Bragaglio, Coldebella, Valenti, Pittis, Peterson e molti altri. La nuova Lega entra in campo con l’entusiasmo dell’esordiente. Molto ambiziosa

MILANO – La Triennale di viale Alemagna è un luogo splendido, culla del design e dell’arte. Un luogo strategico per presentare la Lega Nazionale Pallacanestro alla vigilia dei campionati di LNP Gold, Silver Dnb e Dnc, che stamani ha riunito il mondo della palla a spicchi (con un parterre decisamente ricco di ospiti importanti) per lanciare un segnale forte. Di rinnovamento, passione, entusiasmo, innovazione. Un’idea nuova-e diversa- del basket che vuole superare i venti di crisi abbattutisi negli ultimi anni.

Il pubblico accorso stamani (tutte le foto sono del nostro bravo Savino Paolella)

Il pubblico accorso stamani (foto S. Paolella 2013)

UNA LEGA CHE DA’ ” I NUMERI”

E che numeri, quelli sciorinati dal presentatore di giornata, Alessandro Mamoli di Sky: 178 società presenti in 19 delle 20 regioni italiane; più di 31 milioni di italiani hanno una di queste squadre  nel loro Comune, 700 mila spettatori nella stagione 2012-2013.

Lo  slogan  ideato per il nuovo movimento è ‘Non c’è campo’, ed anche l’efficace  “LNP è più vicina di quanto tu pensi”. Graziella Bragaglio è stata eletta alla presidenza col 96% dei voti. Sue le prime parole della giornata: “Ci presentiamo in una location fantastica. Il senso del cercare campo è che 178 società sono con  noi, realtà piccole e grandi, conosciute attraverso un tour di 2 mesi. L’obiettivo sarà coinvolgerle tutte, nello stesso identico modo. Abbiamo fatto un tour nelle città col nostro team di lavoro, nel momento di una riforma importante che giunge in un momento storico particolare. Il nostro staff  dirigenziale è composto da Claudio Coldebella, Stefano Valenti e Paolo Tolomei. Assieme a loro un ufficio composto da 3 persone fantastiche”

 Ha successivamente preso la parola Riccardo Pittis, a significare la giusta importanza del ritorno di Treviso nel novero del basket che conta: “Quando arrivai a Treviso avevo l’eredità del numero 7 di Toni Kukoc. Quest’anno sono chiamato a sostituire un dirigente come Claudio Coldebella: appartengo a questo meraviglioso mondo, cercherò di dare il massimo. Treviso è una squadra del tutto nuova, avremo bisogno del trasporto emotivo che ancora manca, quello della città che si sente orfana del passato. Vogliamo cominciare il prima possibile”.

E’ poi toccato alla Lega Silver, che comprende città come Firenze, Bari  e Reggio Calabria. “L’argento vivo addosso” è lo slogan di riferimento, e per  Giorgio Bottaro, gm di Ravenna, ” questo clima di entusiasmo rappresenta esattamente l’emozione delle nostre città. Ravenna vive di pallavolo, ma la trepidazione per il basket sta crescendo. Poter vedere una pallacanestro di livello, assieme a gesti atletici importanti, è un grande richiamo. Dovremo dimostrare di saper cogliere questa opportunità”.

Graziella Bragaglio (foto S. Paolella 2013)

Graziella Bragaglio (foto S. Paolella 2013)

Una lega fatta per crescere i giovani talenti italiani, visto che il 96.5% dei tesserati sono virgulti e giocatori di casa nostra.

Per Fabio Corbani, allenatore di Biella e vice di Pino Sacripanti e della fantastica Nazionale Under 20 fresca campione d’Europa,  ‘ è davvero una grande emozione ripartire dopo l’oro di questa estate. I ragazzi sono stati benissimo insieme, hanno interagito benissimo con lo staff. Il campionato di LNP può rappresentare un momento importante di crescita,  per questi ragazzi. Per Biella si tratta di un nuovo percorso, di un  nuovo inizio’

COLDEBELLA E IL BENVENUTO AD ADECCO

E’ toccato quindi a Claudio Coldebella, direttore generale di  LNP, gestire la parte finale della conferenza. “Dico grazie a tutti, oggi cominciamo ed è bello avervi qui. Vorrei sapervi comunicare l’importanza del nostro patrimonio, stiamo cercando di costruire un gruppo ambizioso. Ringrazio il presidente ed il consiglio direttivo, che hanno scelto la mia persona. Ringrazio soprattutto chi mi ha formato, perché la formazione è determinante. Oggi annunciamo a tutti, ufficialmente, che Adecco Italia diventa partner e title sponsor  di LNP. Abbiamo inoltre al nostro fianco altri partner privati molto importanti come Molten, Dallariva, BestUnion,Oiko,Mobyt. Vogliamo lanciare un progetto come ‘LNP cares’, sulla falsariga di quanto avviene già in Nba, per avvicinare il basket a chi ha più bisogno”.

Il microfono è quindi passato ad  Andrea Malacrida di Adecco: “Sono particolarmente soddisfatto di essere qui, assieme a voi. Questa partnership è frutto di una scommessa fatta con Claudio Coldebella. La cosa più importante da condividere e sottolineare è che entrambi, noi e la LNP, lavoriamo ogni giorno sui talenti, quindi ci poniamo gli stessi obiettivi delle squadre impegnate. E’ un’occasione sia per i più giovani, sia per i senior. Da quasi 10 anni lavoriamo col Coni per reindirizzare i campioni e gli sportivi nel mondo del lavoro.

Il sigillo finale è stato di The Coach, Dan Peterson: “Sono amico di questa Lega da diverso tempo, anche grazie a Sportitalia. Voi siete, a mio avviso, il basket italiano. Un grande campionato che tocca città e province, un bacino enorme. Desidero ringraziare Adecco, perché se Milano esiste ancora è stato grazie alla vostra sponsorizzazione, dal 1999 al 2002″.

LNP IN CIFRE, E NON SOLO

L’accattivante brochure distribuita stamani dà l’esatta immagine di cosa significhi, oggi, la LNP in termini di cifre. 31 milioni sono i residenti nelle città dove giocheranno le squadre iscritte; 4.700.000 i potenziali appassionati; 3.337.959 i contatti televisivi totali registrati; 1.859.256 i visitatori unici totali del sito in regular season, 189.376 gli utenti totali della web tv dedicata. L’organigramma della nuova Lega è davvero contenuto: oltre alla Bragaglio e al suo vice anch’esso riconfermato, Marco Tajana, ci sono Coldebella, Stefano Valenti (a capo del settore comunicazione), Nicola Tolomei (area marketing), Pino Gonella (relazioni istituzionali), Paolo Marino (rapporti societari) e Roberta Veneroso (segreteria organizzativa). La sede resta a Bologna. A corollario della giornata, mentre discutevamo con Werther Pedrazzi su una panchina in marmo, appena  fuori dalla fascinosa Triennale, ci è venuta spontanea una riflessione: il mondo che gli appassionati hanno sempre chiamato ‘minors’, ossia i campionati minori che vengono dopo la serie A, sembra avere fame di grandezza. E non certo di subalternità o carattere residuale. Si scende in campo per essere protagonisti, e non comprimari. Una robusta ambizione.