Se si pensa agli ultimi 10 anni del secondo torneo del nostro paese e si stringe la scelta agli americani che hanno fatto la storia di esso non ci può dimenticare del suo nome.
Trent Whiting nasce a Nampa nello stato dell’Idaho il 5 Dicembre del 1976 .
Si diploma nel 1995 alla Kuna High School per poi trascorrere i suoi 4 anni di college universitario tra Snow Community (1997-98/e 1998/99), Utah (che lasciò dopo 5 incontri) ed infine Brigham Young.
Nel Bel Paese arriva subito dopo la laurea, a Bergamo stagione difficile dove cambia ben 3 allenatori(Sacchetti,Magri ed Agazzi) chiudendo lo stesso con ben 19,7 punti di media mettendo già in evidenza il suo talento offensivo.
L’anno successivo si sposta di pochi chilometri approdando a Novara ed alzando l’asticella personale. Chiude infatti a 21,1 di media con un high di 33 in una partita. Il migliore dei suoi che si salvano grazie ad un ripescaggio estivo.
L’anno successivo è quello della promozione con la canotta di Jesi. Whiting resta però solo fino alla fine di Marzo quando subisce la rottura del tendine rotuleo nel match esterno contro Reggio Emilia.
Approda poi a Francoforte in Germania ma non gioca praticamente mai essendo considerato dalla squadra militante nella massima serie tedesca come copertura in caso di infortuni di altri giocatori in roster.
Stanco di restare in tribuna passa a Rimini dove in 26 gare ne mette 19,2 di media allenato da Paolo Rossi con a fianco altri top player di categoria come Labella, Guarasci e Scarone oltre al funambolico Pickett che resta però per solo due mesi.
Terminata la parentesi riminese scende a Fabriano dove ,allenato da Demis Cavina, fa esplodere tutte le sue doti di leadership . In 29 partite 21,8 di media ed una comoda salvezza per la sua Indesit.
Segue il coach castellano a Sassari dove firma un biennale raggiungendo il terzo posto alla prima stagione con 19,1 (high di 28 ) per poi trascinare gli isolani in finale (19,5) per salire nella massima serie persa solo per opera della Vanoli Soresina.
Lasciata Sassari approda all’Aget Service dove vince per due stagioni consecutive la classifica cannonieri confermandosi micidiale terminale offensivo (oltre 22 punti di media ad allacciata di scarpe) e timbrando la scorsa stagione anche il suo career high contro Udine di 43 punti con un esplosivo 10/12 dalla lunga distanza per 45 di valutazione.
Questa stagione è iniziata con un infortunio allo zigomo(stesso infurtinio di qualche stagione prima) alla prima giornata in quel di Brindisi che lo ha costretto ad un lungo stop di 1 mese abbondante. Quando torna ha bisogno di tempo per riprendere il ritmo partita cosa che sembra successa definitivamente dal primo match giocato nel 2012. Per lui infatti 29 punti e 43 di valutazione.
Persona educatissima e gran lavoratore. Non ci sta a perdere neppure una partitella di allenamento.
Grande esempio per tutti i giovani, Trent infatti butta sempre tutto in campo non risparmiando mai energie.
CARATTERISTICHE TECNICHE: Whiting è una guardia bianca molto intelligente con tantissimi punti nelle mani. Il cecchino dello Utah può infatti far male sia in penetrazione dove subisce sempre tantissimi falli che al tiro sia dalla media distanza che da tre punti.
Col passare degli anni sta affinando anche altre attitudini come quella dell’uscita dai blocchi e del passaggio.
Con le difese sempre adeguate su di lui sta infatti diventando anche un perfetto assist man.(3.9 di media in questa stagione 4° assoluto)
A differenza di tanti tiratori e giocatori offensivamente pericolosi è anche un buonissimo difensore capace di escludere dal gioco i bomber avversari.
DICONO DI LUI: (Demis Cavina suo allenatore a Fabriano per un anno e Sassari per due stagioni)
“Ho avuto il piacere di allenare Trent per tre stagioni consecutive nelle mie esperienze di Fabriano e Sassari. Nella valutare le sue precedenti stagioni italiane, mi avevano colpito, oltre alle sue doti realizzative, la grande energia con cui giocava in entrambi i lati del campo e lo spirito battagliero da grande leader. Negli anni Trent è riuscito a migliorare il proprio gioco specialmente nella capacità di coinvolgere i compagni senza peraltro scalfire le medie realizzative che rimangono tra le migliori della Legadue. Impossibile chiedergli di rallentare i ritmi di allenamento, di fare una pausa, perché Trent spinge sempre al massimo anche durante la settimana e questo lo rende anche un bell’esempio per i più giovani. Siamo rimasti in contatto e spesso ci scambiamo opinioni sulle reciproche esperienze, finendo poi per ricordare uno dei tanti aneddoti vissuti insieme. Il grande rammarico di Trent… non aver convinto i miei bambini che gli hamburger sono meglio dei tortellini!”
I SUOI DETRATTORI PENSANO: Trovarne è veramente difficile. Il 35enne giocatore in canotta numero 15 dell’Aget è infatti rispettato dalla maggioranza degli addetti ai lavori e tifosi. Giocatore a cui piace molto(per alcuni troppo) avere il controllo dei giochi accentrando molto su di lui il possesso palla. Difficilmente avrebbe potuto accettare di non fare la “star” nella serie superiore italiana ma quest’ultimo è solo un mero parere personale di chi scrive.
CURIOSITA’: Sposato con Amber e padre di Jayce ed Amar quest’ultimo un piccolo talento con la palla. Facile infatti riconoscerlo alla fine dei match dell’Aget Imola a dare lezioni con la palla agli altri coetanei.
Forte inoltre il suo legame con la chiesa mormone , prima di approdare nel mondo del professionismo ha infatti compiuto in Brasile la propria missione di evangelizzazione, rituale fondamentale della Chiesa Mormone.