Una cattiva serata al tiro costa la seconda sconfitta consecutiva ai rossoblu. I rossoblu se la giocano fino alla fine a Bari, ma la fortuna è avversa.

 

BARI Tira una brutta aria dalle parti della Basilica di San Nicola e anche al “PalaFlorio”, immenso ma decisamente freddo. Nuvole cariche di pioggia in arrivo da oriente accarezzano la spuma delle onde agitate dal forte maestrale. Pur rimanendo in gioco fino al tiro da tre di Marino scontratosi con il ferro barese alla sirena finale, l’Assigeco non riesce a rimediare alla battuta d’arresto casalinga della scorsa settimana e allunga a due la striscia negativa. Reggono i millenari bastioni del Castello Normanno Svevo, è nei caratteristici vicoli di Bari Vecchia che l’Assigeco smarrisce l’orientamento di una partita iniziata bene e finita male. In volata, con qualche errore di troppo, i lodigiani lasciano alla Liomatic il quarto successo in casa, macchiato dal parapiglia innescato dallo scellerato gesto di coach Giovanni Putignano che colpisce con un pugno in testa Marino sul parquet appena dopo la fine della sfida.

Non è una serata semplice per i rossoblu nonostante il buon approccio (0-7 in 4′) studiato per dare maggior peso alla fase difensiva e tentare di controllare il ritmo del copione. Alternando l’individuale a spruzzate di zona 2-1-2 la squadra di Andrea Zanchi indirizza i propri sforzi a limitare l’inventiva di Bonfiglio (4/8 al tiro) e Ruggiero (4/11) sul perimetro chiudendo l’area alle iniziative di Bisconti (3/6, 9 rimbalzi) e Bonessio (4/10 al tiro, 7/8 ai liberi e 6 rimbalzi). Putignano conta parecchio sulle capacità del suo “starting five”, spesso modificato nei ruoli per sfruttarne meglio la duttilità.

L’azione lodigiana non può non dipendere dall’equilibrio in attacco, a volte smarrito a causa della valida opposizione degli avversari o perché convogliato attraverso iniziative poco lucide. Gli alti e bassi di rendimento e nel punteggio rossoblu sono pure causati dalla forzata limitazione del minutaggio di Marino (1/6 e 5 assist in 24′), messo parzialmente fuori causa da una distorsione nel primo quarto. Valido l’apporto di Vencato (8′ nel primo tempo), molto lontano dal consueto quello di Prandin (4/8 al tiro, 3 palle perse) non del tutto compensato dall’ottima presenza di Venuto (4/8 dal campo, 4 rimbalzi e 2 assist).

Ripresa dalla verve dei baresi nel primo periodo, l’Assigeco prova a mettere il marchio sulla contesa con tre triple filate (Venuto, Bellina e Fiorito: 23-28) al 4′ del secondo quarto, rimanendo però senza ossigeno in attacco fino alla sirena dell’intervallo. Meglio per i rossobòu affidarsi alla presenza di Chiumenti (6/14, 10 rimbalzi), bravo all’ombra del canestro a iniettare fiducia all’ombra del canestro, supportato a tratti da Ricci (4/7, 3 rimbalzi) nonostante sia penalizzato dai falli. L’Assigeco ci prova ancora con le triple di Fiorito e Bellina (28-40 al 7′, 39-44 al 9′) subendo però il ritorno barese in avvio di ultimo quarto. Le “bombe” di Bonfiglio e Laquintana (46-46 al 2′) rimettono in discussione la contesa: 51-51 al 4′, 57-57 a 1’51″ sulla penetrazione di Prandin. Bonessio conclude l’ottima prova con il 2/2 dalla lunetta (a 1’34″) che risulta decisivo perché gli arbitri si inventano un “passi” di Chiumenti (1’19″) e poi Prandin “sfonda” a 32″ dalla fine. Non vale la strenua difesa rossoblu sull’ultimo possesso barese. La tripla di Marino si spegne sul ferro, il resto del finale non è roba di sport.

LIOMATIC GROUP BARI 59

UCC ASSIGECO 57

(17-17; 32-30; 40-44)

LIOMATIC GROUP BARI: Ruggiero 10, Bonfiglio 10, Cardillo 4, Bonessio 16, Bisconti 6; Laquintana 8, Barozzi 2, Di Donna 3. Ne: Di Fonzo, Bernardi. All.: Putignano

UCC ASSIGECO: Marino 3, Prandin 8, Planezio 2, Chiumenti 15, Ricci 9; Venuto 11, Fiorito 6, Bellina 3, Vencato, Janelidze. All.: Zanchi

Arbitri: Wassermann di Pordenone e Pierantozzi di Ascoli Piceno

Note: Spettatori 800 circa. Tiri liberi: Liomatic 11 su 17; Assigeco 4 su 8. Tiri da tre: Liomatic 6 su 17; Assigeco 7 su 24. Usciti cinque falli.

 

A fine gare il coach del club barese ha colpito Tommaso Marino alla testa. Andrea Zanchi: «Non è colpa dei singoli, abbiamo pagato le disattenzioni»

BARI L’hanno visto tutti Giovanni Putignano, il coach della Liomatic, entrare sul parquet a fine gara e colpire con un pugno in testa Tommaso Marino. Scena da “far west” nella Dna: un coach che colpisce un giocatore avversario. Il “gestaccio” del tecnico della squadra barese ha esaltato anche un facinoroso sugli spalti che ha pensato bene di colpire nuovamente con un pungo a tradimento sulla tempia destra il play rossoblu, in uscita dal campo abbracciato a Gianga Polenghi, direttore generale dell’Assigeco. Roba da non credere.

La confusione creatasi sul parquet e la necessità di “correre” all’aeroporto per il volo di ritorno ha impedito di chiedere spiegazioni in diretta al coach della Liomatic.

In attesa delle decisioni della giustizia sportiva, gli arbitri non possono non aver visto, il commento di Andrea Zanchi vale più di mille discorsi. «In tanti anni di carriera non ho mai visto una cosa del genere». Il coach dell’Assigeco preferisce dedicarsi a commentare l’andamento della gara persa dalla sua squadra. «Dal punto di vista tattico e tecnico non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi: l’impegno non è mancato, la prova è aver tenuto Bari in casa propria sotto i 60 punti – continua il 48enne tecnico veneziano -. La fortuna? Non esiste in senso lato, certi fattori te li devi guadagnare e meritare. E non voglio neppure parlare degli arbitri: sarebbe un alibi senza valore. Meglio vedere i tre “passi”, due veri, e le due palle perse sotto il nostro canestro sul pressing avversario. Situazioni di disattenzione che con i giocatori che abbiamo non possono accadere. Questo è un aspetto molto importante sul quale è fondamentale migliorare alla svelta».

Il coach dell’Assigeco ha dovuto fare rotazioni un po’ obbligate. «Beh, ogni volta abbiamo un giocatore totalmente fuori dalla gara: Ricci la volta scorsa, Planezio qui a Bari. Anche questo è da migliorare. In più c’è Marino che non sta bene, la caviglia gli dà problemi. Valuteremo approfonditamente la situazione con lo staff medico per decidere cosa fare. Mi spiace vedere i giocatori a fine gare che si addossano singolarmente la colpa di una sconfitta: il gruppo è compatto, lavora bene, i ragazzi sono seri. Giocando fuori casa non ti puoi permettere certe disattenzioni. L’anno scorso Marino con Treviglio ha vinto con il suo tiro finale una gara come questa. Oggi è finita diversamente anche per le nostre amnesie».

Marco Planezio è sconsolato. «Avremmo potuto farcela – dice lpala rossoblu -. Tenere Bari a punteggio basso è stato importante, solo che non siamo riuscitia  sfruttare le occasioni cretate con il nostro break. Non abbiamo gestito al meglio alcuni possessi».

Anche Simone Fiorito torna a casa con il bromcio. «Nonostante il risultato negativo, la strada presa è quella giusta – è il parere del giocatore milanese -. Dobbiamo però migliorare la gestione dei possessi nei finali di gara. Peccato per i due punti persi nella concitazione della volata».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi