C’era parecchia gente, per lo più tifosi, ma anche qualche addetto ai lavori, a salutare Michele Maggioli, che dopo undici anni dal suo arrivo a Jesi, dieci stagioni con la maglia dell’Aurora, interrotti da un’unica annata alla Virtus Bologna, cambierà maglia.

Un budget ulteriormente ridimensionato, l’esigenza di puntare solo sui giovani, hanno dunque fatto una vittima illustre, Maggioli appunto, il giocatore più rappresentativo rimasto in riva all’Esino, oltre a Santiangeli, ancora ben lontano, però, dal festeggiare i dieci anni in maglia jesina, per il quale si parla, di una cessione, avendo ancora un contratto in corso.

Insomma, dopo Rocca e Maggioli, ci sono buone possibilità che anche il golden boy jesino non sia nel roster del prossimo anno.

Esigenze di bilancio, un contratto meno oneroso che in passato, ma oggi non sostenibile dalle casse societarie: dove sta la verità? Ciò che si è saputo è che non c’è stata una trattativa per far rimanere Maggioli. Insomma, non è rientrato nei nuovi piani societari.

Per il suo congedo ha scelto un noto ristorante cittadino, che lui stesso ha definito la sua seconda casa: sì, perché Jesi per Maggioli è stata una scelta di vita e nei luoghi che ha frequentato ha sempre avuto la capacità di sentirsi come a casa sua.

La conferenza stampa è stata breve, ma significativa, breve anche perché Maggioli era visibilmente emozionato: dieci anni di vita non sono mica bruscolini.

Maggioli e il noto artista jesino Massimo ippoliti

Maggioli e il noto artista jesino Massimo ippoliti

“Dopo 10 anni è arrivato il momento degli addii: come ti senti?”

“Difficile rispondere a una domanda così, quasi a bruciapelo. Sinceramente dopo dieci stagioni passate a Jesi, ci vorrà del tempo per voltar pagina. Ormai mi sento parte di una città, di una società, quasi come i canestri del palazzetto. Dopo dieci anni, mi aspettavo di chiudere la carriera qui, però lo sport è anche questo, finirà diversamente da come me lo ero immaginato, però allo stesso tempo sto bene, ho ripreso gli allenamenti, insomma sono pronto per voltare pagina, per cominciare da un’altra parte. Penso di essere ancora in grado di spostare gli equilibri, di poter essere determinante”

“C’e stata una trattativa per prolungare il contratto?”

“Tempo fa mi era stato detto che ci sarebbe stata, ma probabilmente erano in difficoltà nel gestire la situazione e non mi hanno detto subito quali erano le intenzioni della società. Capisco che era una decisione difficile da gestire. Forse è mancata un po’ di chiarezza”

“I tuoi compagni di squadra come l’hanno presa?”

“Mi hanno chiamato tutti o direttamente o tramite messaggi, erano tutti dispiaciuti”

“Ti lascerai alle spalle tanti ricordi. C’è qualche compagno che ricorderai con particolare piacere?”

“Sono stati dieci anni molto belli, anche per quanto riguarda i rapporti con i compagni. Con Lupo ho avuto un rapporto speciale, poi ricordo il Cantarello, che – sorride scherzandoci su – era tutto rotto, ma in allenamento tirava alla grande senza tirarsi mai indietro. E’ stato bello poter giocare al fianco di una persona eccezionale come Rocca, anche se ci siamo dovuti sacrificare a vicenda per metterci ognuno al servizio dell’altro, poi Hoover: metà dei miei canestri li ho segnati grazie a lui, un ragazzo davvero straordinario.

Sinceramente anche gli allenatori, tutti nessuno escluso, mi hanno dato qualcosa, specialmente quelli con cui mi sono trovato male, perché grazie a loro mi sono dovuto mettere in discussione, quando le cose non andavano bene”

Autografi e foto di rito

Autografi e foto di rito

“I primi rumors, non so quanto attendibili, parlano di un tuo ritorno a Pesaro. Non ti affascina l’idea di finire, proprio dove hai cominciato la tua carriera?”

“E’ una domanda a cui ora non vorrei rispondere, perché poi si creano aspettative per qualcosa che non ha concretezza. Mi piacerebbe essere inserito in un progetto tecnico che valorizzi le mie qualità, per un fine comune di squadra. Questa è la cosa che mi interessa di più, in qualsiasi categoria. Vedremo.

“Stai festeggiando la fine di un’epoca con i tuoi ormai ex tifosi, che effetto fa?”

“Mi sembrava doveroso festeggiare con quelli che posso considerare miei amici, io rimarrò sempre un aurorino e sarà difficile dimenticare i dieci anni passati in questa città con questa gente”

“Qualcuno ha proposto di ritirare la tua maglia e appenderla sul soffitto del palasport, come accadde anche per Lupo Rossini, ma non è ancora arrivato il momento e chissà che in quel palasport non ci torni da avversario?”

“Chi lo sa, è tutto prematuro, può accadere qualsiasi cosa, nello sport non si sa mai: vedremo”