Domenica arriva Ferentino che ha messo in ginocchio la ‘big’ Omegna

 
Santarossa: «Subiamo troppi punti, così non va»

La sconfitta in quel di Bari maturata dopo un ultimo quarto pessimo per intensità e determinazione lo ha confermato: la Bitumcalor ha qualcosa che non va. Certo, l’ultima prestazione è stata decisamente migliore rispetto alla gara casalinga con Matera. I bianconeri hanno cominciato bene la gara, riuscendo a controllare abbastanza facilmente il gioco per i primi 25’. Poi però il crollo, di gioco e di personalità, che ha conciso con la rimonta della squadra dell’ex Cardillo. E così è arrivata la seconda sconfitta di fila. Pesante e amara. Cercare le cause di questo periodo negativo è però assai agevole.  Non occorre scervellarsi per capire i perché e i per come. Basta guardare un semplice dato: i punti incassati dopo sette partite. La squadra di Buscaglia ne ha incassati 554, risultando al momento la peggior difesa non solo della sua division ma dell’intero torneo. La media è di 79,1 punti subìti a partita. Troppi, anche a fronte di uno dei migliori attacchi della categoria. La retroguardia aquilotta non funziona, né in termini di marcatura nell’uno contro uno né soprattutto in termini di rimbalzi (anche domenica insufficienti). Non nasconde il problema ed anzi ci mette come sempre la faccia Walter Santar ossa, uno dei migliori fra i bianconeri in questo inizio di stagione che anche a Bari è stato l’ultimo ad arrendersi segnando 17 punti con due assist e due stoppate.

«E’ vero -spiega senza girarci attorno- subiamo troppi punti. Contro Matera ne abbiamo incassati 96, domenica 84. Così non va, con questi numeri è impossibile vincere le partite, soprattutto in trasferta poi. Dobbiamo cercare di migliorare al più presto perché le partite passano e noi dobbiamo uscire da questo momento difficile. A pensare che vincendo avremmo potuto agganciare Trieste mi viene una rabbia… Però sappiamo bene su cosa lavorare e sono sicuro che in questi giorni faremo in modo di porre rimedio a questa situazione. Dopo l’ultima sconfitta il coach ci farà lavorare sodo, ne sono sicuro».

A Bari avete subìto moltissimo nella seconda par te di gara. Peccato per ché fino alla fine del terzo quarto stavate giocando un’ottima partita?

«Già. Avevamo impattato molto bene, le cose ci riuscivano ed eravamo riusciti anche a prendere un buon margine di vantaggio. Poi però è successo che noi abbiamo perso intensità e loro hanno aumentato il ritmo. Così prima ci hanno recuperato  e poi staccato. Noi abbiamo provato a reagire, me senza troppa cattiveria e personalità. C’è poco da dire: possiamo e dobbiamo fare di più».

Secondo lei c’è anche un problema di condizione atletica?

«No, questo lo escludo. Il nostro non è un problema di forma ma una difficoltà psicologica e di atteggiamento. Dobbiamo ancora crescere nell’identità di squadra per vincere in trasferta su campi difficili come quello di Bari. E, lo ripeto, le possibilità e le potenzialità ci sono tutte. Per questo non c’è  rassegnazione ma tanto rammarico e molta rabbia. Per quanto mi riguarda, per esempio, non sono affatto soddisfatto della mia prestazione. Devo fare molto di più».

Eppur e lei è stato tra i migliori a Bari…

«Non sono mai contento quando la squadra perde. E’ vero, ho fatto 17 punti, ma non è quella la cosa che conta di più. Dovevo prendere più rimbalzi e svolgere i miei compiti con più precisione. Ma, al di là del mio caso, credo che tutta la squadra dovrà tornare a giocare come sa».

A cominciar e dalla prossima partita. Domenica al PalaTrento arriva Ferentino.

«Sarà una partita durissima. Loro  sono un’ottima squadra e nell’ultimo turno sono riusciti a battere addirittura la corazzata Omegna. Perciò dovremo fare un match di grande livello. E ci teniamo anche per i nostri tifosi. L’ultima uscita in casa è stata negativa e ora vogliamo riscattarci ad ogni costo».

Fonte: L’Adige