Si scrive derby. Si legge storie di uomini e passione. Due popoli chiamati a confrontarsi con rispetto e legittime ambizioni. Stessa provincia, ma città diverse. Una è la città capoluogo; l’altra è tra le più prestigiose.

Brindisi, un tempo la Stella del Sud del basket nazionale, oggi è chiamata a recitare un ruolo da protagonista in una Lega2 di altissimo livello. L’Assi Ostuni, è alla sua prima apparizione nei professionisti, e con sudore e sacrificio sta onorando questo campionato.

Ora è  tempo di derby. E’ la vigilia di una partita, si importante, ma non decisiva. La voglia di primato dell’ Enel Brindisi; la necessità della Domotecnica Ostuni di conquistare punti salvezza: la quarta sfida stagionale tra le due squadre non mancherà di offrire spettacolo ed emozioni.

Domotecnica Ostuni non è un errore di stampa, ma una novità di assoluto rilievo per il basket della città bianca: dopo oltre 2 anni anche il sodalizio gialloblu ha un main sponsor da affiancare alla denominazione originale. Un progetto nuovo, nato dalla sinergia dell’azienda veneta con la compagine del presidente Santonanco. Nuovi stimoli e speranze future che s’intrecciano con le necessità attuali per Basei e soci: 12 punti in classifica, al momento, sono un bottino troppo esiguo per ritenersi liberi da ogni tipo di pericolo.

Coach Marcelletti, da tecnico navigato qual è, ha voluto ribadire un concetto: “Questa Lega2 è uno dei campionati più difficili degli ultimi anni. Un patrimonio che si può conservare solo con una perfetta unità d’intenti”. Le sconfitte con Brescia e Pistoia non hanno scalfito il suo, ed il pensiero dei tifosi gialloblu: quello affidato al coach casertano è un quintetto, dotato di buona tecnica, ancora con poca esperienza, ma capace di giocarsela alla pari con ogni avversario.

L’Enel Basket Brindisi è reduce da tre vittorie consecutive. Bologna, Scafati e Imola sono gli ostacoli superati in serie dalla formazione del presidente Corlianò, in questo avvio di 2012. Gli ingredienti per un super derby, quindi, non mancano. La parola, ora, passa al campo. Tra le due tifoserie c’è fermento. L’attesa cresce. La speranza e la certezza è una: il derby, prima di tutto, dovrà essere esclusivamente una festa della sport.