Marco Spissu (Foto di Iguana Press/Virtus Pallacanestro)

Marco Spissu (Foto di Iguana Press/Virtus Pallacanestro)

104: è il numero della sfida stracittadina tra Virtus e Fortitudo. Facendo un confronto con il passato non si è trattato di uno dei Derby più belli dal punto di vista tecnico, ma è stata ugualmente una partita, durata 45 minuti, che ha saputo regalare tante emozioni. Ha vinto la Virtus che, dopo aver sofferto tantissimo la pressione di questo match, è riuscita a scuotersi a due minuti dalla fine, sul -6, trovando canestri e difese ben costruite. Essere stati in grado di vincere questo tipo di partite renderà i giocatori bianconeri più solidi mentalmente, soprattutto in ottica playoff. La Fortitudo, in attesa di aggiungere un esterno americano (Legion?), può consolarsi con le ottime prestazioni dei suoi italiani. Montano, Candi, Ruzzier e Italiano sono stati capaci di esaltarsi in un clima teso e di far sfiorare la vittoria alla Fortitudo.

9000: il numero di spettatori presenti all’Unipol Arena, una cornice di pubblico degna della Serie A. La presentazione in stile NBA con le immagini dei giocatori proiettate sul parquet e le coreografie delle curve dei Forever Boys e della Fossa dei Leoni hanno aggiunto ulteriore fascino a questa sfida. Cori, urla e infine invasione di campo da parte dei tantissimi tifosi virtussini presenti. E’ stata una festa, non solo per il popolo bianconero, ma anche per tutta la pallacanestro italiana che ha ritrovato BasketCity.

29: i punti di Michael Umeh che nel supplementare ha realizzato la tripla del decisivo sorpasso. A fine partita ha dichiarato: “Sono professionista da dieci anni, ho girato il mondo, ma una rivalità così, un’intensità così per una partita di regular season è una cosa pazzesca. No, non mi era mai capitato, mi aspettavo qualcosa del genere, ma non così. Sì, lo metto al primo posto della mia carriera, mai vissuto una vittoria del genere. E’ abbastanza assurdo ma è così”. Il Derby è una partita unica e adesso anche Umeh lo ha scoperto.

14: le triple realizzate dalla Fortitudo tirando 35 volte (40%). Non male per una squadra che si presentava al Derby con il biglietto da visita di una delle formazioni di A2 con la più bassa percentuale da oltre l’arco. Montano, Ruzzier e Italiano hanno sconfitto la pressione e sono stati in grado di punire costantemente la difesa della Virtus con i loro tiri dalla lunga distanza. Chapeau.

Guido Rosselli (Foto di Iguana Press/Virtus Pallacanestro)

Guido Rosselli (Foto di Iguana Press/Virtus Pallacanestro)

25: la valutazione di Guido Rosselli che pur in una serata da incubo al tiro (1 su 9) è riuscito a rendesi utile con 10 tiri liberi realizzati, 8 rimbalzi e 7 assist. Nell’ultimo quarto, nel momento di maggior difficoltà per la Virtus, non si è nascosto ed è andato a guadagnarsi numerosi viaggi in lunetta per ridurre il distacco. Comportamento da vero leader.

5: i falli commessi da Stefano Mancinelli che è stato costretto ad uscire dalla partita prima della sirena finale. E’ stata una partita molto fisica, piena di contatti, e da un giocatore di esperienza come Mancinelli ci aspettiamo che in partite come queste sappia gestire meglio la propria situazione falli. Alla prossima.

2: il numero dei “tifosi” che non dovrebbero più entrare in un palazzetto. Il primo ha urlato: “M…e” durante il minuto di silenzio in ricordo dei due ultras, uno bianconero e uno biancoblu, tristemente scomparsi negli ultimi giorni (Squaqqua e Papero). Il secondo è entrato in campo per urlare in faccia a Leonardi Candi dopo un fallo di sfondamento. Hanno provato a rovinare questa festa, ma non ci sono riusciti.

0: il numero di maglia di Marco Spissu. Vogliamo dedicare una menzione d’onore al giocatore sassarese. Storicamente ogni Derby ha un protagonista inaspettato e la stracittadina n.104 ha avuto lui. Spissu è stato l’unico giocatore bianconero capace di essere concentrato e focalizzato solo sul gioco per tutto l’arco della partita. 20 punti (4 triple) realizzati quando i suoi compagni di squadra avevano la mano tremolante. Il playmaker virtussino ha dimostrato di avere, oltre al talento, anche carattere e durezza mentale. MVP insieme ad Umeh.