Lega_Adecco_LNP_logo1Eccoci arrivati al giro di boa di questa prima edizione della DNA Silver, un campionato che oltre ad essere cambiato nella denominazione, è mutato anche in altri aspetti come quello della formula per la partecipazione alla coppa di Lega. Infatti quest’anno si disputeranno delle Final Six “generali”, che si disputeranno a Rimini dal 7 al 9 Marzo, e alle quali accedono quattro squadre della Gold e due della Silver. Dalla serie superiori sono arrivate Trento e Biella come teste di serie, ossia con passaggio automatico alle semifinali, e poi anche Torino e Capo d’Orlando che incroceranno le due qualificate dalla Silver, con i piemontesi che se la vedranno con Ferrara e l’Orlandina che invece sarà impegnata in un derby contro Agrigento. La Mobyt era già sicuro della qualificazione da capolista già prima del match di domenica, e in questa ottica quindi la sconfitta di Roseto non ha lasciato conseguenze. Tuttavia non è sembrata la solita Mobyt che questa volta ha dovuto rincorrere gli avversari per tutta la partita, nonostante i 23 punti di Mays e la buona prestazione di Benfatto, che ha sfiorato la doppia doppia. Ma Roseto questa volta è riuscita ad andare oltre i propri limiti, e senza Sowell, ha ottenuto la seconda vittoria di fila. C’era invece come sempre Legion autore di 17 punti, questa volta però non lasciato a predicare nel deserto, con Leo e Bisconti che hanno portato alla causa 14 punti a testa, e soprattutto Stanic (14 punti e 10 assist) che sta pian piano capendo il ruolo che è chiamato a ricoprire. Roseto riesce quindi a continuare la propria risalita, per Ferrara si tratta di uno stop non troppo doloroso, a patto che si riparta subito. Chi invece doveva centrare la qualificazione alla coppa ed era obbligata quindi a vincere, era Agrigento che ha svolto il proprio compito a discapito di Mantova. I lombardi hanno però confermato i propri passi in avanti fatti nelle ultime uscite, e hanno cercato di contrastare in tutti i modi la ben più quotata squadra siciliana. Con un Jefferson più intento a prendere rimbalzi (ben 17) che a realizzare, ci ha dovuto pensare spesso Nardi (18 punti) a finalizzare, anche se buoni contributi sono arrivati anche da Ranuzzi, Losi e soprattutto Alibegovic in costante crescita. Non è bastato però per avere la meglio su una Agrigento che come sempre si è esaltata nel collettivo, mandando a segno ben 8 uomini, distribuendo così il bottino con Vaughn (19 punti) top scorer, grazie soprattutto ai viaggi in lunetta. Agrigento approda così alle final six di coppa, Mantova si riferma ma segnali positivi ce ne sono comunque stati. Se però gioisce Agrigento c’è qualcuno che invece si rammarica per non andare a Rimini, a cominciare da Ravenna che haperso con Recanati, ma che comunque anche a pari punti con la Moncada, non sarebbe passata. Come dicevamo però l’Acmar ha comunque perso la propria partita, perché per una volta il meccanismo romagnolo non ha funzionato del tutto. Infatti Sollazzo ha messo a referto 19 punti, e anche Amoni e Rivali sono stati positivi, ma altre pedine fondamentali come ad esempio Bedetti o Broglia, questa volta non sono riuscite a dare il meglio di sé, e Ravenna è una squadra che difficilmente si affida al “salvatore della patria” ma costruisce molto sul proprio collettivo, cosa che appunto questa volta è venuta un po’ meno. E invece l’opposto è successo proprio in casa Recanati, dove Tavon Mosley ha si contribuito con 14 punti, ma non è stato il one man show, anzi questa vittoria porta altre firme più pesanti, come ad esempio quella dell’altro americano ossia Starring. Ma non possono essere citati alcuni pezzi “made in Italy” come la coppia Pierini-Tortù che prodotto 30 punti complessivi, importanti per far tornare il sorriso in casa Recanati, mentre in quel di Ravenna, fermo restando l’ottimo cammino fino ad ora, resta quel pizzico di amarezza per non aver staccato il pass per Rimini, dopo appunto aver disputato un ottimo girone d’andata.

foto Danilo Scaccabarossi

foto Danilo Scaccabarossi

Ma oltre a Ravenna c’erano potenzialmente anche altre squadre in corsa, ma non è bastato un tris di vittorie delle suddette, a permettere ad una di queste di agguantare la seconda piazza. Iniziamo quindi con Omegna che riesce a passare in casa di Reggio Calabria. Un solito immenso Mike James trascina i suoi e spesso anche i propri avversari, imponendosi come un tornado difficilmente da fermare, e per lui alla fine ci sono 31 punti con 8 rimbalzi, mentre gli 11 dell’altro americano ossia Shepherd sono macchiati da 6 palle perse. È servito quindi anche il solito Saccaggi che, con i suoi punti, ha bilanciato un po’ la prova senza infamia e senza lodi del pacchetto lunghi rossoverdi. Infatti è stato soprattutto vicino canestro che la Viola ha provato a colpire sia con i lunghi come Ammannato (20 punti) che con l’entrate sia di Hamilton che di Fabi. Sono mancate però tante altre cose ai calabresi, come ad esempio la difesa e il tiro da fuori, con Monaldi che è incappato in una delle sue serate no, concludendo con uno 0/7 dal campo. Nonostante i due punti la Paffoni non riesce a staccare il biglietto qualificazione ma continua a tenere alto il tenore di una classifica, sempre più deficitaria invece per Reggio. Stesso discorso anche per Matera che espugna anche l’ostico campo di Casalpusterlengo. In una serata in cui l’asse portante Vico-Iannuzzi, stenta e non poco a ritagliarsi spazio, è emersa per una sera tutta l’importanza di avere in squadra degli americani importanti come Jones, ma soprattutto Austin che è riuscito quasi da solo a decidere l’incontro a favore dei lucani. L’americano della Bawer è stato dominante chiudendo con 31 punti, 4/4 dalla lunetta, un buon 11/16 complessivo dal campo  il tutto condito da 9 rimbalzi. Anche l’Assigeco ha dovuto fronteggiare alcuni cali decisivi come quello di Vencato e Masoni, ma soprattutto di un assenza pesante come quella di Sant Roos, che però ha stimolato Aronhalt, ad una delle sue migliori prove stagionali con 19 punti finali. Non è bastato però ai padroni di casa per fermare il momento no, mentre la Bawer ha saputo subito rialzarsi, e ora deve essere pronta a un importante girone di ritorno. Anche Lucca aveva svolto agevolmente il proprio compito, facendo a sua volta di Bari carne da macello. Infatti solito scenario desolante in casa pugliese con la Liomatic sempre più allo sbando, e con dei coraggiosi Infante e Zaharie a cercare di rendere il passivo meno umiliante. Nonostante a sua volta qualche difficoltà societaria interna, Lucca è riuscita a portare a casa la partita senza patema alcuno con 6 uomini in doppia cifra con 19 punti di Deloach e 13 di Conger. Anche Lucca però rimane fuori dalla competizione di Rimini, ma forse al momento ci sono problemi più urgenti da risolvere.

Marino(foto Ufficio Stampa Remer Treviglio)

Marino(foto Ufficio Stampa Remer Treviglio)

Non saranno alle final six neanche il Nord Barese e Treviglio, che si sono sfidate con la vittoria esterna dei bergamaschi. Importante successo per la Remer, non solo perché avviene su un insidioso campo, ma anche perché arriva in una serata in cui Rossi non brilla  e serve quindi tanto altro per ottenere i due punti. In particolare è salito in cattedra l’asse Marino-Ihedioha, con il primo che ha messo a referto 18 punti con 4 assist, e il secondo 15 punti e una grossa mano a rimbalzo, con 9 catturati. Complici le serate no dei due americani, anche il BNB ha cercato di rispondere con un proprio asse, qui formato da Contento e soprattutto Ryan Amoroso, autore di una doppia doppia paurosa, con 16 punti e ben 18 rimbalzi. Tutto ciò non è però servito a evitare un’altra sconfitta per una squadra che a inizio torneo sembrava avere le carte in regola per andare in coppa, così come Treviglio che però paga una fase buia che ne ha compromesso un po’ il cammino. Continua anche la crisi di Chieti ancora sconfitta in casa anche da Firenze. Nonostante l’addio di Pazzi, l’Enegan è riuscita ad alzare la testa, seppur in una partita mediocre, e a portare a casa due punti. A trascinare il solito Wood (14 punti), ma questa volta in buona compagnia con Simoncelli e Castelli a fare la voce grossa. Crisi invece in casa Proger, dove Soloperto e Shaw non sono più quelli di inizio stagione, e i vari Raschi, Diomede e Glover stentano ad emergere con continuità, ed ecco quindi che l’attacco teatino finisce sotto i 60 punti realizzati, che non è concepibile per una squadra simile.

La classifica vede sempre Ferrara in testa con due punti di vantaggio su Agrigento seconda. Alle spalle della Moncada un quartetto a quota 18 con Omegna, Lucca, Matera e Ravenna. Seguono a minima distanza Casalpusterlengo, Roseto e Treviglio che chiudono la parte alta della classifica. Aprono quella bassa invece Chieti, BNB e Mantova. Firenze e Recanati con 12 punti anticipano Reggio con 10 che a sua volta precede la sola Bari ferma sempre a 2.

Il girone di ritorno comincia con impegni esterni importanti per Ferrara e Agrigento, impegnate rispettivamente a Lucca e Casalpusterlengo. Impegni interni tutto sommato fattibili sulla carta per Omegna e Matera che accolgono Roseto e Firenze, mentre Ravenna sarà impegnata sull’ostico parquet di Treviglio. Reggio Calabria cercherà di riscattarsi contro il BNB, mentre Recanati cerca continuità contro Chieti. Infine il compito agevole di questa settimana è per Mantova che ospita una Bari sempre più allo sbaraglio.