Debutto agrodolce per il basket ciociaro nella Lega Adecco Gold. Il dolce è tutto per Veroli, la cui vittoria d’autorità a Biella è stata grossa iniezione di fiducia per una squadra-scommessa. L’amaro, invece, ce l’ha avuto la Fmc Ferentino, che ha perso subito l’imbattibilità casalinga di fronte ad una Manital Torino che s’è dimostrata immediatamente grande a dispetto di un precampionato al ribasso. Due destini opposti, quando viceversa si attendeva più il contrario dal doppio confronto ciociaro-piemontese in cui Veroli e Ferentino erano impegnate.

SORRISO VEROLI. In Piemonte i giallorossi di Ramondino (bel modo di esordire da capoallenatore) sono stati più forte dell’immediata voglia di riscatto della neoretrocessa Angelico e pure dei 2635 spettatori del Biella Forum, che hanno fatto guadagnare alla squadra di Corbani il primato per numero di presenze nella prima giornata del torneo che è andato a sostituire la vecchia Legadue. Insomma, un bel banco di prova superato dai verolani, anche perché la gara è stata gestita, e reagita, da big: avanti anche in modo consistente per oltre tre quarti di gara (+14 di massimo scarto), poi nel momento più difficile della rimonta e sorpasso dei padroni di casa la reazione e la decisiva graffiata fino all’83-71 finale. Di nuovo è stata buona la distribuzione delle responsabilità in attacco, stavolta Veroli ha pescato dal cilindro la prova sorprendente di Andrea Casella, versione bum bum con il 6/8 nel tiro da tre, per 22 punti totali che rappresentano il record carriera per lui che era andato soltanto altre due volte in doppia cifra in Legadue. Decisivi per il risultato si sono rivelati nel finale il microonde Blizzard (14 punti in 19’), Tomassini e il sempre più convincente Samuels, che ha esordito subito con una doppia doppia (17+11 rimbalzi) che potrebbe diventare costante del suo torneo, mentre l’altro USA Sanders conferma di andare meglio da penetratore piuttosto che da tiratore (0/5 dai 6.75). Di squadra, i numeri vincenti di Veroli sono stati quattro: gli appena 71 punti subiti in trasferta, il quasi 58% dal campo in attacco, il 10/21 dall’arco e oltre la metà dei canestri assistiti (16 assist su 30 canestri), quest’ultimo sintomo di buon gioco corale. Veroli avrà anche approfittato della gioventù dell’avversaria, tra le più verdi del torneo come età media, ma la sensazione è che col passare del tempo vincere a Biella diventerà difficile e questi 2 punti incamerati all’esordio potranno avere un peso specifico ancora maggiore nel prosieguo stagionale. Unica nota negativa della domenica biellese la maglia da gioco, per la prima volta da anni senza nessuno sponsor stampato sopra, segnale plastico della non facile situazione economica con la quale il club verolano deve convivere da tempo.

Ferentino-Torino, il colpo d'occhio del PonteGrande

Ferentino-Torino, il colpo d’occhio del PonteGrande

LACRIME AMARANTO. Ferentino subisce un piccolo ridimensionamento dall’immediato big match che il calendario le proponeva. Con Torino era scontro diretto tra squadre che aspirano alla fascia altissima della Lega Adecco Gold, sebbene i piemontesi arrivavano in emergenza al Ponte Grande, senza Steele, Wojciechowski e un Mancinelli appena rientrato in gruppo dopo l’infortunio. Ma proprio la tremenda accoppiata tra il capitano della nazionale e Valerio Amoroso si è rivelata subito illegale per la categoria, 44 punti+19 rimbalzi per abusare l’area colorata dei padroni di casa, che proprio sottocanestro potevano avere il tallone d’Achille per l’assenza preventivata di Mosley, il mancato inserimento a regime del neoarrivato Mortellaro e una struttura di squadra che prevede come “4” una ex ala piccola come Pierich. Per tutta la prima metà gara Ferentino aveva sfruttato al meglio la superiorità tra gli esterni, issandosi su un Rodney Green da 15 punti all’intervallo lungo, ma poi Amoroso e Mancinelli, ben spalleggiati più esternamente da Evangelisti, hanno macinato con il loro proverbiale post basso e la squadra di casa ha dovuto alzare una bandiera bianca forse inaspettata, non per il valore assoluto di Torino ma per come l’avversaria si era presentata in Ciociaria. Da dove se ne ritorna al Nord lanciando un messaggio fortissimo alle concorrenti: per la promozione è forse la matricola terribile la vera candidata numero uno, due giocatori del talento abbinato all’esperienza ai massimi livelli del gioco come Amoroso e Mancinelli non ce l’ha nessuno in Gold e in panchina Pillastrini è altra garanzia di successo.

PROSSIMO TURNO. Ora, per Veroli e Ferentino lo scambio dei ruoli può addirittura ampliarsi. La prima ha certo un’avversaria difficile domenica, la Napoli degli ex Cavina e Brkic, ma la vittoria casalinga dei partenopei soltanto al fotofinish contro Forlì – alla vigilia annunciata cenerentola del campionato – fa capire come i campani siano ancora abbastanza lontani dalla quadratura, per cui un altro successo verolano è meno impensabile di qualche giorno fa, soprattutto se Marco Rossi e compagni sapranno non sentirsi già realizzati dalla vittoria dell’esordio, visto che il ritorno coi piedi per terra è sempre in agguato in casi del genere. Ferentino, viceversa, va nella tana del lupo, Barcellona Pozzo di Gotto, l’altra che insieme a Verona dovrebbe contendere più delle altre a Torino la gioia della Serie A. Gli amaranto devono trovare un escamotage per sopperire all’attuale carenza sotto le plance, ma Barcellona non è l’avversaria migliore con cui trovarlo potendo i siciliani contare su uno dei front office più consistenti del panorama, composto com’è da Toppo, Fantoni e Demian Filloy. D’altro canto, il “rischio” di ritrovarsi la cugina Veroli avanti di 4 punti dopo appena due giornate vale qualche magia da parte di Gramenzi contro la squadra che ha portato lui in Legadue.