Jesi – L’Aurora continua la sua marcia verso la salvezza, ma la vittoria contro Udine, da considerare uno scontro diretto, proietta la squadra di Cagnazzo verso la zona play-off, che si trova a un passo.

Con i piedi ben piantati per terra, senza perdere di vista il reale obiettivo di stagione, la squadra dimostra di avere le carte in regola per porsi un minimo di ambizioni in più e in quest’ottica sarà importante vedere come saprà chiudere l’anno, con la trasferta di Trieste e l’impegno con Verona, sempre all’Ubi Bpa Sport Center.

Udine scende a Jesi senza Zacchetti e Vanuzzo, Truccolo va a referto, ma segue i compagni mentre fanno riscaldamento, al massimo riesce a incitare i suoi, ma non a scendere in campo.

Così, a parte la coppia di fuoriclasse Okoye-Ray, coach Lardo riceve modesti contributi da tutti gli altri effettivi a disposizione, trovandosi perfino a dover inventare, come lungo, Diop, unico cambio per Cuccarolo, l’unico che prova a contrastare la forza di Maganza.

Insomma, Udine fa quel che può, ma più che ottenere dei timidi vantaggi, massimo +4, non riesce togliere quasi mai l’inerzia della partita, dalle mani di Jesi.

Benevelli, uno dei migliori per l'Aurora (foto G.Esposto)

Benevelli, uno dei migliori per l’Aurora (foto G.Esposto)

L’Aurora recupera finalmente Battisti e Cagnazzo lo spedisce in campo da subito, ma il tecnico di casa soffre l’incredibile situazione creatasi dopo neanche 3’ del secondo quarto, quando si ritrova Davis a quota 4 falli, per un discutibile fallo in attacco commesso, con tanto di canestro annullato, ma soprattutto per un fallo tecnico, arrivato subito dopo.

Provvedimento eccessivo, da parte di tre direttori di gara, insolitamente severi, tanto quanto lo saranno, in seguito, per una analoga sanzione, nei confronti del tecnico ospite, che, è vero, magari ha esagerato con le proteste, ma stava pur sempre facendo il proprio lavoro, a bordo campo, che per definizione, comprende anche qualche protesta di rito.

Potevano essere due situazioni decisive in senso negativo, per l’una o per l’altra squadra, ma per fortuna non è successo nulla di irreparabile.

Certo, che Jesi, soprattutto, ha rischiato di perdere il suo elemento migliore, dopo neanche 13’ di partita.

In ogni caso Cagnazzo gestisce con coraggio Davis, spedendolo in campo, già nel terzo periodo, seppure gravato da quattro falli: «Se Davis avesse fatto il quinto fallo in quel momento – ha dichiarato in seguito – mi avrebbero dato dello stupido, però il mio compito è fare le scelte, oltretutto Davis è un giocatore che sente il fuoco delle partite e in quel momento lì la squadra aveva bisogno di lui.»

Con Davis che torna in campo, dopo il momentaneo sorpasso di Udine, 53-56 (4’58”), l’Aurora riparte e prende di nuovo il largo.

Il 75-66 di fine terzo quarto è già un peso per Udine, che pure prova a metterla un po’ più sul fisico, anche se forse doveva pensarci prima, senza più riuscire a rimediare.

A metà del terzo quarto Jesi vola sul +16 (84-66) e per Udine è la resa.

Per i friulani resta l’amarezza per aver affrontato la partita con una rosa diventata improvvisamente corta, ma anche per non aver provato ad affossare Jesi, con Davis fermo in panchina: a proposito di Davis, resta in campo appena 16’26”, ma riesce a chiudere il match con 19 punti.

Niente male!

STARTING FIVE

Jesi: Battisti, Maganza, Bowers, Davis, Benevelli

Udine: Okoye, Nobile, Cuccarolo, Ferrari, Ray

MVP

Le cifre dicono Okoye che tra l’altro tira con percentuali di riguardo, 57% da 2 e 71% da 3, arriva però molto stanco nel tentativo di rimonta finale e il secondo antisportivo, che gli vale una doccia anticipata, ha il sapore della resa.

Okoye (foto G.Esposto)

Okoye (foto G.Esposto)

SALA STAMPA

Lardo: «Purtroppo nel momento migliore ci siamo sciolti; inutile recriminare sul fatto che ci mancavano alcuni giocatori e sui problemi fisici, anche di alcuni giocatori che sono scesi in campo. Era una partita che andava giocata, anche per l’importanza che aveva per la classifica. Abbiamo subito un break nel terzo quarto, al rientro in campo di Davis, ma credo che anche nel primo quarto potevamo fare meglio, non abbiamo giocato con quella cattiveria che serviva.»

Cagnazzo: «Questa settimana permettetemi di ringraziare tutto lo staff, a partire da quello medico, che ha fatto un gran lavoro per recuperare Battisti e questo ci ha dato la possibilità di avere una rotazione più ampia, a Bettini, che in questa settimana piena di impegni, ha lavorato egregiamente, per ultimi Giorgio e Maurizio, che hanno lavorato sino a notte fonda, per studiare avversarie e partite e darci più alternative per giocare. Nel primo quarto avevamo in mano l’inerzia della partita, ma abbiamo commesso degli errori, lasciando loro nove tiri da tre, senza contrastarli. Molto meglio nella fase decisiva, il terzo quarto, quando, con alcune buone difese, ci siamo ritrovati, trovando poi buone motivazioni anche in attacco.»

 

AURORA JESI-G.S.A. UDINE 101-88 (32-27, 16-16; 27-23; 26-22)

AURORA JESI: Battisti 2; Maganza 17; Bowers 20; Davis 19; Benevelli 25; Alessandri 10; Mentonelli ne; Scali ne; Moretti; Janelidze 2; Vita Sadi ne; Picarelli 6. All.: Cagnazzo.

G.S.A. UDINE: Okoye 28; Nobile 6; Cuccarolo 10; Ferrari 2; Ray 30; Diop 2; Gatto; Truccolo ne;  Traini 5; Pinton 3; Chiti 2.  All.: Lardo.

Arbitri: Terranova, Saraceni, Nuara.

Spettatori: 1707