conosciuta quando giocavo a Ferentino: Giorgia ama il basket e si allenava nella nostra stessa palestra accompagnata da Martina che poi, come tutti i concittadini, segue la Fmc. Ci siamo conosciuti così e ora c’è anche Mia a completare la famigliaracconta Carrizo -. Per me è una storia bellissima: due figlie e una donna speciale che si prende cura di tutti noi. Cresciuta in una famiglia di sportivi, Martina con intelligenza e amore mi permette di concentrarmi al massimo sul basket».

Il 2/2 dall’arco di Carrizo non è bastato all’Assigeco per frenare l’impeto di Ferentino: «Abbiamo commesso il grave errore nel primo quarto di far entrare subito in ritmo giocatori forti come Thomas, Starks e Bucci: rimontare in condizioni simili diventa veramente difficile -sottolinea il giocatore italoargentino -. Ferentino è comunque molto forte, è difficile trovarla come avversario. Mi ha fatto piacere incontrare sul parquet lo staff tecnico e medico e qualche giocatore con i quali ho giocato e vinto».

Un affetto nato al di là delle vittorie… «Ho pensato parecchio prima di firmare per Ferentino (dal 2010 al 2013, ndr) perché prima avevo giocato a Veroli (dal 2004 al 2007, ndr), con la quale ero salito da capitano in LegaDue: c’è molta rivalità tra i due clubricorda Carrizo -. Invece mi hanno fatto subito sentire uno del posto: anche a Ferentino sono salito in LegaDue da capitano. Delle quattro promozioni (le altre a Sassari e Venezia, ndr) sono quelle che sento di più. Ancora oggi girando nelle due città mi salutano con un bel “ciao capitano”. È molto gratificante».

L’Assigeco si prepara ora per andare a Forlì: «Un’altra gara difficile, contro giocatori di categoria superiore – avverte Carrizo -. Dobbiamo lavorare per migliorare: ora ce la giochiamo con tutti, il passo per provare a vincere però è grande».

 Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi