Jesi – L’Aurora parte decisamente bene inaugurando il 2016 con una gran bella vittoria contro la Tezenis Verona, che, in vantaggio per gran parte del match, oltre 32’, non riesce a piazzare il colpo del ko, pagando anzi il ritorno dei padroni di casa, che, a partire dal 68-68 (4’33”) ottenuto con un canestro di Battisti, hanno trovato la zampata vincente, anzi, le zampate vincenti di Marco Santiangeli che, sottotono per parte del match, ha messo nel canestro veronese gli ultimi 7 punti della sua squadra.

Con grande signorilità, come suo costume, Crespi non si è lamentato delle due assenza pesanti di Rice e Da Ros, quest’ultimo inutilizzato in panchina: avrebbe potuto farlo più che legittimamente, al contrario ha sottolineato che quando la sua squadra è scesa in campo sapeva già di dover giocare senza di loro, semmai ha recriminato, per il fatto che la Tezenis, pur se in emergenza, aveva costruito buoni vantaggi, con grande spirito di abnegazione da parte dei giocatori utilizzati, che però non hanno saputo imprimere la zampata vincente.

In questo senso una specie di assist glielo ha fornito Lasi, ammettendo con la massima onestà che certo, se Verona avesse avuto due giocatori in più per le rotazioni, non due giocatori qualsiasi aggiungiamo noi, forse per la sua squadra sarebbe stato difficile reggere fino alla fine e ribaltare le sorti del match proprio nel finale.

Eppure Verona è entrata in campo con la massima concentrazione, chiarendo subito le sue intenzioni: già 26 punti segnati nel primo quarto con un promettente 88% nel tiro da 2 e già 12 rimbalzi conquistati. Insomma, per l’Aurora sembrava già notte fonda. Poi qualcosa è mutato, Jesi è riuscita a cambiare il proprio atteggiamento difensivo, prendendo molto meglio le misure soprattutto su Boscagin, che aveva chiuso il primo quarto già in doppia cifra.

Santiangeli e Boscagin (foto G.Esposto)

Santiangeli e Boscagin (foto G.Esposto)

Ma c’è un fatto nuovo e stavolta riguarda non più le rotazioni di Verona, ma quelle di Jesi: per la prima volta in questo campionato, l’Aurora ha avuto più punti dalla propria panchina, di quanti non ne abbia avuti l’avversaria di turno, 17 contro 11. L’emblema di questo cambiamento, Lasi si augura che sia definitivo, è Battisti, l’esempio del giocatore che vuole lottare su ogni pallone, che vuole dare il massimo in ogni partita. Se poi riesce anche a trovare la strada del canestro come stasera e con lui gli altri “panchinari” Janelidze e Picarelli, ci può scappare anche la sorpresa contro una squadra sulla carta superiore.

In questa fase di campionato pesa molto più la vittoria dell’Aurora che la sconfitta di Verona, che a parte le distrazioni finali, sulle quali Crespi si farà sicuramente sentire e lavorerà sodo, non compromette assolutamente la sua stagione, con questa sconfitta all’Ubi Bpa Sport Center. Sarà anzi fondamentale arrivare al top all’appuntamento con i play-off. E’ invece importante per Jesi che non può assolutamente pensare che alla salvezza, alla quale può arrivare solo con questa mentalità e soprattutto con i punti, piuttosto che gli applausi.

E così, a proposito di applausi, ci preme e ci fa piacere sottolineare gli applausi dei tifosi veronesi scesi a Jesi, alla propria squadra, anche dopo la sconfitta e anche alla squadra di casa: non accadeva da tempo!

 

Starting five

Jesi: Greene, Hunter, Paci, Santiangeli, Gueye

Verona: Saccaggi, Ricci, Boscagin, Cortese, Chikoko.

 

Palla avvelenata

Forse a molti è sfuggito, ma non è stato un bello spettacolo vedere Rice, che voleva seguire la partita a bordo campo, comunque abbastanza distante dal rettangolo gioco, cacciato dagli arbitri. Va bene, il regolamento è regolamento, ma con un po’ di buonsenso ed elasticità, forse si poteva fare a meno di costringere il giocatore a trascinarsi lentamente fuori dal campo con le stampelle.

Che poi, magari ci si aspetta la stessa fiscalità nell’arbitraggio vero e proprio, ma non sempre, purtroppo è così.

Rice, infortunato (foto G.Esposto)

Rice, infortunato (foto G.Esposto)

Se la matematica non è un’opinione

Statistiche alla mano colpisce soprattutto un dato, i 41 rimbalzi di Verona, contro i 28 di Jesi: eppure alla squadra di Crespi non sono bastati i 17 rimbalzi offensivi, vale a dire altrettanti extra possessi, che hanno fatturato solamente 13 punti.

Così alla fine, Verona ha tirato più volte di Jesi, ma Jesi ha tirato meglio, soprattutto nei minuti finali. Tutto qui.

Coach to coach (ipse dixit)

Crespi: “Complimenti a Jesi, che ha fatto una partita sicuramente positiva, dopo il nostro buon inizio, mentre, per quanto riguarda la nostra prestazione, credo che nei palloni finali, in difesa, non abbiamo avuto la determinazione individuale, per fermare i loro attaccanti. Secondo me Santiangeli ha fatto i cinque punti decisivi per vincere la partita. Insomma nel finale ci sono state delle giocate non vincenti, tutto qui.”

Lasi: “Avevo chiesto ai ragazzi di essere artefici del loro futuro, in questo nuovo anno e penso che stasera lo sono stati, perché in un inizio in cui abbiamo provato anche la zona, ma loro hanno dimostrato di essere preparati ed hanno chiuso a 26 punti. Nonostante questo non ci siamo persi, ma abbiamo cominciato a difendere meglio, riprendendo il piglio giusto. Era una partita difficilissima, desideravamo giocarcela punto a punto; certo, ci hanno sovrastato a rimbalzo, ma abbiamo difeso forte, concedendo loro praticamente solo quello che si sono guadagnati. Bravi tutti, non c’è tato un giocatore che non abbia contribuito a questa vittoria”

Greene, come sempre decisivo per Jesi (foto G.Esposto)

Greene, come sempre decisivo per Jesi (foto G.Esposto)

AURORA JESI – TEZENIS VERONA 77-73

18-26; 24-13; 17-25; 18-9

Arbitri: Pepponi, Bongiorni, Maschio.