Logo_DNA35E cosi dopo 38 lunghe ma affascinanti giornate, anche la regular season DNA 2012/2013 è arrivata alla fine della propria corsa, regalandoci nel finale alcune sorprese a dir poco inaspettate come ad esempio l’esclusione di Omegna dai play off, ai quali invece parteciperanno altre quattro squadre ossia: Torino, Matera, Agrigento e Casalpusterlengo. Come detto quindi la testa di serie numero uno spetta alla squadra piemontese che, dopo un inizio non proprio brillantissimo, nel corso della stagione ha legittimato le previsione che la vedevano come la principale forza di questo torneo. Una squadra che effettivamente sembra di un’altra categoria rispetto alle altre, a partire da coach Pillastrini la cui esperienza è stata sicuramente un’arma in più per una squadra, per il resto costruita anche molto bene. Infatti dietro a un’ossatura di esperti che conosce bene questo torneo come Parente, Evangelisti, ma anche Gergati, è stata fondata una colonia di giovani a dir poco dalle belle speranze. Troppo facile a tal proposito fare i nomi di Baldi Rossi e Wojciechowski che hanno retto il peso interno della Manital, ma non si possono certamente dimenticare il classe ’91 Tommasini che, fino all’infortunio, ha gestito con gran maestria la cabina di regia e anche Sandri che, potrebbe rivelarsi veramente l’arma principale della panchina di Torino. I piemontesi però sulla propria strada incroceranno una squadra decisamente in salute come Casalpusterlengo, che nel girone di ritorno ha avuto un vero e proprio exploit, complice anche un aumento di apporto dalla panchina con un Fiorito sesto uomo d’eccezione. Senza dubbio però la convivenza e la collaborazione di Marino e Prandin è risultata l’arma in più per un’Assigeco, che ha più volte dimostrato di essere in grado di cacciare quel qualcosina in più proprie nelle sfide che all’apparenza sembrerebbero proibitive. Insomma favori del pronostico sicuramente dalla parte di Torino, che però dovrà fare molta attenzione ai propri cali di concentrazione. L’altra semifinale vede invece protagoniste Matera e Agrigento, che quest’anno sono già alla terza sfida incrociata. I lucani sono in vantaggio negli scontri diretti per 2-1, avendo vinto la gara d’andata e quella di coppa sfruttando per lo più anche l’inesperienza degli avversari nel giocarsi certi tipi di partite. Infatti l’inesperienza è stata probabilmente l’unica pecca di questa bellissima neopromossa guidata da coach Ciani, bravissimo nel cercare di valorizzare tutti i suoi elementi concedendo quasi sempre il campo a tutti. Nella prima parte di stagione la vena di Mian è stata probabilmente l’arma in più per i siciliani che, però con l’ingaggio di Chiacig affiancato a Chiarastella, sono stati poi bravi nel gestire anche i momenti difficili di fine stagione. La prova definitiva per vedere se Agrigento ha raggiunto la piena maturità, è senza dubbio questa serie play off contro Matera che è di contro una squadra molto navigata. Sembra quindi quasi paradossale notare che Iannuzzi sia un classe 91, visto sia il suo rendimento sia il suo adattamento e la crescente intesa con un giocatore come Vico, direttore di un orchestra che prevede la presenza di tenori anche del calibro di Vitale e Rezzano. Insomma potremmo dire quasi due filosofie di gioco diverso, quale delle due avrà la meglio?

Lele Rossi (foto di Danilo Scaccabarossi)

Lele Rossi (foto di Danilo Scaccabarossi)

Ma se queste quattro squadre prima citate lotteranno per lasciare questo campionato, ce ne sono altre otto che invece si giocano la permanenza in quella che l’anno prossimo sarà la Legadue Silver. Una zona play out che si era invece già definita, potremmo dire, con due giornate d’anticipo e che ha sempre visto come fanalino di cosa la Liomatic Perugia. Gli umbri infatti fin dall’inizio del campionato non sono riusciti a schiodarsi dall’ultima piazza, dimostrando di essere senza dubbio la squadra meno attrezzata del torneo, con il solo Poltroneri (fino all’infortunio) a salvarsi nella confusione totale. L’impresa della salvezza sembra effettivamente al momento molto difficile visto che dall’altra parte ci sarà invece una Recanati, che nel momento più difficile della stagione ha saputo fare quadrato, sfiorando solo la salvezza diretta ma legittimando il ruolo di favorita alla sopravvivenza tramite i play out, sperando magari di continuare ad assistere alla crescita esponenziale di un Maganza che, vista anche l’inferiorità avversaria sotto le plance, potrebbe essere un fattore importante insieme a Tagliabue. Anche San Severo sembra non approcciarsi a questa post season nel migliore dei modi, visto il penultimo posto e soprattutto le continue defezioni nelle ultime uscite del duo Maggio-Iannilli, il cui rendimento è sicuramente indispensabile per offrire qualche speranza in più ai tifosi pugliesi. Anche qui però una squadra come quella giallonera apparsa più volte un po’ disordinata, affronta una squadra che seppur non eccellente, è sicuramente molto organizzata. Ferrara infatti è stata nel corso della stagione un’avversaria scomoda anche per alcune big, proprio perchè capace di offrire pochi punti di riferimento, certo le percentuali al tiro di Circosta saranno sicuramente un fattore determinante, ma la capacità di incidere di Cortesi e Ferri o le uscite decise dalla panchina di Gazzotti e Spizzichini possono essere altrettanto importanti. Il 2-0 in regular season sembrerebbe un buon punto di partenza per Bari che sarà costretta a cercare la propria salvezza nella serie contro Latina, ma tuttavia questa sfida è tutt’altro che segnata in partenza. I pugliesi infatti hanno tutto sommato disputato un campionato al di sotto delle proprie possibilità, gente come Cardillo, Bonessio e Barozzi hanno reso molto al di sotto delle aspettative, con i soli Ruggiero e Bisconti un po’ più costanti degli altri, visto che Bonfiglio ha praticamente offerto il meglio nel finale di stagione da sesto uomo, e Laquintana non ha vissuto assolutamente la stagione della consacrazione all’insegna della continuità. Certo la Benacquista viene da un campionato dove a volte ha anche sfigurato pesantemente, ma a metà stagione ha acquistato un certo Manuel Carrizo autentico trascinatore delle poche vittorie dei laziali, e che quest’anno non si è ancora misurato personalmente contro Bari, con coach Putignano che dovrà quindi essere bravo a capire quali contromisure adottare contro l’ex giocatore di Ferentino. Tuttavia la serie che si preannuncia più equilibrata è senza dubbio quella tra Mirandola e Chieti, che quest’anno si sono affermate una volta per uno. L’arrivo a pari punti delle due squadre è un altro indice del livello molto simile delle due squadre che però offrono due modi di giocare non proprio simili. Mirandola infatti pur avendo in squadra gente come Pilotti e Losi, basa molto sul proprio collettiv, offrendo sotto questo punto di vista meno punti di riferimento. Le “basi” dei teatini sono invece probabilmente più facili da individuare, ma lo spessore di due pilastri come Raschi e Rossi, pure se ben considerato è sicuramente difficile da arginare.

Insomma noi con il nostro appuntamento di preview chiudiamo qui, ma restate sintonizzati perchè i nostri report turno dopo turno non tarderanno ad arrivare. Buon divertimento a tutti!