IMG_1779Cesare Ciocca, al secondo anno a Pordenone, è già carico per questa nuova difficilissima stagione. Prima di affrontare i vari temi dell’intervista, il pensiero va ai giocatori che hanno lasciato il Pienne:
“Ringrazio i ragazzi che hanno cambiato squadra: Andrea Muner, Diego “Il condor” Nata, Alessandro Panni e Mattia Galli. Lo dico senza alcuna retorica che ci mancano molto perché, al di là dell’aspetto puramente tecnico, sono persone che ci hanno dato veramente tanto.”
La partenza di Andrea ha lasciato vagante il ruolo di capitano, puoi già anticiparci chi lo ricoprirà in questa stagione?
“E’ una decisione che ritengo sia doveroso condividere con i giocatori. Ci stiamo ragionando e decideremo presto”.
La campagna acquisti ha portato in biancorosso tre volti nuovi, come è caduta la scelta su Palombita, Di Prampero e Visentin?
“Un allenatore non si basa solo ed esclusivamente sugli aspetti tecnici, ma anche sulle sensazioni. Palombita mi ha comunicato una forte motivazione a tornare ad alti livelli dopo la parentesi in C regionale, dovuta a motivi famigliari. Tecnicamente non si discute, se in forma è un giocatore che può fare la differenza. Su di lui conto molto, anche perché può, anzi deve, dare una mano agli altri esterni, tutti giovanissimi e ansiosi di crescere.  E’ stato lo stesso Giancarlo a contattarci perché desideroso di giocare a Pordenone. Questo la dice lunga sulla sua voglia di affrontare questa nuova esperienza. Passando a Di Prampero, mi stimola molto il fatto che abbia scelto un progetto nella sua città, nonostante alcune offerte importanti. Si tratta di un ottimo prospetto, che sa di dover lavorare parecchio anche per recuperare il “vissuto in campo”, avendo giocato poco in Lega2 Gold. E’ giovane ed è di Pordenone, un motivo in più per averlo con noi. Visentin sarà il cambio naturale di Zambon. E’ un 2,05 giovanissimo, ma che lo scorso campionato ha avuto un minutaggio importante a Padova, in una C di livello decisamente alto. Vito è molto motivato; per lui questa annata rappresenta una grande occasione per mettersi in gioco e migliorare. Il fatto che tutti i ragazzi abbiano voluto abbracciare il nostro progetto mi fa enormemente piacere, perché Pordenone si sta proponendo come una realtà interessante per giocatori che vogliano maturale o rilanciarsi. Per questo devo ringraziare Tullio Colicchia e Stefano Di Prampero per il grande, e costante, lavoro che stanno facendo. Lo stesso dicasi per tutto lo staff tecnico, a cui si è aggiunto quest’anno Andrea Vicenzutto, un prezioso aiuto in palestra.”
Tra i tifosi c’è chi contesta la scelta di un roster in cui abbondano le guardie, a discapito dei lunghi.
“Premetto che amo il contraddittorio, purché avvenga sempre nel rispetto reciproco. I tifosi hanno il sacrosanto diritto di esprimere la loro opinione.  L’idea, condivisa con tutto lo staff, è quella di presentare una squadra imprevedibile in attacco. Già lo scorso anno giocavamo offensivamente con un solo interno e in quattro sul perimetro, schierando spesso Panni, Varuzza e Colamarino contemporaneamente. Il problema potrebbe sussistere in difesa, ma giocatori come Nobile, Varuzza e Di Prampero, pensiamo siano in grado di curare i “3” avversari, con Bosio pronto a dare una mano di fronte ad avversari fisicamente più prestanti. Siamo consci che un giocatore in più, indipendentemente dal ruolo, sarebbe stato utile come “polizza contro gli infortuni”, ma abbiamo dovuto fare i conti con il budget.”
Altro argomento caldo sono le condizioni fisiche di Zambon e Ferrari.  Come stanno?
“Entrambi si sono presentati in ottima forma fisica. Una volta saputo che il problema di Davide era clinicamente risolto, la riconferma è stata immediata. Dal punto di vista umano e tecnico è un giocatore fondamentale, e fisicamente, a parte il recente problema al tendine, ha sempre dimostrato una forma invidiabile. Lo stesso si può dire di Ferrari, anche lui è un giocatore cardine della squadra. Entrambi sono molto legati all’ambiente pordenonese.”
Anche Matteo Varuzza ha destato preoccupazione per dei problemi fisici.
“Matteo ha passato un’estate difficile, comunque in queste prime settimane di lavoro sono arrivati segnali confortanti. Le sensazioni sono positive, lui ha voluto fortemente restare, dovrà confermarsi, cercando un ulteriore salto di qualità.”
Un altro dei giocatori più attesi è Colamarino, cosa ti aspetti da Giulio?
“Lo ritengo un giocatore insostituibile. Deve lavorare ancora molto per confermarsi ai livelli della scorsa stagione, adesso sarà tutto più difficile perché ormai gli avversari lo conoscono.”
Rizzetto e Begiqi completano il gruppo dei pordenonesi, il primo è passato al Caorle, per Begiqi ci sarà lo spazio per giocare?
“Confermo che su di loro c’è un progetto tecnico preciso. La mia priorità era che Rizzetto andasse a Caorle, da quel super allenatore che è Marzio Longhin. La mattina continuerà a lavorare con noi, a fine stagione verificheremo se sarà pronto a giocare in pianta stabile in serie B. Begiqi, avendo finito le superiori, potrà allenarsi anche la mattina e avrà modo, e
dovrà, crescere ulteriormente.
Chiudiamo con gli obiettivi di Ciocca per questa stagione:
“Come da mia consuetudine non faccio previsioni. Voglio solo che la squadra scenda in campo senza mai sentirsi battuta in partenza, nonostante ci siano molte avversarie fortissime. Spero che i tifosi del Pienne siano orgogliosi sempre della loro squadra, perché questo vorrebbe dire che i ragazzi e lo staff hanno lavorato sodo, dando sempre il 100%. Ai tifosi chiedo di seguirci fin dall’esordio con la stessa passione dello scorso campionato. E’ stata una grossa soddisfazione ed una forte motivazione per tutti noi vedere gli spettatori crescere partita dopo partita. Ho ricevuto da loro diverse manifestazioni di stima ed affetto. Questa città mi piace molto, come la sua gente. Per questo ci tengo particolarmente a non deluderla.”