Jesi – Dopo Verona, all’Ubi Bpa Center,  cade anche la De Longhi Treviso, un’altra delle grandi del campionato.

I due tecnici lamentano una assenza per parte, Rinaldi per Jesi e Fantinelli per Treviso, ovviamente sui due piatti della bilancia, pesa più quella della squadra di casa, tant’è che coach Cagnazzo manda di nuovo nella mischia Quarisa, che anche stasera, come contro la Fortitudo, si è battuto come un leone sotto i tabelloni.

Match equilibrato nel primo quarto, quando la squadra di casa ha avuto bisogno di tempo per carburare, mentre la coppia Antonutti-Brown, tutti loro i punti del primo periodo, martellavano il canestro di casa.

La Termoforgia si è sbloccata dal secondo quarto in poi, offrendo scampoli di bella pallacanestro, con giocate di alto livello, ma ha avuto la meglio anche nelle situazioni di gioco in cui contavano sudore e sacrificio, vedi le dodici palla recuperate; non a caso la superiorità della squadra di casa si è rivelata sul piano della fisicità.

La partita si è riaperta solo in dirittura di arrivo, quando Treviso ha cercato l’ultimo disperato colpo di coda, ma, proprio quando la De Longhi, a 41” dalla sirena, si è riportata a -2 (78-80), grazie a una tripla di Neri, si è vista la differente voglia di vincere delle due squadre. La squadra di Cagnazzo è riuscita a giocare ben due possessi consecutivi, recuperando un pallone dopo l’errore di Brown, girando poi la palla, sino al limite dei 24”: un Marini piuttosto ispirato, a 6” dalla sirena, ha bruciato la retina, la sua tripla è valsa la vittoria.

Coach Pillastrini si è lamentato di un possibile errore dei cronometristi, che hanno azzerato il 24”, dopo la prima azione della Termoforgia; non è escluso che possa avere ragione, ma l’azione potrà essere giudicata a postumi e solo con l’aiuto del filmato e poco cambierà o aggiungerà nell’economia di un match che Jesi ha comunque meritato di vincere.

Hasbrouck a canestro (foto G.Esposto)

STARTING FIVE

Jesi: Brown, Quarisa, Marini, Ihedioha, Hasbrouck

Treviso: Brown, De Zardo, Musso, Antonutti, Imbrò

 

FACCIAMO DUE CONTI

Se è vero che le percentuali di tiro delle due squadre sono piuttosto simili, anzi, paradossalmente Treviso ha tirato leggermente meglio, la differenza l’hanno fatta due statistiche, forse quelle che fanno meno spettacolo, ma spesso permettono di vincere le partite: per prime la palle recuperate di Jesi, 12 contro 5, ma la differenza diventa abissale, se si considera il saldo con quelle perse; Jesi chiude con +3, Treviso con -13. Già questi numeri hanno il valore di una sentenza. Ma non possiamo non aggiungere i 35 rimbalzi, 8 dei quali in attacco di una squadra (Jesi) scesa in campo senza il suo centro titolare. Questi due dati negativi dovrebbero far riflettere Treviso.

Marini il match winner di Jesi (foto G.Esposto)

MVP

Sebbene anche il match winner Marini, merita di essere citato, va sottolineata la prova del Brown di Treviso, che ha imperversato sotto i tabelloni e non solo. Le sue percentuali dicono tanto: 12/20 al tiro, 7/7 dalla lunetta, 9 rimbalzi e, ciliegina sulla torta, 30 di valutazione; unico neo – perdonabile – le 5 palle perse, ma contro la difesa di Jesi può starci.

SPOGLIATOI

Pillastrini: «Abbiamo giocato decisamente sotto tono, siamo mancati di agonismo, di energia, poi la partita, ovviamente ci ha portati a crescere, alla fine sinceramente abbiamo avuto qualche episodio sfavorevole, quei ventiquattro secondi azzerati. Vorrei rivedere il video, per farmi un’idea, anche se le sviste arbitrali, se si è trattato di sviste, ci stanno. Jesi ha vinto meritatamente perché è stata sempre in testa, ha sfruttato a suo vantaggio i miss match quando ha giocato con quattro piccoli, poi ci ha puniti con il tiro da tre, è stata molto brava. Non abbiamo vinto il duello al rimbalzo, come era logico attendersi, ma forse la cosa più grave sono le diciotto palle perse, contro solo cinque recuperate, una statistica ingenerosa. Per la mia squadra è molto importante essere umile, oggi abbiamo capito che nessuno ci regala niente. La tradizione non conta, abbiamo allestito la squadra con giocatori di gran livello ma nessuno ci regala niente.»

Cagnazzo: «I ragazzi sono stati molto bravi, non si sono fatti prendere dallo scoramento, quando il match si è fatto difficile. Abbiamo avuto la capacità di attaccare quando era il momento giusto; certo, dobbiamo ancora migliorare nella gestione delle fasi critiche di una partita – probabilmente si riferisce anche al precedente match – quando la partita era dalla nostra parte, abbiamo concesso loro cose troppo facili. In quei momenti lì dobbiamo essere più cinici, commettere un fallo, prendere un rimbalzo in più mettere più attenzione sulle rotazioni. Però sono soddisfatto della loro prova, hanno messo in campo tutto quello che avevano in corpo. Permettetemi inoltre di mandare una dedica e un pensiero a Tommaso Rinaldi, che è rimasto fuori in  queste due partite e speriamo di recuperare domenica. Quando è uscito il calendario aveva detto che chi teneva a giocare a Rimini, la sua città e contro Treviso, dove ha giocato tre anni, facendo cose importanti. Poi un grazie al pubblico, è davvero entusiasmante giocare in un ambiente così.»

TERMOFORGIA JESI-DE LONGHI TREVISO 83-78

Termoforgia: Brown 21, Quarisa 3, Marini 21, Hasbrouck 29, Ihedioha 7, Mentonelli ne, Piccoli 2, Rinaldi ne, Valentini ne, Melderis ne, Massone, Montanari ne. All.: Cagnazzo.

De Longhi: Brown 31, De Zardo, Musso 10, Antonutti 13, Imbrò 11, Sabatini, Bruttini 5, Rota ne, Barbante ne, Poser ne, Negri 8, Nikolic ne. All.: Pillastrini.

Arbitri: Masi, Duccio e Barbiero.

Parziali: 22-20; 26-17; 17-19; 18-22

Spettatori: 1.889