LIVORNO. In questa fase centrale del girone d’andata il Don Bosco Livorno sta faticando a ripetersi sui livelli espressi nella primissima parte della stagione. Leonardo Mariani, guardia del ’90, è consapevole del momento delicato attraversato dalla sua squadra. “A Cento, sabato scorso – commenta – siamo stati poco lucidi al tiro. Abbiamo costruito buone azioni, siamo stati abili nel leggere le difese proposte dagli avversari, però abbiamo concluso con percentuali basse, sbagliando tante triple a campo aperto. Siamo mancati più a livello mentale che tecnico. Soprattutto in trasferta, si va ben poco lontani quando si segnano soli 66 punti. Ci siamo espressi con concretezza in difesa, impedendo agli emiliani di andare oltre i 69 punti realizzati. Uno sforzo che non è bastato per ottenere il successo”.
– E’ la terza sconfitta consecutiva..
“Sì, ma non dobbiamo farne un dramma. Anche in questa settimana ci stiamo allenando, come sempre del resto, con la giusta intensità. Siamo consapevoli dei nostri limiti, ma anche delle nostre potenzialità. E’, questo di Divisione Nazionale B, un torneo equilibrato, dove nessuna squadra può essere affrontata senza la dovuta cattiveria agonistica. Dobbiamo preparare una partita alla volta, senza fasciarci la testa con calcoli e tabelle. Nessuno si era illuso dopo la partenza tanto brillante e nessuno si abbatte dopo tre gare perse”.
– Dietro l’angolo c’è, domenica alle 18, al PalaMacchia, la sfida interna con l’Affrico Firenze, sempre vittorioso lontano da casa…
“E’ un’ottima squadra, con tanti giocatori di grido. Non conosco da vicino Ravenna (attualmente prima a punteggio pieno e proveniente dal blitz compiuto proprio in terra gigliata, ndc), ma posso assicurare che quella fiorentina è una formazione valida, con i mezzi per restare nelle alte sfere della classifica. Non esistono però gare chiuse in partenza. Noi se sapremo ripetere la prova offerta nel vittorioso match con Montecatini, mostrando la stessa aggressività, possiamo giocarci le nostre carte e ritornare ad assaporare la gioia della vittoria.
– Il Don Bosco è composto da molti elementi giovanissimi. Tu a 22 anni sei fra i più esperti del gruppo..
“Mi trovo a mio agio – replica sorridendo la guardia rossoblù – in questa mansione. Faccio da ‘cuscinetto’ fra i giocatori meno giovani e quelli provenienti dal vivaio. Tutti quanti stiamo dando il massimo per questa maglia. Gli stessi Benvenuti e Mazzantini, che sono appena diciassettenni (i due sono del ’95, ndc) ci stanno dando costantemente una grande mano”.
– 9 giornate sono in archivio, ancora 21 mancano alla fine della regular seaon. L’obiettivo stagionale quale è?
“Come detto in precedenza, dobbiamo giocare partita dopo partita. Personalmente penso solo alla gara con Firenze e non all’incontro successivo. Cerchiamo di guardare il meno possibile la classifica”.