“ Inizio  cogliendo l’occasione per rivolgere a Paolo, nostro grande condottiero, ed a tutti quelli che hanno lavorato con lui, il mio ringraziamento per un risultato fantastico e mi scuso per le tante volte che, pur orgoglioso del suo lavoro, magari non gli ho manifestato a parole la mia soddisfazione, come quando in una famiglia, quale noi siamo, succede che pur fieri  dei voti presi a scuola da un figlio non gli diciamo niente, ma nel cuore si è contenti. Il merito è di tutti e, come ho sempre detto, quando c’è l’unione arrivano anche le vittorie e sabato ne abbiamo avuto la prova. “

Se guardiamo in fondo ai suoi occhi notiamo nel presidente Roberto Maltinti una commozione che a cinque giorni di distanza dalla conquista della serie A ancora non vuol sapere di andarsene via e dato che la sua teoria attribuisce i successi ottenuti all’unione di tutti, compresi i tifosi, il massimo dirigente pistoiese apre la porta di sala stampa anche ad una delegazione della Baraonda affinchè  anche i ragazzi della curva ascoltino coach Moretti parlare di presente e di passato.

Si, perché proprio di presente e di passato vuol parlare Paolo. Per svelare il suo futuro e per appagare la nostra curiosità e quella dei tifosi ci sarà tempo nei prossimi giorni, ma adesso no. “ Adesso non è il momento di parlare di chi và e di chi resta “ esordisce Moretti ( nella foto di Marta Colombo )“ Alla fine di gara 5 vi avevo dato appuntamento ad oggi per rivivere insieme i momenti belli di questi mesi, per avere il tempo di goderci appieno la gioia e l’euforia della promozione. Capisco che adesso l’attenzione di tutti sia rivolta a dove sarò l’anno prossimo ma non credo che sia il momento adatto per parlare di questo. Diciamo che ho un contratto anche per il prossimo anno con il Pistoia Basket, ma non voglio parlarne adesso. Il futuro di una società notoriamente si costruisce d’estate ma tutto deve partire dalle fondamenta. La palla del domani del Pistoia Basket adesso è in mano ai dirigenti e le priorità per loro non sono rappresentate ne dai giocatori ne dall’allenatore. Abbiamo bisogno di elevare il livello della società e di questo tutti ne sono consapevoli. Il futuro del nostro club è nelle mani del club stesso. Dobbiamo partire per questa nuova avventura cavalcando l’onda del grande entusiasmo attorno a noi ma consapevoli che, al contrario di Legadue, la serie A non perdona: in serie A ogni piccolo errore e peggio ancora la mancanza di solide basi si paga cara. Su questo deve concentrarsi la Gorgio Tesi e non sulla questione dell’allenatore. E’ ovvio che adesso anche a livello mediatico ci siano per il sottoscritto e per i giocatori particolari curiosità, visto il bel lavoro svolto è normale, ma tutti i discorsi lasciano il tempo che trovano. Il mercato ha le sue regole ed io sono ancora sotto contratto con Pistoia e questa è l’unica cosa certa. “

“ Paolo ha perfettamente ragione “ conferma il vice presidente Ivo Lucchesi “ la prima cosa da fare è iscriversi al campionato di A e la società adesso è impegnata a far fronte a questo passo molto oneroso. Poi penseremo amche alla squadra, ma per il momento dobbiamo trovare nuova organizzazione e nuove risorse per superare un’asticella che da sabato si è notevolmente alzata. Il feeling tra basket e pubblico a Pistoia è forte ed è frutto non solo del lavoro di quest’anno ma anche di quello degli anni passati. Quando fai delle stagioni sempre al vertice il pubblico ripaga e se vogliamo che questo feeling non si spezzi dobbiamo essere consapevoli che ci vuole un maggiore impegno da parte di tutti. Noi non ci tireremo certo indietro ma non dobbiamo essere gli unici a farlo ed un allargamento di partecipazione alla vita della società è indispensabile “

“ Il risultato sportivo – continua Moretti – è stato eccezionale ed è figlio dell’affetto della città e dei tifosi. La serata di sabato l’abbiamo vissuta per tanto tempo nei mesi scorsi nella nostra fantasia ed alla fine  è diventata realtà. Rivedere le immagini della partita ma anche della muraglia umana intorno al campo mi fa venire ancora i brividi. Roberto Maltinti ha ragione: non dimentichiamoci presto di questa serata ma godiamocela ancora per molto tempo. Il nostro presidente è il simbolo di quelle forze economiche che hanno sostenuto sino ad adesso la società, adesso è arrivato il momento di aiutarlo ad ampliare gli sforzi. Ringrazio Giulio Iozzelli, Ivo Lucchesi ma anche tutti i componenti della società, quelli che magari hanno fatto un lavoro oscuro ma preziosissimo. Lo staff tecnico e medico, persone eccezionali con le quali abbiamo collaborato anche nelle scelte tecniche. Per quanto riguarda i giocatori voglio considerare tutti quelli che in questi tre anni sono stati con noi come membri di un unico grande team. La strategia della società è stata quella di ottimizzare il poco che avevamo per ottenere il massimo della resa. Il filo conduttore in campo lo ha rappresentato il capitano, Fiorello Toppo, affiancato da un giovane, Lorenzo Saccaggi e nelle ultime due stagioni da un uomo di esperienza quale Gek Galanda. Per il resto abbiamo costantemente cambiato tutto: strategie, scelte, ma sempre con la massima collaborazione senza piangersi addosso quando inevitabilmente si sono presentati dei problemi. Quando ho capito che poteva essere l’annata buona ? Diciamo che ci sono stati diversi segnali: il primo sono stati gli ottimi risultati ottenuti ad inizio stagione, il secondo quando ci siamo accorti che certe società ambiziose alla promozione segnavano il passo avendo commesso errori di diversi tipi, il terzo e definitivo segnale è stato l’arrivo di Fajardo che ha dato ampio respiro alle rotazioni. Il suo ingaggio ha manifestato inequivocabilmente le intenzioni della società di voler tentare il grande salto. Quando è uscita Barcellona non crediate che per noi le cose siano diventate più facili: abbiamo dovuto sopportare il fardello di passare da squadra che poteva a squadra che doveva vincere e la pressione su di noi è salita fino ad arrivare all’ultima settimana, la più difficile. Le prime due partite contro Brescia c’eravamo illusi di averle vinte con un filo di gas ma ci sbagliavamo e tutte le nostre certezze e le nostre sicurezze ce le hanno spazzate via quando hanno capito che applicando la zona avrebbero potuto metterci in seria difficoltà come in campionato avevano fatto Bologna e Trento due squadre “ normali “ che ci hanno fatto soffrire. In gara 5 fortunatamente siamo stati più aggressivi ed allo stesso tempo solidi in difesa tant’è che abbiamo vinto la serie con una media di 60 punti a partita. Credo che il nostro segreto sia stato dividersi tra tutti ogni merito ed ogni responsabilità e credo anche che adesso chi avrà di fronte l’opportunità di venire a lavorare a Pistoia ne sarà onorato. Questa società si è guadagnata una credibilità importante tra gli addetti ai lavori. Tra i complimenti ricevuti voglio citare quelli di Ettore Messina che ha apprezzato molto ciò che abbiamo fatto non solo in campo ma anche intorno ad esso. Infine vorrei spendere due parole per i nostri tifosi ed in particolare per i ragazzi della Baraonda e per quello che sono riusciti a fare per creare un ambiente straordinario. Sabato nelle fasi più cruciali della gara vedere il muro di gente attorno a noi ed avvertire la spinta del loro entusiasmo e’ stato determinante per il successo finale. Chiedo però anche a loro, il prossimo anno, di fare un salto di qualità evitando anche il minimo episodio spiacevole che potrebbe compromettere i risultati. Intanto sabato alla fine della festa organizzata per festeggiare la promozione mi aspetto, come minimo, i fuochi d’artificio. Grazie a tutti di cuore. “

La conferenza stampa termina con l’intervento del direttore sportivo  Giulio Iozzelli: “  Paolo ha fatto un quadro chiaro di quello che abbiamo vissuto quest’anno. Nello sport come nella vita ci sono stagioni fortunate ed altre meno. Quando in estate si allestisce una squadra si devono far convivere due aspetti apparentemente in contrasto fra loro: tempestività e pazienza. Siamo stati fortunati quando siamo stati pazienti e non ci siamo buttati a capo fitto in certe scelte e lo siamo stati anche quando tempestivamente abbiamo saputo cogliere l’attimo giusto in certe altre occasioni. Le cose a volte vanno bene o male al di là dei meriti e dei demeriti delle persone. Ricordo la scorsa promozione, tanti anni fa, a Napoli, viva nella mia mente come  fosse accaduta ieri. La serata di sabato rimarrà ugualmente indimenticabile e da quella dobbiamo ripartire con progetti ambiziosi. Per quanto mi riguarda stasera mi sposo ! “

E quale progetto potrebbe definirsi più ambizioso di questo ? Auguri Giulio da tutta la redazione di Daily Basket.


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