Sandro Dell'Agnello (foto A. Bignami 2013)

Sandro Dell’Agnello (foto A. Bignami 2013)

Lo Scudetto del 1991, da un eroe all’altro. Lello Iavazzi si affida nuovamente ad un pilastro della Juvecaserta che fu per gestire i bianconeri nella prossima stagione di A2. Dopo tanti nomi spesi negli ultimi giorni dopo l’addio di Esposito, come i ritorni di fiamma di Marcelletti e Sacripanti e le nuove piste di Calvani e Pozzecco, è stato scelto il nome forse più fattibile e adatto, quello di Sandro Dell’Agnello. Per Sandrokan, questo il suo soprannome ai tempi del basket giocato, è un ‘ritorno a casa’: arrivato nel 1984 da Livorno, la sua città natale, l’allora ala grande spese otto anni al Palamaggiò vivendo il miglior momento storico della società casertana: Scudetto, Coppa Italia, finale di Coppa delle Coppe con il Real Madrid, il numero 7 c’era sempre, diventando il punto cardine fra la Juve di Oscar e quella di Gentile ed Esposito, diventando un giocatore di assoluto livello, decisivo con la maglia bianconera e la Nazionale. Magari alcuni storceranno il naso reputando la sua scelta ad una nuova ‘operazione nostalgia’, ma il nuovo coach ha una provata esperienza nella seconda serie nazionale con le esperienze a Livorno (dove venne nominato coach dell’anno nel 2007/2008), Venezia, Brescia e Forlì, oltre all’anno e mezzo con Pesaro dove raggiunse un’insperata salvezza il primo anno fatta di sudore e voglia di andare oltre i propri limiti, caratteristiche primarie per fondare un gruppo, prima dell’esonero collezionato a metà dello scorso campionato. Casualmente, proprio dopo un ko con Caserta contro il suo ex compagno Esposito. Un intreccio di legami che ha dell’incredibile, con il destino che si diverte ad intrecciare i fili, che per la Juve rimangono ancora a tinte bianconere, passando dal numero 6 al numero 7 del tanto ricordato Scudetto. Dell’Agnello, che ha firmato un contratto biennale, verrà presentato venerdì al Palamaggiò, nel giorno in cui ci sarà la conferenza stampa già indetta per l’incontro con Claudio Coldebella, direttore generale della LNP.