Vittoria meritata ma sofferta per la Termoforgia, ma del resto tutti sanno a Jesi che, per raggiungere la salvezza e allungare a ventitrè la serie degli anni ininterrotti in serie A, ci sarà da soffrire e non ci saranno mai partite facili e scontate.
Meritata contro una Bondi che comunque ha giocato a testa alta, rimontando un pesante -19 a una manciata di secondi dal riposo, riportandosi in tre diverse occasioni sul -6, sempre stoppata dalla squadra di casa. Nell’economia della partita di Ferrara pesa la brutta prestazione di Hall, apparso perfino irritante, che ha giocato, per quello che si è visto, senza voglia o, peggio ancora con la testa altrove. Per lui appena 4 punti e 11 rimbalzi, un bottino che da leader non è. Bonacina ci è andato abbastanza soft, senza mettere Hall sul banco degli imputati, ma ha chiarito un concetto: «chi deve essere la guida della squadra, lo deve fare sempre, altrimenti non vinciamo.»
Assente ingiustificato Hall come detto, le cose migliori sono venute da Fantoni, autentico mattatore nei pitturati, tanto mestiere che si è tradotto in sostanza. Ha caricato di falli i lunghi jesini, i più inesperti Totè e Lovisotto hanno dunque pagato dazio, limitato a tratti soltanto da Rinaldi. Bene anche Swann e Panni, male Molinaro, non soltanto per le 3 palle perse, ma per l’ingenuità del quarto fallo commesso su Rinaldi, che gli è costato il fallo tecnico e l’uscita anticipata. Da rivedere il neo arrivato Liberati, utile senz’altro in difesa, ma ancora inconsistente in attacco.
Nella Termoforgia da sottolineare il ritorno in campo di Jones, dopo i due turni di assenza per infortunio, che ha ripristinato gli equilibri. Jones a parte tutta la squadra ha dato il massimo e sin dalle prime battute, dando subito l’impressione di essere lasciata alle spalle la brutta prestazione di Roseto.
E se alla fine vittoria c’è stata, molto dipende dall’energia messa in campo, specie nei primi due quarti.
Bene anche Totè, che stava giocando la miglior partita in maglia Aurora, prima di trovarsi carico di falli, benino Dillard, troppo individualista in certi momenti.
Una nota di merito per Mascolo, anche stavolta prezioso, per dare forza al gioco della squadra.
STARTING FIVE
Jesi: Dillard, Baldasso, Rinaldi, Jones, Totè
Ferrara: De Zardo, Swann, Hall, Fantoni, Panni
MVP:
Senza ombra di dubbio Fantoni, gran lottatore, 32 di valutazione in poco più di 27’ di utilizzo, autentico baluardo di Ferrara, molto bravo nel gestirsi evitando di uscire per falli, dopo il 4° fischiato nelle fasi finali del terzo periodo. 20 punti con un 58% al tiro, 14 rimbalzi a completare la sua bella domenica
DIAMO I NUMERI:
Uno dei punti di forza della vittoria di Jesi le poche palle perse (8) e quelle 7 recuperate, che in una serata in cui l’avversaria conquista più rimbalzi in attacco, si traducono in un numero maggiore di possessi. Sarà una coincidenza, ma alla fine Jesi tirerà 71 volte contro 64 di Ferrara.
La Termoforgia tira leggermente meglio della Bondi, 44% contro 42% e così sono forse il maggior numero di palloni persi di Ferrara, 13, a fare la differenza in negativo, perché poi non è servito dominare a rimbalzo, 46 a 34 per gli emiliani.
SALA STAMPA:
Bonacina accetta la sconfitta, ma ha complessivamente buone parole per i suoi «non è affatto scontato quando torni negli spogliatoi per il riposo, con un totale vuoto di atteggiamento, rientrare in campo e fare lo sforzo di presenza mentale che abbiamo fatto. Sono rientrato nello spogliatoio senza il bisogno di alzare la voce, sono tutti professionisti, non occorre esasperare il tono. Ho chiesto l’anima della squadra e siamo usciti provando a rimontare e in un paio di occasioni abbiamo avuto la palla per portarci a meno 4. Vorrei fare una chiamata di responsabilità ai miei giocatori più importanti, siamo giovani e il fatto di esserlo presuppone che non posso andare a chiedere ai giovani di guidare la squadra. È chiaro che se Hall fa 1/11 al tiro il povero Bonacina perde la partita.»
Coach Cagnazzo parte ringraziando i suoi giocatori: «complimenti e merito assoluto e totale ai giocatori. Martedì ci eravamo detti che avremmo vinto e grazie al loro impegno durante la settimana, alla loro attenzione, consapevolezza di dover fare quel famoso passo in avanti abbiamo portato a casa questa partita.»