Logo_DNA35La giornata numero 26 di DNA, vede i pronostici della vigilia quasi tutti rispettati: le prime della classe hanno vinto tutte anche piuttosto onestamente, e dalla seconda alla undicesima tutte le compagini (ad eccezione di Agrigento e Bari a riposo forzato) hanno portato a casa i due punti, quindi da Matera a Mirandola, quest’ultimo nome che non facciamo certamente a caso. Eppure se dalla lista escludiamo il primo posto, un motivo ci sarà. Perché il colpaccio della giornata porta proprio la firma degli Stings, che hanno finalmente fermato la corsa della capolista Torino. La nostra consueta analisi comincia ora proprio da qui.

Mirandola-Torino 83-73

Per la Zerouno ovviamente si tratta di una sconfitta che al momento complica ben poco, ed è anche giusto che dopo un periodo cosi e un primo tempo comunque alla pari, i piemontesi abbiano accusato un calo fisico nella ripresa. Dopo una serie di partite a livelli allucinanti, le stelle di Pillastrini si sono un pò offuscate da Wojciechowski che non ha raggiunto la doppia cifra, a Tommassini non perfetto nella gestione della palla, fino a Baldi Rossi ed Evangelisti. I gialloblù però hanno riabbracciato alla grande Lorenzo Gergati, che sembra finalmente essersi ripreso dall’infortunio e lo ha confermato mettendo a referto un trentello. Per gli ospiti quindi ad andare maggiormente in crisi è stato l’asse play pivot, oscurato dal lavoro di Mancin e dalla serata particolare di Losi autore di 21 punti. Abbiamo anche parlato della serata no di Evangelisti un uomo esperto di questo campionato che però ha dovuto incrociare le armi con un altro “top player” della DNA, ossia Pilotti quasi perfetto al tiro. Successo importante per Mirandola che dopo essersela giocata a Matera e aver battuto Torino, conferma di essere in forma e di voler provare a raggiungere qualcosa di importante.

Recanati-Matera 71-82

Precedentemente Matera, nell’anticipo questa volta delle ore 14, aveva già svolto il proprio compito sul campo di una Recanati, alla quale a nulla è valso il 25-10 dell’ultimo quarto. La Bawer infatti aveva già messo in cassaforte i due punti a cavallo tra il secondo e il terzo periodo, che complessivamente sono stati vinti dagli ospiti 50-26. Si è trattato del periodo nel quale Rezzano ha infilato le sue 4 triple (dopo averne sbagliate parecchie) che sono anche servite a rimpinguare il suo bottino finale di 24 punti. Vico reduce dai 40 rifilati a Mirandola, ne ha messi a segno 15 con 3 assist, anche se a servire i compagni ci ha pensato più Cantone con 9 palle distribuite. Importante per i lucani anche il 62% da 2, al quale hanno contribuito Vitale, Iannuzzi ma soprattutto Samoggia che è entrato bene dalla panchina, chiudendo con 11 punti e 5/5 dal campo. Per Recanati le statistiche si aggiustano soprattutto nel finale (Pierini 18 punti, Cantagalli 14), nella speranza per la squadra marchigiana che le cose anche in termine di classifica si aggiustino nell’ultima parte di stagione, che potrebbe rivelarsi più complicata del previsto.

Omegna-San Severo 84-57

Ancora prima, precisamente sabato sera, si era consumato il massacro di San Severo ad opera di Omegna. Per i gialloneri però ci sono diverse scusanti, su tutte le assenze fondamentali di Maggio e Iannilli che sono le colonne portanti di questa squadra, insieme a Gueye e Scarponi che raggiungono la doppia cifra ma lasciano il ruolo di miglior realizzatore di squadra a un buon Zampolli. Rotazioni ridotte all’osso quindi  per i pugliesi, un confronto davvero ingeneroso se messo a confronto con la possibilità di giostrare i cambi per coach Di Lorenzo, che visto il risultato già acquisito dopo 20 minuti, ha lasciato comunque parecchio in campo Masciadri (15 punti e 9 rimbalzi), ma ha concesso un pò di riposo in più a un sempre positivo Metreveli (14 punti) non tanto a favore di Paci (in campo solo 11 minuti=, ma scalando soprattutto per Jovancic che in 16 minuti ha dato saggio del proprio talento segnando 15 punti con un bellissimo 4/4 da 3. La Paffoni quindi continua a trovare risorse in quella che è sempre più una concreta rincorsa alle zone che contano.

Castelletto-Perugia 79-72

La vittoria con minore scarto nelle prime sette, la ottiene Castelletto che però comunque non ha avuto difficoltà nell’amministrare contro la modesta Perugia. Gli umbri infatti hanno dato il meglio a partita oramai abbondantemente decisa. La panchina della Liomatic resta nulla, quantomeno però accanto al leader indiscusso Poltroneri (31 punti) si alternano prestazioni quantomeno sufficienti di Chiarello, Mei e Bonamente, tutti e  tre in doppia cifra. Per quanto si trattasse di un avversario non certo di primo piano per Castelletto, Marco Ceron ha finalmente mostrato nuovamente il proprio talento, riuscendo a ricoprire bene questa volta il ruolo di sesto uomo, portando a casa 21 punti e 6 falli subiti. Dopo un paio di settimane problematiche, la SBS ha rimesso a posto anche il reparto lunghi con Ihedioha (17 punti) che ora ha trovato un nuovo compagno di valore come Prelazzi (11 punti e 9 rimbalzi), tassello che permette cosi ai ticensi di tornare ad essere una squadra dura veramente per tutti.

Treviglio-Firenze 86-75

Riprende a marciare anche Treviglio, che invece ferma la lenta risalita di una Firenze che, come altre squadre prima analizzate, ha limato lo scarto solo nel finale. Se ci fosse stato bisogno anche dell’apporto della panchina, probabilmente per la Co.Mark non sarebbe stato cosi facile visto lo scarso apporto che possono portare Maspero, Molinaro e co. Mi si potrebbe obiettare che provengono dalla panchina anche i decisivi 20 punti di Ferrarese, ma questo giocatore è partito dalla panca e poi ha giocato 36 minuti, sostituendo un Cazzolato ultimamente incolore. Per il resto però i bergamaschi hanno potuto contare come sempre sulle vene realizzative della coppia Reati-Pederzini che ne firmano 21 a testa, e grazie a un buon Raminelli sono riusciti anche a contenere Capitanelli, un pò meno Casadei che si conferma ancora una volta uno dei pochi che il suo lo fa sempre. Et voilà Treviglio è di nuovo in corsa, per Firenze i sogni di gloria si fanno molto più effimeri mentre si potrebbe concretizzare qualcosa di più spiacevole.

Lucca-Ferrara 63-52

Lassù ci vuole rimanere il più a lungo possibile anche Lucca che, invece a differenza delle altre, ha dato una forte accelerazione soprattutto negli ultimi e decisivi 10 minuti. Come è spesso accaduto i toscani hanno costruito gran parte del proprio successo grazie a una buonissima difesa che ha tenuto sui 52 punti una Ferrara, che però è stata molto auto lesionista forzando dalla lunga distanza, cosa che ha prodotto un 1/20 da 3, con score personali molto tristi per gente come Ferri, Cortesi e Campiello su tutti. Anche l’ArcAnthea ha tirato piuttosto male (30% complessivo), ma si è dimostrata quantomeno più ordinata e meno frettolosa, certo non mancano anche qui statistiche non confortanti come l’1/8 di Banti o l’1/5 di Negri, ma quantomeno i 13 di Parente e i 16 di Barsanti hanno contribuito a un importante successo finale, infatti non importa come ma arrivano due punti che mantengono Lucca lì a ridosso del sogno.

Reggio Calabria-Chieti 80-76

Continua a coltivare speranze con prove concrete e convincenti, Reggio Calabria che batte Chieti in quella che è stata probabilmente la gara più combattuta di giornata, e che si è veramente risolta veramente negli ultimi 60 secondi con un decisivo parziale nero-arancio di 6-0. I grandi protagonisti di questo break nonchè dell’intera gara sono stati Piazza-Fabi e Caprari, la cui esperienza si è fatta sentire anche questa volta. Ma il panico nella difesa teatina l’hanno creato soprattutto i due gioiellini prima citati, Piazza ha fatto ammattire il ben più esperto Rajola sfuggendogli spesso, costringendo cosi al fallo gli avversari che gli hanno cosi offerto 13 liberi, di cui 12 realizzati. Fabi è sembrato quello in formissima di Treviglio, per lui 20 punti (7/8 da 2) e duello vinto con il neo acquisto teatino Micevic, che comunque a sua volta ha messo a segno 10 punti. La Viola merita questo successo, perchè probabilmente ha reso di più come collettivo rispetto a una Chieti, sorretta per lunghi tratti da Rossi (14 punti e 12 rimbalzi) ma questa volta soprattutto da Raschi (23 punti). Siamo comunque al cospetto di quelle che possono essere due pericolose mine vaganti.

Casalpusterlengo-Latina 75-67

Nelle prime dieci rientra ora anche Casalpusterlengo, che batte una Latina il cui campionato invece si complica sempre di più. Per l’Assigeco sembra esser finalmente trovata la quadratura del cerchio, la coppia Marino-Prandin si ben suddivide i compiti, il primo più incline agli assist (9 in questo caso) il secondo più alla realizzazione (20 ieri). Per il resto giocatori come Chiumenti, Ricci, Venuto, ma anche un Planezio ieri in ombra, possono rappresentare un ottimo zoccolo duro. Per Latina sta finendo un pò l’effetto Carrizo-Canavesi, non tanto per l’apporto dei due sempre consistente, ma per una squadra che sembra essersi rispenta, e ora rischia seriamente la retrocessione.

Nonostante lo stop Torino resta saldamente in testa con 8 lunghezze di margine su Matera seconda, con 4 punti di vantaggio su Castelletto. Dietro i ticinesi a quota 26 inseguono Omegna, Agrigento, Treviglio e Lucca, seguite a ruota da Reggio Calabria, Bari e Casalpusterlengo. Il centro classifica vede a 22 Mirandola e Chieti, Firenze a 20 e Ferrara a 18. Restano invariate le ultime quattro piazze: Recanati, San Severo e Latina a quota 16, Perugia ultima con 12.

Il prossimo turno prevede due riposi importanti quali quelli di Castelletto e Lucca. Impegni casalinghi non comodi per le prime due della classe con Torino e Matera che accolgono Reggio Calabria e Chieti. Trasferte invece per le prime inseguitrici: Omegna va a Casalpusterlengo, Treviglio a Ferrara, mentre ci sarà uno scontro diretto tra Bari e Agrigento. Sfide importanti anche per la zona centrale/bassa, sono infatti in programma: Perugia-Mirandola, Firenze-Latina e San Severo-Recanati.