Nella sede di Adecco,  la lega di Claudio Coldebella e Graziella Bragaglio si è presentata ai media. “Diamo un segnale di speranza all’intero movimento, in una fase di estrema difficoltà”

MILANO – Contornata dal classico e  torrido caldo meneghino di fine luglio, la Lega Nazionale Pallacanestro si è presentata questa mattina nella sede milanese della multinazionale Adecco, storicamente vicina al basket, dalle parti di via Palmanova. Molti i vip baskettari presenti, da Antonello Riva a Flavio Tranquillo, da Luca Chiabotti a coach Fabio Corbani, reduce dal successo della Nazionale maschile Under 20.

Adecco ha ribadito a sua vicinanza allo sport: 2000  dipendenti in Italia, età media poco sopra i 30 anni, una filosofia aziendale che attinge molto da quella  cestistica (c’ è  persino un piccolo playground, in sede…).

LNP unisce quattro campionati (Leagdue Gold e Silver e le Divisioni Nazionali A, B e C) e circa 180 squadre, da nord a sud. La nuova LNP nasce con un approccio dinamico e volitivo, per tracciare il percorso appena iniziato e la strada da fare.

Coldebella, Bragaglio e Tajana

Coldebella, Bragaglio e Tajana – Foto Savino Paolella 2013

Graziella Bragaglio, presidente della LNP, si è detta “soddisfatta ed onorata per l’ospitalità di Adecco. Siamo nati pochi mesi fa, oggi presentiamo il lavoro avviato e gli obiettivi che ci siamo prefissi. Abbiamo lavorato molto e comunicato poco, del resto avevamo poco tempo per conciliare il mondo del professionismo e quello del dilettantismo. Le esigenze di società nate professioniste, che divengono dilettanti, sono ovviamente complesse. Un passaggio non facile: abbiamo messo a contatto realtà diverse, cercando qualcosa di innovativo. Nei confronti della Federazione vogliamo collaborare, del resto sono loro a gestire i campionati e le attività. Noi gestiremo i servizi alle società, cercando di dare linfa alle società e assumendo autorevolezza. Chi investe nello sport non va spremuto, va aiutato. Come tutti sanno la nuova Lega è temporanea, perché il 30 settembre ci saranno delle elezioni.

Quindi la  prima parte del percorso è tracciata, poi  ci sarà l’assemblea elettiva. Abbiamo immaginato un cammino lungo 4 anni. Accanto a me c’è il dottor Marco Tajana, che è vicepresidente e si occuperà degli altri campionati minori.

Claudio Coldebella è il  nostro direttore generale, che coordinerà tutto il lavoro, i rapporti commerciali e le promozioni. Tocchiamo città grandi e città piccole, nord e sud: il valore aggiunto è essere in tanti, l’essere uniti. Abbiamo chiuso la collaborazione con Pino Gonella, che è stata una risorsa determinante per molti anni. Grazie a tutti voi”.

E’ quindi intervenuto Claudio Coldebella, che ha ringraziato per la grande opportunità concessa. Si apre per me una nuova sfida, la palla è nelle mie mani, ma chi mi conosce sa che prediligo il gioco di squadra. In Italia ci sono i migliori dirigenti sportivi di basket di tutta Europa. I general manager italiani sono molto abili nel scegliere i giocatori, ma adesso i proprietari devono essere maggiormente coinvolti. Vogliamo essere una Lega che dà opportunità, anche perché ogni anno c’è qualcuno che getta la spugna e abbandona. Dovrò quindi girare tutta Italia, incontrando le squadre (che sono 180), dalla Sicilia alla Lombardia. Ci sono città storiche in fase di rientro nella pallanestro.  Ci sono squadre che fanno 3500 spettatori nelle gare di playoff, poi squadre come Torino che si riaffacciano nel basker che conta. Lo sforzo richiesto è quello di capire che attraversiamo un momento di forte cambiamento.

Dobbiamo crescere e guardare al futuro. Io sono partito stamani da Castelfranco Veneto alle 6.30 di stamani. I problemi sul campo sono parecchi: ci sono questioni aperte dall’associazione giocatori, dagli allenatori e dai procuratori. Il  momento tuttavia è quello di unire le forze, di collaborare. Abbiamo vinto l’Europeo Under 20, dove più della metà dei giocatori provengono da questo campionato. E’ inoltre bello vedere la Fortitudo , Trieste, Reggio Calabria, Rimini, Napoli, Brescia, Firenze e Bari. Un patrimonio nelle nostre mani, con l’obiettivo di estrarre il meglio. Abbiamo Casale Monferrato, ed è una bellissima cosa. Di fronte a noi c’è una grande sfida. Grazie a tutti”.

Claudio Coldebella

Claudio Coldebella – Foto Savino Paolella 2013

Marco Tajana, vicepresidente e proprietario della squadra di Legnano (in provincia di Milano), ha detto di rappresentare “una parte numericamente importante, ossia le squadre della vecchia serie B1. Io amo il basket, ma purtroppo vedo che siamo in un momento di grande difficoltà. Troppe regole hanno affossato il movimento. La nuova lega ci dà l’opportunità di ripartire e di creare qualcosa di positivo. Deve dare una ventata nuova al mondo del basket, ed è per questo che l’abbiamo colta. Noi dovremmo avere la capacità di rappresentare e difendere interessi tra loro molto diversi. Un compito stimolante, ma c’è entusiasmo ed una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale. Avremo un Consiglio che esprima la presenza di proprietari accanto ad un manager che devono essere gli elementi operativi. La governance dovrà essere perciò differente rispetto al passato. Abbiamo avuto una moria di società preoccupante: dovremo essere bravi ad aiutare le società a resistere, dando loro strumenti adeguati. Mi piacerebbe che questa Lega diventasse un movimento non più subalterno alla Fip, perché il sistema che vige oggi non lo ritengo giusto. La Fip dovrebbe essere garante, mentre la Lega dovrebbe gestire i campionati e definire le regole del gioco.  Anche se non  siamo professionisti, ma dobbiamo essere professionali nel modo di lavorare”.

Chiediamo a Claudio Coldebella se la LNP possa essere o meno la vetrina per i nostri migliori prospetti giovani, un luogo di crescita che non soffochi i talenti. Il neo direttore generale non si sottrae: “Un giovane non deve giocare per forza, ci dev’essere competizione. Devo giocare in base ai meriti acquisiti, perché quando un giocatore deve essere forzosamente in campo si commette un errore. Ognuno deve trovare il giusto spazio, a livello tecnico ed agonistico. Starà ai nostri allenatori, che sono molto bravi, tracciare la strada dei nostri giovani. I nostri campionati sono sempre stati e ancora  saranno la vetrina dei migliori prospetti. Meno stranieri e più italiani? Per gli italiani ritengo che lo spazio ci sia; i giocatori stranieri possono essere d’aiuto anche ai nostri prospetti. Non vedo la presenza di giocatori stranieri in modo così negativo”.