VEROLI – Rifondazione e oculatezza. Da oggi devono essere le parole d’ordine per la Società Basket Veroli. Dopo la fine ingloriosa, come tutta la stagione, dell’ultima versione della squadra giallorossa, sarà inevitabile un ripensamento di strategia. Anche dal punto di vista economico, per capire se è ancora il caso di spendere troppi soldi per l’ingaggio di giocatori che spesso non rispecchiano la loro quotazione, come ha dimostrato bene il recente roster della Prima. Si può andare in Serie A anche con costi più bassi, basta una programmazione pluriennale avveduta, che riguardi anche il contorno.

 
Decisiva, in questo senso, sarà la scelta del nuovo coach, dopo l’addio con polemiche di Nando Gentile. I primissimi rumors ripresentano il nome di Stefano Pillastrini, il 51enne allenatore ferrarese ex Montegranaro che già qualche mese fa era comparso tra i candidati alla panchina verolana dopo l’esonero di Cavina. Pillastrini sarebbe una scelta di alto profilo, solo che pure il suo ingaggio dovrebbe esserlo e probabilmente esigerà anche una squadra di vertice, cosa che Zeppieri forse non ha più voglia di assicurare a “cuor leggero”, dopo l’allarme lanciato nuovamente ieri per l’assenza sempre più consistente di sponsor e istituzioni che lo affiancano, peraltro in un territorio che più di altri soffre la famigerata crisi con tanta gente disoccupata e cassintegrata.

Sul lato giocatori ci si avvia verso il repulisti, anche se per qualsiasi decisione bisognerà ovviamente aspettare il nuovo allenatore. Il club ha opzioni per continuare anche la prossima stagione con Elder, Rullo, Cortese e Colussi, in più ci sarà il rientro dal prestito del giovane Iannone, attualmente impegnato nella finale-playoff della DNA con la sua Chieti. Dei quattro di quest’anno forse il solo Elder meriterebbe la riconferma, sebbene abbia bucato tre gare su quattro nei playoff con Pistoia, mentre Rullo, Cortese e Colussi non hanno convinto. Si potrebbe fare un’eccezione per Rullo, ma solo a patto che il suo enorme talento venga supportato da una determinazione che al momento non gli appartiene proprio. Discorso a parte merita Jarrius Jackson, al quale varrebbe la pena di proporre il terzo anno di contratto a Veroli visto che a breve dovrebbe prendere il passaporto italiano, che lo renderebbe un autentico lusso per la Legadue. Anzi, sorprenderebbe se nel corso della stagione appena passata il club verolano non gli avesse già proposto un prolungamento del rapporto.

Dopo 4 anni finirà invece la storia con Ivan Gatto, storia fatta di grandi successi come le tre vittorie della Coppa Italia e le tre “finali-promozione” giocate, ma storia rovinata dall’ultima annata. L’ex capitano ha lasciato disputando dei playoff dignitosi, ma questa resterà la stagione della sua messa fuori rosa e dei rapporti non idilliaci un po’ con tutti. Se la stagione è andata male una discreta parte di responsabilità va data anche al mancato apporto, non solo per colpa loro, di due giocatori che dovevano essere dei pilastri come lui e Martin Colussi, con quest’ultimo che resterà nella storia dell’SB Veroli come il peggior affare per rapporto rendimento-prezzo: in base a calcoli approssimativi, ogni suo singolo punto realizzato quest’anno in campionato è costato qualcosa come 1500 euro… Sui possibili perché di una stagione così deludente dei due, e dei rapporti che hanno avuto con lui, abbiamo chiesto una risposta dall’ormai ex coach Gentile: “Io ho fatto delle scelte, soprattutto con Colussi. La gente non vede gli allenamenti, io non giudico solo il nome del giocatore ma quello che ci può dare, sia tecnicamente che per cosa uno ha dentro. Su Gatto, non posso dirvi le chiacchierate che ho fatto con Ivan, ma se vuole parlarvene lui vi dirà il suo stato mentale di quel periodo quando fu messo fuori squadra. E’ stato reintegrato, ha fatto dei buoni playoff, ho visto una persona rigenerata all’interno, cosa che prima non c’era evidentemente”.

DIESSE. Questa stagione ha dimostrato chiaramente che il club non può più fare a meno di un direttore sportivo. Il gm Bartocci, sempre che resti, non ce la fa a ricoprire il doppio ruolo e lo ha ammesso lui stesso tempo fa. E’ necessaria una figura importante che faccia da raccordo tra la squadra e la società in modo costante. La soluzione più automatica a cui viene da pensare è il ritorno di Antonello Riva, che non ha mancato una presenza al palasport di Frosinone nelle ultime gare ed è sempre rimasto legato all’ambiente nei due anni di lontananza, vissuti con scarse soddisfazioni tra Caserta e Roma. A lui si legano i ricordi più belli di Veroli in Legadue, il ritorno sarebbe una scelta anche sentimentale. Ma pure l’ex Nembo Kid, inevitabilmente, dovrà essere disposto ad abbassare di molto le pretese rispetto alla sua precedente esperienza in giallorosso.
       

Paolo De Persis