Il nuovo coach Gennaro di Carlo

Venerdì mattina al PalaMangano c’e stata la presentazione ufficiale di  Gennaro Di Carlo, il nuovo coach della Givova Scafati.

Il nome circolava ormai da tempo negli ambienti ma come ha sottolineato “patron” Longobardi  < abbiamo aspettato Gennaro Di Carlo per un mese e mezzo, aspettando di capire l’evolversi della sua situazione con S.Antimo, sia per il grande rispetto per la famiglia Cesaro che per l’amicizia che ci lega alla società sportiva S.Antimo. Quando abbiamo capito che Di Carlo non sarebbe rimasto a S.Antimo, allora siamo andati decisi su di lui >.

Certamente non potevo mancare all’appuntamento.

C’è aria di festa quando arrivo, i tifosi hanno affrontato la canicola di metà giornata e sono già lì, davanti alla sala stampa.

Mi infiltro per ascoltare i loro commenti.

A Scafati, vivono di sport, hanno, come si dice,  il “palato fine” e oggi  tutti sono entusiasti della scelta fatta dalla società.

Tutti conoscono il nuovo coach che era già stato il secondo di Griccioli 2 anni fa, sempre qui a Scafati.

Non è cambiato da allora, sempre la stessa faccia pulita di bravo ragazzo.

Nell’avvicinarsi alla sala stampa ritrova con lo sguardo i suoi vecchi tifosi, i suoi amici.

Si ferma a parlare un po’ con tutti, stringe mani conosciute, abbraccia i vecchi amici.

Ecco che arriva pure il sindaco Aliberti: ci siamo tutti.

Si schiudono davanti a noi le porte di una sala stampa “fresca di condizionatore“: si può cominciare.

Prende per primo la parola per fare gli onori di casa proprio il dott. Aliberti seguito a ruota da “patron” Longobardi, dal rappresentante dello “sponsor” Givova  e dal presidente Rossano.

I tifosi presenti ascoltano i vari interventi in religioso silenzio mentre i giornalisti prendono nota : mi sembra di sentire il fruscio della biro che scorre sui bianchi taccuini.

Tutti però, sono lì per ascoltare colui che “guiderà” dalla plancia di comando la nave Givova    nel mare della legadue 2012-2013.

I complimenti e gli “in bocca al lupo” sono finiti, è’ arrivato il suo momento.

Parte con una certa timidezza : <voglio ringraziare Longobardi, Rossano e i soci dello Scafati Basket che mi hanno dato questa grande opportunità e ci tengo anche a ringraziare la famiglia Cesaro e S.Antimo per avermi dato la possibilità di allenare e mettermi in mostra >.

Ma ecco che si trasforma, le sue parole sembrano un fiume impetuoso, sono le parole di chi sa il fatto suo < il mio sogno di una vita  – dice – è stato sempre quello di fare l’allenatore di pallacanestro. Per questo sono andato contro mia moglie, mio padre, e pure contro mio figlio. Il mio sogno è fare l’allenatore …… ai piu’ alti livelli possibili >.

Prende un attimo fiato, guarda il suo manager, Virgilio Bernardi, cerca nei suoi occhi un cenno d’intesa  e riparte ancora più sicuro: < ho voglia di trasmettere questa mia passione a tutti voi e ai miei giocatori perché saranno poi loro che mi permetteranno di essere un buon allenatore. Sono carico e pronto per iniziare questa nuova avventura. Torno a lavorare a Scafati con persone che conosco e con le quali ho già avuto il piacere di lavorare. Ritrovo uno staff medico super, da far invidia a tante società più blasonate>.

Massimo Bianchi

Si gira, guarda verso Bianchi e continua < devo inoltre dire che sono fortunato di essere accompagnato in questa mia avventura,  da un assistente che risponde al nome di  Massimo Bianchi, uno che già in passato è stato capo-allenatore e che sicuramente mi aiuterà molto in questa nuova avventura>.

Si ferma ancora una volta, dalla sala gli giungono ora richieste “tecniche”.

Si parla di inizio dei lavori ma soprattutto di roster.

Risponde col garbo che lo contraddistingue: < indicativamente, pensiamo di iniziare intorno al 20 agosto, data poi da verificare, per quanto riguarda il roster, abbiamo sotto contratto un gruppo di buoni giocatori come Ghiacci, Sorrentino, Guadagnola, Rosignoli e Marigney, con un paio di ritocchi, un comunitario ed un extracomunitario la squadra è a posto. Scafati oggi è una solida realtà e tanti giocatori faranno la fila per giocare qui in campania>.

Alla domanda di rito su Radulovic e Casini, Di Carlo già mostra di essere in perfetta sintonia con  Longobardi e Guastaferro e dice < stiamo parlando di ottimi giocatori che certamente ci piacerebbe avere dalla nostra parte e che stanno attualmente parlando con la società per un rinnovo>.

I tifosi fremono,  vogliono i nomi ma Di Carlo precisa <  nomi non ne posso fare perché direi delle inesattezze, so solo che Gino Guastaferro sta sondando il mercato, sta visionando gli atleti nei vari tornei estivi e a fine mese avremo le idee più chiare per costruire una squadra che dia grandi soddisfazioni alla Società ed ai tifosi>.

La conferenza finisce qui, Gennaro Di Carlo è quello di sempre, quello che tutti noi ricordavamo, e che oggi ha acquisito anche una maggiore sicurezza  quella  che contraddistingue i grandi allenatori.

I numeri li ha tutti, al suo fianco, come ha tenuto a sottolineare, ci sarà poi Massimo Bianchi, un grande stratega, protagonista prima da giocatore e poi da allenatore, che lo spronerà e lo aiuterà a coronare il suo sogno nel cassetto: diventare “uno dei migliori” .

Se possiamo fare un paragone,  vediamo Gennaro  come un ragazzo che impara ad andare in bici : è caduto tante volte ma, anche se deluso, si è sempre rialzato e stavolta ha capito il meccanismo. Finalmente ha imparato come fare. Ha trovato l’equilibrio giusto e oggi sfreccia  sul suo velocipede, non cade più e va sempre più veloce verso la felicità.

Carmine & Domenico Sorrentino