Ferencz Bartocci, gm Prima Veroli

VEROLI – Si avvicina a grandi passi l’inizio della resa dei conti per la Prima. Già ieri sera è arrivata una buona notizia dall’anticipo della terzultima giornata di ritorno, con la sconfitta a Forlì della Tezenis Verona, rivale diretta numero uno della squadra giallorossa per la conquista delle ultime posizioni della post season. Ma tanto, anche in caso di successo degli scaligeri, Veroli avrebbe ancora avuto in mano il proprio destino, perché se vince tutte le sue tre partite restanti potrà ancora sfoderare le antiche ambizioni di Serie A nella post season. Altrimenti resterà col patema d’animo.

Si parte domani con l’arrivo a Frosinone della Sigma Barcellona, che deve essere la prova del riscatto per Brkic e compagni dopo la brutta figura rimediata a Pistoia, un ko che è tornato a ridimensionare le prospettive verolane per questo finale di regular season. Il gm Ferencz Bartocci fa professione di fede: “Bisogna credere e perseverare a credere negli obiettivi, la squadra ha dimostrato in passato che può davvero farci il regalo dei playoff”. Regalo per modo di dire, dal momento che la partecipazione ai playoff era il minimo sindacale, anzi meno, ad inizio campionato: “Certo, le motivazioni in estate erano diverse, si voleva centrare la promozione già con la regular season, poi è successo quello che sappiamo. Comunque, abbiamo avuto dimostrazione che giocando concentrati possiamo vincere contro chiunque. La sconfitta a Pistoia ha raffreddato gli entusiasmi, ma restiamo sempre consapevoli del valore della nostra squadra, stiamo pure facendo più gruppo incontrandoci in contesti meno formali per guardarci in faccia”. Un passo che pare necessario perché in squadra ci sono rapporti freddi tra il coach e alcuni giocatori, due per la precisione, Gatto e Colussi, sempre più ai margini delle rotazioni: “Sono più che altro impressioni che si possono avere dall’esterno – dice Bartocci provando a nascondere la polvere sotto il tappeto – E’ chiaro che avendo una squadra lunga bisogna fare delle scelte, ora come ora è inutile parlare di Ivan e Martin, bisogna pensare al gruppo e non ai singoli. La speranza è che tutti ci mettano la stessa intensità nel lavorare e la stessa voglia di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati”.

Vedere due tra gli stipendi più pesanti del roster utilizzati per pagare il decimo e l’undicesimo uomo della rotazione, però, pone dei problemi anche “etici“, volendo scomodare una parola grossa: “I contratti si firmano ad inizio stagione, poi l’utilizzo in campo dipende da altri fattori. La nostra etica consiste nel rispettare i contratti firmati, il Basket Veroli non ha nulla da rimproverarsi con nessuno dei suoi giocatori. In ogni caso il mondo sportivo non può vivere come dentro una bolla nella crisi economica globale che c‘è, bisogna darsi una regolata”. A proposito: 11 giocatori importanti a libro paga, una transazione che è costata sicuramente qualcosa con il vecchio allenatore Cavina, l’ultima novità del lodo arbitrale perso con Rowe, la stagione verolana sta rischiando il default. Non sarà necessaria soltanto la conquista dei playoff, ma anche fare una bella figura negli stessi (leggi, almeno la qualificazione alla semifinale, sottolineiamo almeno), per far passare in secondo piano il bagno di sangue economico che sta costando questo campionato, che fa a cazzotti appunto con la crisi che pervade le aziende della provincia frusinate più di altre parti: “Abbiamo avuto l’esigenza di aggiustare le cose in corsa ma il budget è rimasto quello di inizio anno – assicura Bartocci – Per quanto riguarda il discorso su Rowe, c’è stata una sentenza dell’arbitrato che non ci ha dato ragione ma impugneremo il provvedimento”.

 

Nell’intervista apparsa in settimana su “La Provincia”, il presidente Zeppieri ha parlato tra le altre cose dell’operato di Nando Gentile. Il coach casertano è stato risparmiato dalle colpe di questa stagione ampiamente sottotono, ma dalle parole del numero uno giallorosso traspare anche l’impressione che non veda in lui l’uomo giusto per la ricostruzione che ci sarà l’anno prossimo. C’è da chiedere a Bartocci se queste ultime tre partite serviranno per cambiare un finale che pare già scritto tra Gentile e Veroli: “Più che su Gentile io metterei il fuoco sull’impegno del territorio, il futuro del Basket Veroli parte da lì piuttosto che da Gentile – dribbla l’argomento il giemme – Noi tutti siamo dei professionisti che stiamo dando il 100% per raggiungere l’obiettivo, ma la vera questione è che il territorio deve impegnarsi di più per sostenere una Legadue in provincia, è questo il vero nodo cruciale. La conferma di Gentile non ce la siamo ancora posta come questione”. 

 

Paolo De Persis