Howard Sant-Roos, il talento cubano dell'Assigeco (foto Luca Mallamaci)

Howard Sant-Roos, il talento cubano dell’Assigeco (foto Luca Mallamaci)

CODOGNO – Un paio di giorni ancora di attesa, mille pensieri che passano per la mente magari conditi da quel pizzico di inquietudine che cattura l’animo alla vigilia dell’esordio. Ansie più che giustificate, visto che per molti dei “baby” rossoblu la sfida di domenica ad Agrigento non è solo l’esordio stagionale in Lega Silver ma la “prima” in assoluto con l’Assigeco.

Anche se tesserato per il club lodigiano tre stagioni fa da Bernareggio per introdurlo al “Campus” con la Quaccini Oltrebasket di Serie C2 (la joint venture cestistica con l’Armani) guidata da Marco Gandini, Howard Sant-Roos si prepara a giocare la prima partita ufficiale con la squadra di Andrea Zanchi. «È il primo impegno di campionato, non so esattamente cosa aspettarmi però sono abbastanza nervoso – confida il giocatore cubano, classe 1991 -. Dal punto di vista tecnico conosco i miei compiti, cosa devo fare sul parquet per dare una mano ai compagni; emotivamente non posso non essere turbato perché l’Assigeco ha sempre creduto in me ed è arrivato il tempo di ricambiare questa fiducia. Non è semplice, lo so bene, ma ho tanta voglia di giocare a fare bene».

È abbastanza lungo il viaggio dai campetti di strada dell’Avana all’Assigeco per Sant-Roos, che a livello senior ha fatto tappa in Germania, a Braunschweig, dove il club rossoblu l’ha mandato a fare esperienza. «L’inizio in Germania è stato un po’ freddo perché a quel tempo non parlavo ancora bene l’inglese e non conoscevo i compagni: quando mi sono ambientato è andato tutto molto bene – ricorda l’esterno rossoblu, convocato durante l’estate all’Adidas Eurocamp di Treviso (unico pre-draft Nba fuori dagli Stati Uniti -. All’Assigeco è differente, fin dall’inizio i dirigenti, i compagni e gli allenatori mi hanno fatto sentire a casa. Adesso poi è ancora meglio perché una squadra come la nostra, formata da tanti giovani, vive in un clima fantastico».

Ci pensa il coach a mettere tutti in riga una volta iniziato l’allenamento… «Zanchi è veramente bravo e si impegna tanto per farci diventare una squadra in campo e un bel gruppo fuori – racconta Sant-Roos -. Avere dei compagni super è ottimo perché rende tutto molto più semplice, sia per noi che per il coach. Abbiamo tanto da fare, ognuno di noi è consapevole del percorso che deve fare: il mese di amichevoli è passato veloce permettendoci di limare progressivamente tanti aspetti del gioco. Ci conosciamo meglio, possiamo aiutarci con maggior efficacia, ma siamo solo all’inizio del lavoro».

Per abilità, fisico e talento, Sant-Roos, finito nel mirino degli Atlanta Hawks nei giorni antecedenti il draft Nba, potrebbe essere la sorpresa del campionato dell’Assigeco. «Sono cresciuto anch’io: la mia idea è che ogni giorno devi fare sempre meglio. Bisogna aiutare la squadra anche con rimbalzi e palloni rubati: non si può pensare, come sottolinea il coach, di fare sempre tanti punti».

Mamma Nereida intanto fa il tifo da Cuba: «Mi segue da lontano, la sento sempre prima della partite e mi dice di fare del mio meglio e di non tirarmi indietro -chiosa il giovane rossoblu -. Tutta la mia famiglia fa il tifo da Cuba. Mi piacerebbe renderli tutti orgogliosi di me».


Luca Mallamaci (Il Cittadino di Lodi)