Con la vittoria di Reggio Emilia nell’anticipo del venerdì contro Jesi, la LegaDue ha praticamente, anche se non matematicamente, la vincitrice del torneo. Meritatamente aggiungeremmo, anche se mai come quest’anno il livello è stato basso, ma molto equilibrato. E’ sicuramente lontana la LegaDue di Caserta, Capo d’Orlando, Virtus Bologna, l’Enel Brindisi di Omar Thomas e Crispin e quella di Sassari con Jason Rowe e Marcelus Kemp.

Ma bisogna dare atto ai reggiani che hanno mantenuto ad oggi intatta la loro imbattiblità interna, cosa determinante per l’andamento di questo torneo. Fatto sta però che Brindisi si mangia le mani per quella maledetta domenica, quando ha vanificato un vantaggio di 13 punti sul parquet reggiano a 12 minuti dalla fine dell’incontro. Un crollo incredibile, ma non certamente unico nel suo genere (ricordiamo altre debacle simili – come a Forlì da +17 alla sconfitta!) che ha permesso agli emiliani di vincere anche la differenza canestri.

Prima di quel match Piero Bucchi aveva affermato che non si trattava di una partita decisiva, anche se probabilmente tale affermazione serviva più a placare gli animi. Anche perchè tutti gli scontri diretti, indipendentemente da quando si giocano nel corso del calendario, sono sempre decisivi. Vedere la vittoria dell’Enel a Barcellona, che ha concretamente escluso i siciliani dalla corsa alla promozione diretta. Non solo per la sconfitta in sè, ma soprattutto per il contraccolpo psicologico.

Ad oggi quella partita in Emilia Romagna, nel modo con cui è stata persa e analizzando la classifica ad oggi, risulta essere la partita della svolta.

Alla Trenkwalder manca concretamente una vittoria al trionfo e non avrà turni di riposo. Mentre le dirette concorrenti avranno tutti un turno di riposo (Scafati, Brindisi e Pistoia).

Se avesse vinto a Reggio Emilia, Brindisi oggi si troverebbe prima in classifica a pari merito con i reggiani, ma con il doppio scontro diretto a favore. I biancazzurri in questo modo avrebbero la possibilità di tornare in testa con una vittoria casalinga nel turno contro Forlì, bissare con un altro successo interno contro la Conad Bologna, dopo il turno di riposo, e giocarsi poi la promozione diretta a Scafati. Sicuramente sarebbe stata una situazione di assoluto vantaggio sugli avversari. Non solo su Reggio Emilia, ma anche su Pistoia (oggi appaiata ai pugliesi) che attende i 2 punti di penalizzazione post Comtec e che quindi sarebbe stata lontana 4 punti dalla squadra di Giuri e compagni.

Su quella partita pesa anche la palla persa a 8 secondi dalla fine da Jimmy Lee Hunter che ha permesso ai padroni di casa di vincere anche la differenza canestri. La conservazione della diffrenza punti da parte di Brindisi avrebbe reso queste ultime giornate di LegaDue molto più avvincenti: un passo falso di Reggio Emilia avrebbe fatto aprire innumerevoli scenari imprevedibili sino alla giornata finale.

Con i “se” e con i “ma” non si è mai fatta la storia. Certo è che oggi la realtà parla di una vittoria di differenza tra i due team, ma che in concreto sono due per via della differenza punti. Il rammarico deve sicuramente esserci, soprattutto per il valore espresso durante il torneo da parte dei due team ed in quella particolare partita. Reggio Emilia è stata quella più continua, ma non ha mai palesato, come le avversarie, una superiorità tecnica sulle concorrenti. In ogni caso, brava Reggio Emilia.

I play off ora potrebbero permettere combinazioni interessanti perchè, considerando il leitmotiv della regular season, non esistono favorite.


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