Jonathan M. Gibson: (26.6 p., 28.3 di valut. 8.3 fal. sub.) Brindisi vola in finale, ancora una volta grazie ai canestri del play/guardia della California, autore di tre prestazioni sontuose, la più scadente tanto per far capire il suo contributo è stata gara 1: 23 punti e 25 di valutazione in soli 27′. In gara 3, sul parquet del Barcellona Pozzo di Gotto, l’americano di Brindisi non si è arreso neppure dopo un’ombrellata ricevuta da un tifoso avversario e per giunta ha chiuso la contesa con una schiacciata, zittendo di conseguenza il pubblico “nemico”. Nella medesima gara, il numero 22 ha tirato con il 75% sia da due che da tre, mostrando in queste prime 7 gare giocate con i bianco azzurri una mano molto educata. Nella serie appena conclusasi ha tirato 31/32 dalla linea della carità. Bene anche a rimbalzo (4.0) e negli assist (3.0). Da rivedere nelle palle perse, troppe (6.3)

Dwight Hardy: (26.4 p., 26 di valut., 5.2 fal.sub.) in una serie emozionante ed infinita, la guardia di Pistoia riesce a mentenere alto il livello del suo gioco, risultando per lunghi tratti indomabile e vincendo così la sfida con Lester Marigney. In gara 5 Dwight realizza 17 punti, su 23 totali nel terzo periodo, rompendo così l’equilibrio dei primi 20′ e risultando determinante per il successo finale. Che questa con Scafati era la sua serie, lo si era intravisto da gara 1, quando seppur perdendo, l’esterno di Pistoia aveva realizzato 33 punti. Nelle cinque partite disputate: 53.1% da due e 56.2% dal perimetro.

Bobby Jones: (15.8 p., 8.0 fal. sub., 19.4 di valut.) seppur al di sotto delle recenti prestazioni fornite, l’ala di Pistoia resta comunque un elemento imprescendibile per la squadra toscana. In gara 3, sono i suoi canestri a firmare il blitz esterno, anche se, con una serie di 4 tiri liberi consecutivi sbagliati, ha rischiato di compromettere il tutto. Sia in gara 4 che in gara 5 cala per l’apporto offensivo, solo 22 punti in totale, ma si fa valere per il contributo offerto sia sotto le plance (7.0 di media) che in difesa. Al tiro chiude con il 50.9% complessivo dal campo.

Matteo Da Ros: (15.6 p., 5.0 rimb., 17.3 di valut.) è l’ultimo ad arrendersi nelle fila di Barcellona. Chiude gara 3 con 15 punti e 22 di valutazione, frutto anche di 3 recuperi e 5 rimbalzi, 3 dei quali offensivi. Classe ’89, chiude la sua lunga stagione con 8.8 punti segnati, 4.0 rimbalzi catturati e 9.6 di valutazione, in 22.1′.

James Thomas: (12.4 p., 12.0 rimb., 23 di valut.) in gara 1 sul parquet di Pistoia si traveste da extraterrestre, totalizzando 44 punti di valutazione e con 24 rimbalzi, equamente divisi tra attacco e difesa e 24 punti realizzati, domina sotto le plance. Dopo l’exploit dell’esordio, il centrone americano ha un brusco calo che, casualmente o no, coincide con le due sconfitte in fila di Scafati. In gara 4 piazza l’ennesima doppia doppia della stagione (12+10) e Scafati vince. Nella serata decisiva ruggisce come sempre (22 di valutazione), ma questa volta la sua prova non pende sul risultato finale. Stagione da dominatore assoluto, con medie (13.2 punti e 11.8 rimbalzi) che gli meriterebbero una chiamata da un club di A1.

All. Piero Bucchi: Il  3-0 su Barcellona parla da solo. Brindisi è la squadra da battere, Pistoia è avvisata. L’aggiunta di Gibson poi, ha portato punti pesanti, quanto indispensabili. Brindisi e Bucchi sono decisi a riprendersi la massima serie dopo un solo anno di purgatorio.