Questa sera al “Campus” gara-3 contro la Manital Torino. Per gli uomini di Zanchi l’imperativo è vincere se vogliono prolungare la serie.

Lo staff Assigeco (foto Barbara Lodigiani)

Lo staff Assigeco (foto Barbara Lodigiani)

CODOGNO – Le due gare intense giocate al “PalaRuffini”, un concentrato di talento ed emozioni, vissute con un copione denso di agonismo e determinazione, sono l’introduzione più adatta al confronto di questa sera al “Campus” (palla a due alle 20.30). Gara-3 di semifinale play off tra Assigeco e Manital Torino, considerando il doppio successo della squadra di Stefano Pillastrini, diventa un punto di non ritorno per i rossoblu: per rimanere dentro la serie e spostare a dopodomani la linea di confine tra la competizione e la vacanza (l’eventuale gara-4 si giocherebbe domenica pomeriggio ancora al “Campus”) i ragazzi di Andrea Zanchi non hanno alternative alla vittoria.

«Il sogno deve continuare»

L’Assigeco deve provare a scalfire la corazza di tecnica, esperienza e fisicità che avvolge Torino dando continuità al proprio gioco, i cali sono da evitare per non sfiancarsi in affannose rincorse, con la partecipazione dell’intero gruppo. «Il cuore da solo però non basta per vincere contro Torino – avverte Andrea Zanchi, coach Assigeco -. I ragazzi, meglio nella prima che nella seconda, hanno messo tanta volontà, tenacia e animo ma gli avversari, che sono bravi ed esperti, sono riusciti a mettere sul parquet sempre un’opzione diversa per colpire». Su cosa deve puntare allora l’Assigeco? «Ci vuole testa – sintetizza il tecnico veneziano -. Noi pensiamo di poterlo fare e vogliamo meritarci di allungare la serie per quanto visto nelle prime due gare di semifinale e per quanto fatto durante l’anno. È un sogno sportivo di un gruppo incredibile di giocatori. È nostra intenzione godercelo fino in fondo, mixando cuore e testa, insieme ai nostri tifosi».

«Stagione già memorabile»

Il “Campus” è tornato progressivamente a dare sfogo alla passione del pubblico lodigiano. «Abbiamo notato con piacere la crescita di presenze che negli ultimi tempi, con l’aiuto dei risultati, è diventata importante – sottolinea Zanchi -. In gara-3 ci vuole un “Campus” come non l’abbiamo mai visto: abbiamo bisogno di tutti, anche del pubblico. Con i ragazzi quest’anno si è dato vita a un autentico miracolo sportivo fatto di sensazioni ed emozioni: è una di quelle stagioni che ti rimangono dentro. Non è solo un questione di risultati, i ragazzi hanno dimostrato di essere vincenti perché sono riusciti ad andare contro i propri limiti. Ecco perché ritengo importante goderci il momento tutti insieme». All’elemento motivazionale l’Assigeco deve abbinare il fattore tecnico per contrastare con attenzione e intensità difensiva l’abilità degli uomini di Pillastrini sul perimetro senza perdere di vista l’azione dei lunghi (probabilmente mancherà Baldi Rossi). Anche l’equilibrio, oltre che l’efficacia, del gioco d’attacco diventa fondamentale in un appuntamento che non può essere mancato in alcun modo dai rossoblu.

Stefano Pillastrini teme il cambio di scenario: «Ci sono variabili difficili da prevedere»

Stefano Pillastrini (foto KGproduction)

Stefano Pillastrini (foto KGproduction)

Determinata a far valere le proprie qualità ma consapevole della complessità della situazione, la Manital Torino, in vantaggio 2-0 nella serie di semifinale contro l’Assigeco, approccia gara-3 con la massima cautela. «Siamo nei play off e cambiamo campo – avverte Stefano Pillastrini, coach del club torinese -. Una squadra con l’acqua alla gola, l’altra con la possibilità di chiudere il discorso per la finale: è la prima sfida “senza domani”, per questo differente dalle altre due e dipendente da una serie di variabili molto difficili da prevedere».

Le prime due puntate della serie sono state decisamente combattute. «Lo sarà anche questa, non c’è dubbio. L’Assigeco ha dimostrato di essere un’ottima squadra, noi di reggere molto bene la pressione – prosegue il 51enne coach ferrarese -. Questa partita è un appuntamento “nuovo” con delle caratteristiche specifiche, difficili da intuire. Sappiamo di dover farci trovare pronti: in gara-2 siamo stati bravi a imporre la nostra fisicità, decisamente meglio di gara-1. Però possiamo e dobbiamo migliorare anche sotto questo aspetto che, nel clima dei play off, fa la differenza».

Il punto di domanda per la Manital gira intorno al possibile recupero di Baldi Rossi, infortunatosi martedì a seguito di un contatto fortuito con Ricci, dopo un super impatto sulla gara. «Tentiamo a recuperarlo, il ragazzo sta provando a farcela – dice il “Pilla” -. Sono moderatamente ottimista».

 Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi


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