Franco Marcelletti, neocoach del Basket Veroli

VEROLI – Ora sì che si può aprire ufficialmente l’era Marcelletti a Veroli. L’accordo tra le due parti era stato raggiunto già da qualche giorno, ieri pomeriggio è arrivato l’annuncio da parte del club giallorosso. Che ha rivelato l’unica cosa che ancora non si sapeva, la durata del contratto del 57enne coach casertano, appena uscito dal rapporto con l’Assi Ostuni, che peraltro basava molto sulla permanenza di Marcelletti in Puglia per continuare la difficile avventura in Legadue.

 

Saranno precisamente due gli anni in cui il “Professore” siederà sulla cattedra giallorossa, almeno in teoria, perché poi la nota societaria non ha specificato l’esistenza o meno, sul suo biennale, di clausole d’uscita al termine della prima stagione, come spesso accade e come, del resto, è successo con il precedente contratto firmato qualche mese fa con il suo predecessore, Nando Gentile, sul quale ancora non è dato sapere se sia stata pagata la penale (si parla di 10 mila euro) per uscire dal biennale che la società verolana gli aveva offerto, forse con un po’ di precipitazione, lo scorso novembre, una volta esonerato Cavina.

 

L’arrivo di Franco Marcelletti fa aggiornare il conteggio della girandola in cui si è trasformata la panchina verolana. Lui è il decimo allenatore diverso in dieci stagioni, ma può essere quello giusto – certo, lo si era detto l’ultima volta anche per Cavina – per far rallentare l’ottovolante di cambi sul pino giallorosso, sebbene Veroli abbia deciso di puntare su di lui soltanto dopo il no in extremis della prima scelta Crespi. Il maestro dovrà ricostruire dalle ceneri lasciate – certamente non da solo – dal suo antico allievo: l’esperienza, la competenza e la personalità sono quelle giuste per aprire finalmente un ciclo e riportare, se stesso e Veroli, verso posizioni più consone. Peraltro, curiosità, se la memoria non inganna è la prima volta che il presidente Zeppieri assume un coach più vecchio di lui, una novità che forse avrà un peso in termini di saggezza sulle comuni scelte future. In ogni caso il suo lavoro non dovrà essere giudicato solo dalle vittorie: ciò che gli si deve chiedere è un progetto solido, la costruzione sana ed equilibrata di una squadra che abbia voglia e grinta insite nel Dna, che perda anche cinque gare di fila ma soltanto dopo aver versato lacrime e sangue sul parquet.

 

Adesso bisognerà capire cosa avrà deciso su Elder (ma forse con lui si è già rescisso tempo fa), Rullo, Cortese e Iannone, i quattro giallorossi sui quali Veroli poteva esercitare entro il 30 giugno l’uscita dai rispettivi contratti: voci di corridoio, però, dicono che le varie parti si siano messe d’accordo per prolungare di un’altra settimana la scadenza dei termini, appunto per dare tempo al nuovo tecnico di decidere con più calma. L’ingaggio dell’allenatore dello storico scudetto di Caserta del 1991 dovrebbe inoltre portare ad un cambio completo dello staff tecnico. Si parla dell’arrivo di un nuovo secondo al posto di Maffezzoli e di un nuovo preparatore atletico al posto di Maietta. Per il vice allenatore c’è forte la candidatura di Marco Ramondino, spesso vice in passato di Capobianco, ma non si può escludere nemmeno il ritorno in giallorosso di Gigio Gresta, che ha deciso di ributtarsi nel ruolo di allenatore dopo l’esperienza da direttore sportivo a Jesi.

 

A differenza di quanto sarebbe avvenuto con Crespi, che riassumeva in sé i due ruoli, l’ingaggio di Marcelletti dovrebbe comportare pure l’arrivo di un direttore sportivo, con Renzo Vecchiato possibile favorito vista l’ultima comune esperienza ad Ostuni e la libertà attuale sul mercato dell’oro azzurro di Nantes ’83.

 

Tutti i vari dubbi troveranno una prima risposta oggi alle 12.30 nella sala consiliare del Comune di Veroli, orario e luogo della prima conferenza stampa da neogiallorosso di Marcelletti. Il Cesare Prandelli verolano c’è, si spera che il finale, o la finale, sia diverso da quello di Kiev.

Paolo De Persis