Lega_Adecco_LNP_logo1La sesta giornata di DNA ci lascia poche conferme e allo stesso tempo diversi dubbi e punti interrogativi. Come sottolineato già la scorsa settimana, anche questa volta riscontriamo che questo sarà un campionato fatto di momenti alterni tra le varie squadre, e quindi anche le corazzate principali potranno inciampare spesso, e allo stesso tempo le meno accreditate potranno piazzare i loro blitz. Lo scorso turno ci aveva lasciato una Ravenna capolista, ma come pronosticato la sfida in quel di Omegna era un banco di prova per il momento ancora troppo duro per i romagnoli.E mai come questa volta l’Acmar ha patito la strapotenza dei coloured avversari, perché, come era lecito aspettarsi, anche questa volta James (23+10) non si è risparmiato e in più anche Shepherd si è fatto fortemente sentire con statistiche molto simili al proprio compagno di squadra. Ma l’importante successo della Paffoni non è targato solo USA, in quanto le prestazioni di Saccaggi, Masciadri e Paci hanno aiutato a prendere il largo. A Ravenna è mancato proprio questo, infatti Sollazzo ha messo a referto il solito ventello, ma dietro di lui poco e niente, ed è questo sparire del “resto” nelle partite pesanti a poter rappresentare un handicap per questa squadra se vuole puntare davvero in alto. Ma qualche conferma l’abbiamo avuta anche, soprattutto nel match tra Firenze e Ferrara, che ci ha confermato la crisi dei toscani e il momento caldo degli estensi. Ancora infatti un’ottima gestione della partita per la Mobyt che, come già accaduto in qualche altra situazione, ha saputo ben bilanciare la serata non brillante di Jennings, con la buona prestazione di Mays (14 punti), ma soprattutto con il preziosissimo contributo di Casadei, Infanti e Benfatto, il tutto unito da una buonissima difesa. Certo Firenze ci ha messo, in negativo, del suo, infatti solo Pazzi ha cercato di dare una mano al solito predicatore nel deserto, ossia Wood (24 punti), e alla fine pesano tanto la prova abulica di Swanston e la pessima prova balistica di Simoncelli. Insomma con il cambio di guida tecnica, la Enegan avrà molto da lavorare. Gestione molto oculata dell’incontro e primato anche per Roseto, che batte Casalpusterlengo. L’Assigeco termina cosi la propria striscia di 3 vittorie consecutive, ma questa volta sono mancati alcuni ingredienti che avevano permesso quel filotto. Innanzitutto del duo straniero ha funzionato solo Sant Roos, e della batteria italiana solo Chiumenti (21 punti) è riuscito a dare un ottimo prosieguo al suo buonissimo momento personale. Roseto invece prosegue con i suoi quattro “sharks” più affamati. Stanic, Bisconti e Sowell però questa volta sono un gradino sotto a uno straripante Legion autore di una doppia doppia da incorniciare, con 26 punti e 13 rimbalzi. Aah se Roseto aggiungesse un quinto elemento di spessore…

Schiacciata di Mosley (Foto Barbara Lodigiani © 2013)L’entusiasmo è vivo, anzi vivissimo anche in quel di Chieti dove la Proger sta letteralmente facendo sognare i propri tifosi, i quali si sono potuti cosi godere di recente anche la vittoria su Agrigento. La Moncada ha tutto sommato dimostrato di star dando una continuità ai propri miglioramenti, su tutti Vaughn, sempre più capace di prendersi maggiori responsabilità come dimostrano i 29 punti dell’ultima uscita. Certo c’è bisogno che anche Piazza e Mocavero si stabiliscano sui loro standard, e che gente come Di Viccaro e Chiarastella tornino vicini ai livelli dello scorso anno. Ma passare in terra teatina in questo momento era sicuramente difficile, visto l’entusiasmo generale. Ma l’entusiasmo non fa tutto da solo, è il lavoro che paga, e che serve a far crescere potenziali davvero interessanti. Soloperto (11+14) e Shaw ancora dominanti, ma insieme a loro sta crescendo tutto il gruppo, con un Raschi che si sta ritrovando, e tutti gli altri pronti a dare una mano nei momenti di difficoltà, questo è un gran concetto di squadra. Chi invece, anche non aiutato tantissimo dalla dea bendata, sta pian piano scendendo è il Nord Barese che esce sconfitto di misura anche a Recanati. Partita senza dubbio molto emozionante e spettacolare con gli americani a dare spettacolo, in particolar modo Elliott (24 punti) ma soprattutto Tavon Mosley per i padroni di casa, che con i suoi 30 punti e 11 rimbalzi, risulta senza dubbio l’MVP della partita. Ma è stata una partita dove da entrambe le parti, hanno funzionato anche i “movimenti italiani, ma alla fine i marchigiani sono riusciti a portarla a casa grazie anche a quel pizzico di esperienza in più che, per ovvie ragione, il BNB non può ancora avere del tutto. Altra squadra che in questo avvio non ha ancora trovato del tutto la propria dimensione è senza dubbio Matera, che si fa sorprendere da Lucca. Se da una parte neanche l’Arcanthea convince ancora del tutto, visto che i protagonisti son sempre gli stessi ossia Parente, Conger e Deloach, tutti e tre davvero formidabili al tiro, ma almeno i toscani son riusciti a portare a casa i due punti, dall’altra la Bawer preoccupa per questo cammino a intermittenza, dove una volta vanno solo bene gli americani, e un’altra invece sono i “vecchi” Cantone e Iannuzzi a cercare di salvare il salvabile. Matera deve compattarsi, perché quest’anno deve essere l’anno buono altrimenti davvero si rischia di non trovare più la luce in fondo al tunnel.

Monaldi (Foto Barbara Lodigiani © 2013)

Monaldi (Foto Barbara Lodigiani © 2013)

Lo stesso discorso vale anche per Treviglio che proprio quando sembrava essersi ripresa, si riferma nuovamente, questa volta in casa contro Mantova. Per la Remer vale più o meno lo stesso discorso fatto per Matera, i singoli si accendono difficilmente insieme e mentre la scorsa volta avevamo sottolineato le prove di Marino e Gadson, e allo stesso tempo un Rossi “normale”, questa volta è stato il solo centro ex Chieti a tentare qualcosa di concreto, con una prestazione “monster” fatta di 25 punti e addirittura 22 rimbalzi, per una valutazione di 40. Bene invece nel complesso Mantova, che finalmente ha saputo reagire all’assenza di Nardi, e organizzarsi davvero bene. Bene davvero considerando anche che Jefferson non ha brillato a differenza di Clemente (22+12), e che quindi Losi e Alibegovic hanno capito che era il momento di dare quel qualcosa in più. Chi finalmente invece è riuscito a ottenere la prima gioia stagionale è Bari che ha battuto una Reggio Calabria, che a sua volta quest’anno sembra lontana da quella ammirata la scorsa stagione. Nonostante l’aggiunta di Hamilton, il cui esordio non è stato per niente positivo, la Viola non è riuscita a non uscire di nuovo fuori binario. C’è anche da dire che questa volta Bari è andata ben oltre le aspettative ed ha funzionato un po’ tutto, a partire da un Monaldi (26 punti) che ha capito di dover cambiare registro. Ma non solo Monaldi da citare ci sarebbero anche Iannone, Latinovic, Jovanovic e Zaharie, ma la Liomatic resta una squadra, secondo il mio giudizio, ancora incompleta per questa categoria, ma questo successo può essere un importante passo soprattutto emotivo.

La classifica vede ora un quintetto di testa, con 8 punti, formato da Omegna, Ferrara, Ravenna, Roseto e  Chieti. Ci sono poi sette squadre a quota 6, mentre gli ultimi quattro posti sono occupati da Reggio Calabria, Agrigento e Firenze con 4 punti, e Bari ultima con una sola vinta.

Nel prossimo turno non ci saranno incroci tra le prime cinque con Omegna che ha sulla carta il compito più agevole in casa contro Firenze. Nel proprio palazzetto giocheranno anche Ravenna e Ferrara che però ospiteranno squadre del calibro di Matera e Treviglio, vogliose di riscatto importante. Trasferte invece per Roseto e Chieti, impegnate rispettivamente a Reggio Calabria e Casalpusterlengo. Possibilità di riscatto interno per Agrigento che accoglie Recanati, e il Nord Barese che dovrà affrontare il derby con Bari. Infine sfida importante tra Mantova e Lucca.