Nando Gentile, coach Prima Veroli

VEROLI – Sospiro di sollievo per davvero. Per il momento è bastata una semplice vittoria casalinga per allontanare la paura in casa Prima. Dall’ultimissimo posto della classifica si è passati al quartultimo, quello che viene assicurato dai 12 punti, quota che condivide con Imola e Forlì, facendosi precedere dalla prima (vincitrice dell’andata a Frosinone) ma stando avanti alla seconda (battuta all’andata sempre a Frosinone). Ora l’ultima piazza è 2 lunghezze dietro, in virtù anche del -27 subito da Sant’Antimo a Scafati e del turno di riposo cui era costretta Bologna.

 
Con Piacenza, costretta al quarto ko consecutivo, si è assistito ad una prova solida di Giovacchini e compagni, tanto da tornare a rendere calorosa la partecipazione del pubblico, cui è piaciuto vedere finalmente una vittoria senza patemi. E tanto da far credere allo stesso Nando Gentile che forse qualcosa è cambiato dopo tante delusioni: “Finalmente il lavoro inizia a pagare, nel senso che se la squadra esegue le cose che proviamo in allenamento poi escono fuori buone azioni, come visto contro Piacenza. Non mi riferisco soltanto ai punti realizzati da Jackson e Brkic (autori di 51 degli 85 punti della Prima, ndc), devo dire che tutti, quando sono entrati, hanno dato un contributo importante per la vittoria”. Il coach verolano ha così salvato la sua panchina: “Io lavoro e continuerò a lavorare come ho sempre fatto finora, le decisioni spettano chiaramente alla società. Io parlo con Bartocci tutti i giorni, so che nella settimana scorsa s’era radunato questo Cda, ma non prendo parte a queste cose societarie, io penso ad allenare la squadra e a vincere le partite”. Il nome di Stefano Pillastrini come suo sostituto era risuonato forte prima del match con gli emiliani, una situazione che l’allenatore verolano dice di aver vissuto “normalmente, è la vita dell’allenatore, è un tipo di stress normale. Se la società non ritiene che faccio bene può prendere le sue decisioni. Personalmente ritengo esagerato che essere un buono o un cattivo allenatore dipenda da un risultato, ma capisco che è così, viviamo in base ai risultati”.
 
A salvargli il posto è stata anche la resurrezione di Jarrius Jackson, giocatore che Gentile pareva aver scaricato dopo le ultime prestazioni deludenti: “Non c’è mai stato il pensiero, né dalla società né personalmente, di cedere Jackson a Cremona, queste sono voci che vengono soltanto da Cremona – precisa – E’ un giocatore su cui ho puntato molto, sia a livello difensivo che offensivo, e con Piacenza lo ha dimostrato. Mi fa piacere per il ragazzo perché è una persona squisita, gli abbiamo dato fiducia col minutaggio e ha fatto vedere la sua classe, quella classe che aveva fatto vedere l’anno scorso a Veroli ed è proprio per questo che non abbiamo avuto intenzione di cederlo. Lo vedevo sconfortato, i grandi realizzatori hanno bisogno di fiducia e quando la prendono è poi difficile fermarli”.
 
Se Jackson è stato recuperato, la strada per riuscirci con Ivan Gatto ancora non si intravede. Alla prima partita dopo il reintegro, Gentile gli ha dato appena 5 minuti sul parquet, quelli del primo e unico ingresso a lui concesso: “Io devo pensare a vincere la partita e faccio giocare i giocatori che in quel momento possono dare qualcosa alla squadra. In quel momento ho messo Ivan perché pensavo che potesse dare qualcosa. Dopo, gli altri che sono entrati al posto suo hanno fatto bene”, è la spiegazione di Gentile. Che alla domanda se l’ex capitano potrà tornare a sentirsi parte integrante al 100% della squadra risponde così: “Dipende da lui, è un giocatore di 33 anni, esperto. Se lui in allenamento mi dimostra attaccamento alla squadra, voglia di mettersi in mostra, perché non farlo giocare? Io non ho problemi con nessuno, l’ho sempre detto”.
 
Dunque, Veroli ha allontanato la paura. Ma solo per qualche giorno. Domenica si va in trasferta a rinverdire l’antica rivalità ciociaro-salentina con Brindisi, terza forza del torneo appena battuta nello scontro al vertice di Pistoia (85-79). La domenica successiva, nel primo anticipo di mezzogiorno per la squadra verolana, arriverà a Frosinone la capolista Reggio Emilia. Due sfide al gotha del campionato che fungono da prova del nove. Se verranno fallite gli incubi legati alla retrocessione torneranno d’attualità: “E’ meglio che ora abbiamo due partite di questo tipo, tanto quando giochiamo con le ultime perdiamo… – dice Gentile – Brindisi non è un campo facile, la loro squadra è costruita per vincere. Ma questo è un campionato strano, tutto può succedere”.
         
Paolo De Persis
La Provincia