presentazione_calvani“Sala Giardino” dell’Hotel Royal Continental di Napoli, era lì che nel Gennaio 2013 fu presentato un nuovo progetto di rinascita del basket partenopeo, targato questa volta Maurizio Balbi. In quella occasione, quello che sarebbe poi stato il futuro presidente dell’Azzurro Napoli basket parlò di una lucida follia, paradossalmente però, dopo anni tribolati e di esperimenti mal riusciti, è stato proprio da una follia che la piazza napoletana ha potuto riacquistare finalmente un po’ stabilità, ed è riuscita finalmente a rivedere un intero campionato portato avanti fino alla fine. Ancora più eccezionale, visto l’andazzo dell’ultimo periodo, ritrovarsi non più a sognare ma a programmare una prossima stagione fin dai primi mesi estivi, con una programmazione che non sembra per nulla campata in aria. E dopo quello che è stato senza dubbio l’anno zero, l’anno di lancio del progetto si riparte oggi proprio dalla stessa sala dove ci si incontrò quella prima volta nel freddo Gennaio 2013, per un ritorno al passato ma con proiezioni sul futuro. Un anno e mezzo fa a quel tavolo sedeva, oltre al già citato Balbi, anche Dario Boldoni che è stato l’altro “starter” del progetto Napoli e che fin dall’inizio ha rivestito un ruolo importantissimo soprattutto sotto l’aspetto impiantistico. E a tal proposito proprio l’ingegnere a fare il punto della situazione comunicando che  per la prima volta dal 1960 si avvierà concretamente un percorso a norma di legge sugli impianti sportivi, con la società che ha presentato il proprio studio di fattibilità e ora attende ovviamente i risultati di questa gara. Ciò che ha voluto lasciar fare intendere, anche piuttosto chiaramente, Boldoni è che la società sta crescendo e vuole puntare in alto, con palazzetto e programma tecnico pronti ad andare avanti a braccetto. Ovviamente sulla questione palazzetto è intervenuto anche il presidente che, pur riconoscendo ancora le tante difficoltà e alcune lacune della struttura, ha fatto capire che la casa principale del Napoli Basket vuole restare il Palabarbuto, con il Palacasoria che però potrebbe diventare però il centro per la crescita del settore giovanile.

A differenza però di 18 mesi fa al tavolo, questa volta non erano seduti solo Balbi e Boldoni, ad esempio c’era anche Fabio Muro,  ossia l’amministratore delegato, più volte ringraziato dalla coppia sopracitata per l’aiuto economico e non solo arrivato da tutta la famiglia Muro che ha deciso di investire e affiancare Balbi in questa avventura, contribuendo a garantire stabilità economica. Lo stesso Muro, piuttosto emozionato al microfono, ha a sua volta ringraziato per l’appoggio e il sostegno Antonio Mirenghi, che è senza dubbio lo stratega principale, il braccio e la mente allo stesso tempo delle vicende amministrative e di mercato di questa società, grazie alla sua oramai lunga esperienza e presenza, anche nei formati meno fortunati della Napoli cestistica. Prima di passare a parlare di quella che era senza dubbio lo star di giornata, ossia Calvani, è proprio attraverso le parole del GM che siamo riusciti un po’ a ricostruire come sono andati avanti i contatti con l’ex coach di Barcellona. La stessa Barcellona che aveva “fregato” Calvani a Napoli già qualche mese, infatti la società partenopea aveva già cercato il coach romano in seguito alla separazione in corso da coach Cavina. Napoli però arrivò tardi e tra l’altro Balbi disse che Calvani non era in quel momento il coach giusto perchè, come poi spiegato, in quel momento ai partenopei serviva un altro tipo di guida tecnica per condurre a termine l’anno zero, e fu così che fu scelto coach Bianchi, che è stato ringraziato per il lavoro svolto ma non ricoprirà alcun ruolo nella società. Nel momento in cui Napoli si è consolidata e ha terminato l’anno zero ed è pronta per cercare di tornare altamente competitiva, allora si è potuto pensare seriamente a portare a casa un coach di una certa elevatura. Calvani è stata sempre la scelta numero 1 soprattutto proprio di Mirenghi che lo ha letteralmente blindato per almeno due anni, ma lo stesso GM ha ammesso che ci sono stati tanti allenatori che si sono anche auto candidati per la panchina di Napoli, tra cui anche il tanto chiacchierato Bechi, ipotesi che sarebbero state vagliate solo in caso di sfumatura dell’affare Calvani.

E arriviamo al tanto chiacchierato Calvani, e non ce ne vogliano le ultime guide tecniche viste a Napoli, ma già la sua figura trasmette professionalità ed estrema competenza. D’altronde come potrebbe essere diverso con un coach che ha una esperienza ventennale su panchine di tutte la categorie, che nella sua carriera ha vinto e che tra le tante altre cose ha finito di valorizzare un certo Datome. Ma prima di tutto un signore, una persona umile e riconoscente verso chi, come ha detto stesso lui, lo paga per allenare “10 ragazzini che corrono in mutande per il campo”, e disponibile anche verso la stampa ben cosciente che molto ovviamente passa anche per di qui. Un allenatore serio che ha dimostrato nel corso degli anni, di non guardare tanto alla categoria e al bilancio economico, e che ha ammesso lui per primo che grandi investimenti non è assolutamente sinonimo di grandi risultati. Per lui quello che conta è capire con che persone si ha a che fare e che tipo di lavoro si vuole intraprendere, lui è un grande agonista, uno che vuole vincere nonchè un grande programmatore. Ci ha tenuto a precisare che non vedremo mai più giocatori che non suderanno la maglia e che si limiteranno a fare il compitino, perchè il suo primo e principale obiettivo è quello di far capire al pubblico che in ogni partita si è fatto il massimo. Bastone e carota per il suo metodo, grande attenzione agli allenamenti (che a proposito saranno sempre aperti al pubblico, tranne in casi del tutto eccezionali) che possono durare di più o di meno in base alla voglia e alla intensità dei giocatori, ma anche grande rispetto della privacy degli atleti a patto che le vicende personali non intacchino il resto della squadra. Qualcuno in sala stampa ha anche azzardato un paragone con il tecnico fresco vincitore dell’anello NBA ossia Popovich, perchè i giocatori quando hanno a che fare con lui sanno che dovranno sudare le proverbiali sette camicie ma sanno anche che con lui ci si migliora tanto. Coach Calvani sa benissimo d’altronde che la serenità dello spogliatoio è alla base di ogni successo, ed è altrettanto consapevole che bisogna conquistare i giocatori con le motivazioni e con i contenuti. E il lavoro con i giocatori parte ancora prima con dei colloqui personali, che il tecnico ha ammesso di avere con ogni singolo giocatore ancora prima che quest’ultimo venga definitivamente acquistato dal club, in modo tale da testare subito la disponibilità ad aderire alla propria tipologia di gioco e di progetto, insomma per avvisare prima della propria filosofia di gioco. Elogi per la società definita da Calvani aperta e matura, in grado di comprendere i propri errori e di correggerli, e colpito anche dalla disponibilità di allargare lo staff. D’altronde il coach ha dichiarato che i progetti da lui sposati devono assolutamente ricalcare il modello di “società azienda”, che a fine anno deve portare dei risultati sotto tanti punti di vista. Non si è ovviamente però voluto sbilanciare sulla costruzione della squadra, pur ammettendo di avere diverse idee in testa che potrebbero evolversi in tanti modi. La sua priorità è senza dubbio il cospicuo pacchetto italiani, con una particolare attenzione anche agli under, con la speranza di portarne a casa uno anche in grado di poter reggere lo starting five. Sugli stranieri invece Calvani è stato abbastanza chiaro: soprattutto per quel che riguarda gli americani bisognerà aspettare gli ultimi giorni di mercato, quando magari le ambizioni di alcuni stranieri importanti si saranno abbassate e li si potrà convincere ad accettare un progetto da protagonisti anzichè una panchina altrove, ma quest’anno Napoli potrebbe optare di partire anche con un solo straniero e tenersi un bonus per la stagione.

Proviamo ad aggiungere quindi qualcosa noi per quel che riguarda come potrebbe essere Napoli l’anno prossimo. Della squadra dell’anno scorso sono attualmente ancora sotto contratto ufficialmente solo Allegretti e Malaventura. Il primo sta accelerando il recupero dall’infortunio e sarà pronto per l’inizio della preparazione, il secondo invece avrà domani un colloquio personale con il nuovo coach per discutere se sposare o meno definitivamente il nuovo corso. Per tutti gli altri elementi della passata stagione l’unico con il quale al momento si lavora ma si è ancora in trattativa, è Brkic il cui futuro si deciderà nei prossimi giorni. Continua inoltre a circolare sui vari media la voce che riguarda Spinelli, che coach Calvani conosce bene e di cui ha una grande stima, ampiamente ricambiata dal giocatore. Se dovesse arrivare l’esperto play campano, si era parlato di un’ipotesi di occupare uno spazio extra con una play/guardia americana, anche se questo dipenderà ovviamente, come giù detto, anche dalla scelta di spendere o meno subito entrambi i visti, considerando che a rigor di logica potrebbe tornare molto utile anche un lungo americano. Al momento manca il main sponsor ma, archiviata Expert, ci sono possibilità che possa essere Givova, che è già diventato sponsor tecnico. Infine il GM Mirenghi è già al lavoro anche per preparare la pre stagione, con il ritiro che sarà o ad Ariano Irpino o a Campobasso, e con la possibilità di fissare alcuni appuntamenti amichevoli in tornei già vagliati e giocati la scorsa estate.