Coach Roberto Russo (Foto Calderoni)

Negli occhi c’è ancora la festa dei 1300 al Palatagliate a fine gara ma la testa è già proiettata in avanti, a quel traguardo storico per Lucca che è la finale playoff.

Roberto Russo è seduto a bordo campo che aspetta che i suoi salgano per riprendere gli allenamenti,  ed accetta di ripercorrere quei momenti e non manca di sottolineare i meriti della sua società che ha superato un test importante.

Coach, hai visto che il dirigente della Forttudo Stefano Dall’Ara ha ritenuto opportuno replicare alla tua intervista di fine gara?

“Ho visto ma penso non c’è bisogno di ulteriori repliche, tutti hanno capito quello che avevo da dire mercoledi. Per me in questo momento la cosa più importante è non sprecare energie dietro a futili discussioni ma rimanere concentrato sul lavoro che devo svolgere per affrontare una finale, perché Lucca ha ancora una finale da disputare”.

Le lacrime di Zivic a fine partita hanno emozionato tutti e fatto il giro del web.

“Qualcuno potrà interpretare le lacrime come false, in maniera sbagliata ed è libero di farlo. Solo io, che lo conosco da tanti anni, so cosa ha passato nei 3 giorni tra la guerriglia di domenica e gara 2 e quanto rabbia, tensione, delusione e amarezza ha provato per degli attacchi incommentabili. E’ una persona generosa, di cuore e da professionista vero ha dimostrato il suo valore in campo giocando un’altra grande partita senza alcun condizionamento, questo è l’esempio migliore che poteva dare”.

La serie con Bologna è stata un po’ un esame di maturità per tutta la società, non era facile da preparare e gestire, soprattutto dopo gara 1.

“Vero. Come sono orgoglioso dei miei giocatori lo sono anche di loro perché la mia società è fatta da persone vere, umili che condividono i miei valori e sanno cosa vuol dire sacrificarsi e migliorare. Questa stagione era un inizio di progetto e aver raggiunto la finale è un attestato di valore che nessuno potrà cancellare”.

Che effetto ti ha fatto vedere un pubblico così, un palasport finalmente gremito?

“Quando si lavora non si fa mai solo per noi stessi ma anche per la soddisfazione di tutti i tifosi che si stanno sentendo partecipi di un progetto in vista di un risultato sportivo da raggiungere. E’ una gioia immensa vedere un palasport entusiasta, compisto in gran parte di ragazzi tra 13 e 25 anni che sono un patrimonio da non disperdere ma da coltivare. A dispetto di società che hanno collezionato migliaia di euro di ammende, in tutto l’anno qui è stata presa solo una picola multa ed è sempre stato un bello spot fatto di correttezza e sportività del tifo”

Ti ha colpito veder impazzire di gioia anche chi ha giocato meno?

“E’ stato bello vedere tutta la squadra partecipe, anche in quei giocatori che dal sottoscritto sono stati utilizzati meno ma che hanno contribuito in maniera decisiva che per Lucca è grandioso”

In carriera hai spesso disputato i playoff arrivando a vincere i campionati, quali sono i fattori chiave da preparare in questi momenti?

“In tutti questi anni di attività come allenatore la cosa più importante è inculcare sicurezza, consapevolezza dei propri mezzi e grande tranquillità, come si è visto domenica scorsa in una situazione estrema. Alla fine dell’anno sono aspetti che le mie squadre hanno, che mi hanno permesso di ottenere risultati per me imprtanti e che spero potranno essere determinanti anche in questa stagione”.

Sono playoff emozionanti, anche l’altra semifinale sta regalando emozioni.

“Qualsiasi risultato è indifferente perché sono sicuro che chi ci raggiungerà in finale lo avrà meritato, saranno partite belle ma anche divertenti e con meno tensione”.