_MG_9636Prestazione da dimenticare dei nerazzurri, capaci di sciupare dal +13 di fine terzo periodo

__________________________________________________________________________________________________

Ambrosia Bisceglie-Martina Franca 69-70

 

Ambrosia Bisceglie: Stella 11 (2-5, 2-5), Torresi 11 (2-7, 2-4), Chiriatti 6 (1-2, 1-3), Drigo 9 (2-4, 1-4), Cecchetti 14 (6-10), Leggio 16 (5-6, 2-5), Gambarota (0-2), Cercolani. N.e.: Ricchiuti, Carnicella. Allenatore: Alessandro Fantozzi.

Martina Franca: Marisi 5 (2-4, 0-1), Marengo 20 (2-6, 4-9), Bergamin 15 (6-7, 1-5), Morgillo 17 (4-8, 1-3), Spera 6 (3-6), Cunico 6 (3-4), Maritano 1, Caroli.  N.e.: Lombardo, Semeraro. Allenatore: Luca Ciaboco.

Arbitri: Marzo di Lecce, Lillo di Brindisi.

Parziali: 26-16, 42-30, 60-47.

Note: spettatori 800. Nessun uscito per cinque falli. Fallo tecnico: coach Fantozzi (31°). Prima dell’inizio del match è stato osservato un minuto di raccoglimento per ricordare l’ex dirigente responsabile biscegliese Rino Gisondi, scomparso venerdì. Tiri da due: Ambrosia Bisceglie 18-34, Martina 20-35. Tiri da tre: Ambrosia Bisceglie 8-21, Martina 6-18. Tiri liberi: Ambrosia Bisceglie 9-13, Martina 12-17. Rimbalzi: Ambrosia Bisceglie 24 (16+8, Leggio 6), Martina 30 (24+6, Spera 9). Assists: Ambrosia Bisceglie 15 (Stella 5), Martina 10 (Cunico 4).

 

Incomprensibile e per questo sconfortante. Il blackout totale che nell’ultimo quarto è valso il 23-9 di parziale ha provocato l’inaspettata sconfitta casalinga dell’Ambrosia Bisceglie nel confronto col fanalino di coda Martina Franca, al cospetto di un pubblico numeroso che non perdonerà facilmente ai giocatori nerazzurri quanto accaduto domenica nel match della 27ª giornata del girone D di Serie B, eccezionalmente posticipato alle ore 20:00.

Eppure nulla ha lasciato presagire l’epilogo clamoroso di una sfida che la compagine allenata da Alessandro Fantozzi avrebbe dovuto vincere largamente e senza colpo ferire: il prepotente 11-0 iniziale (nel mezzo una schiacciata in contropiede di Mathias Drigo) è stato di buon auspicio ma l’Ambrosia non ha saputo dare altri scossoni alla gara, commettendo l’errore di lasciare uno spiraglio a un avversario alla disperata ricerca di un colpo per scampare alla retrocessione diretta in Serie C.

Martina non ha mai lasciato la partita, mantenendo costante la voglia di far bene pur con gli evidenti limiti nella costruzione del gioco (troppi palleggi, insistente ricorso all’uno-contro-uno, pochissima collaborazione offensiva e difficoltà palese nel penetra-e-scarica) e l’ha vinta soprattutto perché non ha smesso di crederci. Brancolando nel quasi-buio della doppia cifra di svantaggio con un’escursione a -5 (30-25, tripla di Bergamin) per poi precipitare subito a -13.

Bisceglie ha dato spago ai bluarancio già nel terzo periodo: Morgillo, dalla lunetta, ha firmato un’altra volta il -5 (48-43). Il 12-4 successivo (con un canestro dal perimetro e uno schiaccione di Chiriatti) è sembrato rimettere le cose a posto e con dieci minuti ancora da giocare le 13 lunghezze di divario fra le due contendenti, malgrado il team di casa non avesse brillato, anzi, hanno rispecchiato quanto visto sul rettangolo di gioco.

La situazione è precipitata a inizio quarta frazione: fallo tecnico al trainer di casa per proteste dopo appena 19”. Una decisione molto frettolosa e discutibile che ha consentito agli ospiti di realizzare tre tiri liberi e sfruttare con Bergamin, dalla media, il possesso successivo. Cecchetti da sotto ha siglato il 62-52: situazione sotto controllo? Macché. Marengo, fino a quel momento irritante (3 punti con 1-8 al tiro) ha cominciato a segnare dal perimetro approfittando di un’eccessiva libertà: suoi due canestri pesanti consecutivi per il 62-58 e quando Cunico ha appoggiato il sottomano del -2 entrando in terzo tempo fra i giocatori di casa incapaci persino di fare un fallo è suonato il campanello d’allarme.

Il timeout susseguente non è stato di particolare utilità, dato che Marengo ha potuto prima prendere la mira e impattare dai 6,75 (63-63), poi permettersi anche il jumper del primo sorpasso bluarancio a poco meno di cinque minuti dal termine. Confusionaria e inconcludente in attacco, l’Ambrosia ha saputo fare peggio sull’altro lato del campo, lasciando al solito Marengo tutto lo spazio necessario per realizzare ancora dalla lunga distanza (63-68).

Stella, con un gioco da tre punti, ha ricucito il gap ma Bergamin ha riportato i viaggianti sul +4 a 2’14” dallo scadere. Martina non ha più prodotto un solo punto mentre Bisceglie ha fallito una serie incredibile di opportunità per portare comunque a casa un successo che sarebbe stato immeritato: Cecchetti, Leggio (da tre), Gambarota (sul rimbalzo offensivo) e Stella hanno sbagliato quattro tiri consecutivi. Il capitano Mauro Torresi ha accorciato con la tripla del -1 a un minuto dalla fine e un sussulto difensivo (purtroppo raro) ha consentito di recuperare il pallone e disporre del possesso del sorpasso. Leggio ha scelto di provarci dall’angolo oltre l’arco trovando solo il ferro e Martina, dall’altra parte, ha lasciato trascorrere i 24 secondi sparando a salve da tre con Morgillo. Poco il tempo ancora a disposizione (otto secondi) ma senz’altro sufficiente per l’ultimo assalto, che l’Ambrosia non ha neppure condotto perché, incredibile ma vero, nessuno si è reso conto di quanto stesse accadendo e i nerazzurri non hanno provato a prendere un tiro benché la palla fosse già all’altezza della lunetta. Incomprensibile e per questo sconfortante.

________________________________________________________________
UFFICIO STAMPA AMBROSIA BASKET BISCEGLIE – Vito Troilo