Recanati – Legnano passa al pala Cingolani, appaiando Jesi in classifica, scavando un solco definitivo tra ultima (Matera) e penultima (Recanati), riaprendo decisamente i giochi per la salvezza diretta, interrompendo una serie di nove sconfitte consecutive.

Recanati sprofonda pericolosamente verso l’ultima posizione della classifica, per la concomitante vittoria di Matera contro Trieste, che rende ancor più drammatica la partita di domenica 21 quando la squadra di Sacco, sarà di scena proprio sul campo dei lucani.

Forse la paura di perdere ha giocato un brutto scherzo a Recanati, sta di fatto che i gialloblu sono apparsi in difficoltà già nel primo periodo, che hanno affrontato con scarsa energia difensiva, peggio ancora nel secondo quarto, chiuso dagli ospiti sul +16.

Solita Recanati: parte male, impiega troppo tempo per compattarsi, sprecando energie inutili, arrivando in riserva a giocarsi il finale.

Sì, perché se è vero che ha portato Legnano a giocarsela punto a punto nel finale, se è vero che gli arbitri hanno probabilmente sbagliato qualcosa, in almeno due occasioni, ci viene spontaneo dire che doveva andare diversamente.

Legnano ha dato una bella dimostrazione di concretezza: buona difesa, lasciando poco spazio a Lawson vicino a canestro, costringendo Recanati a un gioco per lo più perimetrale, grande compattezza di un gruppo che, almeno per una sera, ha fatto dimenticare la perdurante assenza di un giocatore importante come Frassineti, che si è tradotta in un gioco fatto di scelte giuste a zero forzature.

Mentre per Legnano si aprono nuove frontiere, ora può ambire alla salvezza diretta, a Recanati resta poco tempo per dare una sterzata: ora o mai più.

Maiocco (foto G.Esposto)

Maiocco (foto G.Esposto)

Starting five

Recanati: Pierini, Traini, Maspero, Lawson, Sollazzo

Legnano: Maiocco, Palermo, Pacher, Raivio, Laudoni

 

Palla avvelenata

La storia si ripete ancora: Recanati parte male, spreca forze ed energie per rimontare, poi, a pochi metri dallo striscione del traguardo, crolla.

Ma la cosa più preoccupante è stato quell’1/9 nel tiro da tre nel secondo quarto, frutto di iniziative individuali.

Al riposo la partita era già quasi finita.

Lawson (foto G.Esposto)

Lawson (foto G.Esposto)

Se la matematica non è un’opinione

Ben trentasette tiri da tre tentati, con dieci soli centri, con il 27%, contro una squadra che dall’arco ha tirato con il 40%, è il primo dato statistico interessante, che spiega in parte la debacle dei padroni di casa, ancor più pesante l’1/17 maturato al riposo, sempre nel tiro da tre. Il 6% di percentuale non è così grave, come è grave, al contrario, la percezione di una squadra che, in quei momenti, si è basata sull’improvvisazione e su giocate individuali.

Coach to coach (ipse dixit)

Ferrari: “Sono molto contento, perché per noi contava solo vincere, visto che la classifica ci obbliga a fare questo, poi credo che a tratti abbiamo giocato molto bene. Siamo stati bravi a contenere il loro ritorno, quando ci hanno sepolto sotto una serie di canestri da tre punti. Il finale concitato ha favorito noi per delle coincidenze, un errore in più o in meno, un’infrazione di passi. Usando una espressione impropria, credo che ai punti avremmo meritato di vincere noi. Il nostro più grande merito è stato venire a giocare una partita importante con grande determinazione e concentrazione.”

Sacco: “Nel primo tempo abbiamo giocato senza energia, come se facessimo una scampagnata, nel secondo tempo abbiamo giocato, facendo tutte le cose che avevamo preparato in settimana. Siamo in serie A, non ci possiamo permettere di giocare mezza partita, di giocarne metà quasi passeggiando, sputando poi sangue nell’altra metà. E’ una cosa che sta capitando praticamente dall’inizio. Ora la priorità sarà trovare continuità di gioco e atteggiamento per tutti i quaranta minuti, riuscire a stare in campo per tutto l’arco della partita e quello che ci sarà nel finale della stagione, dipenderà da questo. Sono arrabbiato perché nei secondi venti minuti abbiamo difeso bene, poi, nel finale, abbiamo subito tre-quattro canestri sciocchi, per mancata comunicazione fra un giocatore e l’altro.“

 

UBR RECANATI-LEGNANO 74-76

13-18; 13-24; 24-10; 24-24

Arbitri: Calbucci, Di Toro, Longobucco